L’Australia è nota per essere un luogo dove la natura più selvaggia ancora sopravvive all’avanzata dell’uomo, regalandoci spesso incontri mozzafiato come quello che è avvenuto nella Bondi Bay di Sidney ad un fortunato canoista. Un pilota di droni ha infatti ripreso un esemplare di megattera (Megaptera novaeangliae) che, preso dalla curiosità, ha deciso di seguire un kayak e nuotarci insieme. Da quanto scrive sui social l’autore del video, la balena pare aver seguito il kayak dalla spiaggia di Tamarama fino alla Bondi Bay per più di un km di costa.
Questo tipo di comportamento non è nuovo tra i grandi cetacei, che spesso si avvicinano a imbarcazioni e canoe mossi appunto dalla curiosità. Esistono numerosi report di interazioni uomo-balena avvenuti, per la maggior parte dei casi, senza incidenti. Le megattere, come tutte le balene, non hanno un comportamento aggressivo e non attaccano gli esseri umani, ma, data la loro stazza, potrebbero inavvertitamente urtare o danneggiare le imbarcazioni.
Anche per i nuotatori questi grandi mammiferi marini non costituiscono una minaccia, per quanto sia sempre opportuno essere cauti. Le balene, infatti, non cacciano grossi animali ma si nutrono principalmente di krill, piccoli crostacei che fanno parte del plancton, che vengono filtrati dall’acqua grazie a delle strutture particolari, simili a grosse spazzole, chiamate fanoni.
Ogni anno le megattere effettuano una grande migrazione dalle fredde acque polari ricche di nutrienti verso mari più caldi dove riprodursi: si stima che fino a 50.000 balene potrebbero attraversare la costa orientale dell'Australia quest’anno, durante la loro migrazione annuale dall'Antartide alla Grande barriera corallina.
Le megattere sono state rimosse dall'elenco delle specie minacciate dell'Australia l'anno scorso dopo un significativo aumento del numero di esemplari, che è passato da appena 1.500 quando era ancora praticata la caccia a scopo commerciale a circa 40.000.
Questa è una notizia sensazionale perché la ripresa per le popolazioni di animali così grandi non è affatto semplice: i cicli riproduttivi delle balene sono estremamente lenti, la gestazione dura quasi un anno intero e le femmine si riproducono al massimo ogni due anni, dando alla vita un solo cucciolo.
La loro strategia riproduttiva, infatti, non è basata sul numero ma sulle cosiddette cure parentali: il cucciolo e la madre stringono un fortissimo legame e non si separeranno per diversi anni, periodo in cui il piccolo imparerà pian piano a cavarsela da solo.
La protezione della madre assicura la sopravvivenza del cucciolo, che cresce rapidamente, anche oltre i 40 cm al mese. Una volta raggiunta la maturità sessuale tra i 5 e i 10 anni il piccolo sarà finalmente indipendente e potrà contribuire a sua volta alla crescita della popolazione.