Memo Remigi: «Addio Bacio ora sei insieme alla nostra adorata Lucia»

«Oggi, Bacio, il mio cagnolino, ha raggiunto mia moglie Lucia che è sempre in vacanza». In uno struggente post Memo Remigi dice addio al suo Bassotto, dopo tanti anni passati insieme. «Era stufo di andare tutti i giorni dal veterinario per cercare di risolvere i tanti problemi che lo tormentavano», scrive. «Adesso sicuramente starà meglio, giocherà, correrà e soprattutto farà tanta amorevole compagnia a Lucia così come l’ha fatta a me! Mi raccomando Bacio, stalle vicino perché anche lei ha bisogno di te così come io ho avuto bisogno di te e del tuo grande amore, quell’amore durato per quindici anni indimenticabili! Adesso non ti porterò più fuori ma ti porterò dentro!».

II cantante e paroliere degli anni 60, che ha compiuto 83 anni da poco, ha scelto di condividere con i suoi fan il dolore provocato da questa separazione, un ulteriore dolore dopo il distacco dall’amata moglie, di cui il ricordo, come si legge, è sempre indelebile. E alla quale, spera lo chansonnier, l’adorato Bacio si unirà nuovamente.

Remigi, che non ha mai abbandonato le scene e in questi ultimi anni è diventato il compagno quotidiano degli spettatori di “Oggi è un altro giorno”, programma di Serena Bortone in onda ogni pomeriggio, su Rai1, è conosciuto non solo per i tanti brani entrati nella storia della musica italiana, ma anche per la sua attenzione al mondo degli animali.

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Solo qualche anno fa, insieme alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, fu testimonial della campagna per dire no all’abbandono e per ricordare l’importanza dell’amore incondizionato degli amici a 4 zampe. Per l’occasione scrisse anche la canzone “Un essere speciale”, regalata all’associazione e il cui ricavato servì a sostenere la mission di LNDC. Ma Remigi era già stato evidentemente colpito dall’amore per i cani già molto tempo fa: è del lontano 1977, infatti, “Dove sei cagnolino”, una filastrocca dedicata ai bambini e cantata con il figlio.

E giusto che parliamo di abbandono, peraltro nel periodo peggiore dell’anno per questo tragico fenomeno, è bene ricordare un numero: 118.000. Sono questi gli animali arrivati nel 2020 nei canili e rifugi italiani. Un dato che deve far riflettere e che serve anche a sottolineare a chi non percepisse questo gesto come una crudeltà e una vigliaccheria estrema, che abbandonare un animale significa commettere un reato ai sensi dell’art. 727 del Codice Penale: «chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro».