“M#rda, la vera fortuna è un padrone che la raccoglie”. Recita così la campagna di sensibilizzazione del Comune di Campobasso per contrastare il fenomeno della non raccolta delle deiezioni dei cani nelle strade cittadine.
Simone Cretella, Assessore con delega all’ambiente, economia circolare, polizia municipale e mobilità ha pubblicato sui suoi profili social l’immagine della campagna, ricordando anche che i pet mate disattenti e trasgressori rischiano sanzioni fino a 500 euro.
Del resto a Campobasso, come in molte città italiane, il problema dovuto alla maleducazione delle persone è da sempre molto sentito. Su vari gruppi Facebook, nati per scambiarsi informazioni riguardanti la vita in città, circolano puntualmente foto che ritraggono le deiezioni abbandonate. Le zone “vittima” di questo tipo di inciviltà che sono state segnalate sono tante: dal cimitero alle vie del centro storico. E ad ogni foto caricata ovviamente seguono le critiche e le lamentele di chi quotidianamente si trova a dover fare lo slalom tra i marciapiedi e le strade per evitare di pestare gli escrementi che non vengono opportunamente raccolti dai pet mate.
L’assessore Simone Cretella ha così commentato il post in cui ha pubblicato la locandina che sarà affissa anche in città: “Una cattiva abitudine che affligge marciapiedi, parchi e giardini, oggetto di continue segnalazioni da parte dei cittadini esasperati nel dover schivare quotidianamente il campo minato che si presenta sulle strade cittadine. La cattiva abitudine di molti padroni della città di non raccogliere gli escrementi è evidente in tante zone e quartieri, rappresentando un vero e proprio segno di degrado non solo urbano, ma anche di convivenza civile. Con un manifesto esplicito affisso in città ed una nuova cartellonistica che sarà posizionata nei parchi e giardini pubblici, intendiamo sensibilizzare tutti i cittadini e soprattutto i padroni degli amati cani, per dotarsi almeno del minimo indispensabile obbligatorio per evitare le sanzioni: il sacchettino per la raccolta, poi magari i più rispettosi potrebbero anche dotarsi di bottiglietta d'acqua per lavare l'urina fatta sull'uscio del malcapitato negozio. Contestualmente, personale della Polizia Municipale intensificherà le attività di controllo per il rispetto delle prescrizioni, sia di legge che regolamentari comunali, che prevedono l’obbligo di raccogliere gli escrementi lasciati dal cane per strada portando con sé gli strumenti necessari alla raccolta e allo smaltimento (in caso di inottemperanza, le sanzioni possono arrivare fino a € 500,00)."
Convivere con un cane è e deve essere una responsabilità oltre che un piacere che non deve trasformarsi in un fastidio per gli altri, sebbene in questo caso la verità è che non vengono rispettate le regole base della buona educazione e della convivenza. Esistono dei doveri e delle responsabilità da cui non è possibile sfuggire: tra queste per i pet mate vi è l’obbligo di raccogliere e smaltire le deiezioni dei propri compagni animali, assicurandosi di lasciare i posti frequentati puliti e accoglienti.
Tutti i regolamenti comunali prevedono norme che sanzionano coloro che non raccolgono gli escrementi negli spazi pubblici. E non solo. Questo comportamento irrispettoso, infatti, può portare il responsabile – che ovviamente non è il cane ma chi si occupa della sua custodia – ad una condanna in sede penale. La giurisprudenza riconduce la condotta alla fattispecie prevista dall’articolo 639 del codice penale, che punisce il “deturpamento e imbrattamento di cose altrui”. La norma citata, nello specifico, stabilisce che coloro che deturpano o imbrattano cose mobili o immobili altrui sono puniti, a querela della persona offesa, con la multa fino a 103 euro.
Se poi il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Ancora, se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro. Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro. In taluni casi, dunque, si arriva alla reclusione sino a un anno e a multe elevate, oltre agli eventuali risarcimenti e spese processuali e legali dovuti.