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13 Agosto 2021
13:25

Massacra il cane e lo butta in fondo al mare: orrore a Palermo

Un cane è stato massacrato di botte e poi ucciso annegandolo in mare a Palermo, al porto di Marina di Villa Igea, all'Arenella. Secondo quanto racconta Ilaria Fagotto, la presidente della Lai, la Lega antispecista italiana, raccontando la testimonianza di alcuni testimoni oculari, un uomo, con un’utilitaria, è entrato nel porto e «ha iniziato a urlare inveendo in siciliano nei confronti di un cagnolino che inerme è stato massacrato a calci e pugni fino ad essere ucciso».

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La barbarie non ha mai fine. Un cane è stato massacrato di botte e poi ucciso gettandolo nel fondo al mare. È quanto accaduto a Palermo, al porto di Marina di Villa Igea, all'Arenella. Secondo Ilaria Fagotto, la presidente della Lai (la Lega antispecista italiana), ci sono diverse testimonianze oculari ed è lei, in un toccante video su Facebook, a raccontare di un uomo che con un’utilitaria è entrato nel porto e «ha iniziato a urlare inveendo in siciliano nei confronti di un cagnolino che inerme è stato massacrato a calci e pugni fino ad essere ucciso».

All’inizio i testimoni, a bordo di un’imbarcazione, non si sarebbero resi conto della scena. Poi hanno visto meglio quanto stava accadendo e hanno notato che lo stava buttando in mare. Il cane è stato ritrovato a 5 metri, sul fondale, ed è stato recuperato dai Vigili del fuoco che l'hanno affidato alla polizia locale. I Carabinieri hanno avviato un'indagine per cercare di dare un nome all'autore del crimine.

«Ho parlato con i militari che mi hanno fatto notare che se fossero arrivati in tempo il cane sarebbe stato recuperato subito – spiega Fagotto a Kodami – I ragazzi che hanno assistito alla scena sono rimasti sconcertati: si sono resi conto dell'episodio poco prima che il cane è stato alzato per essere gettato in acqua, con l'aggressore che aveva la maglietta interamente sporca di sangue. In siciliano gli diceva ‘il tuo posto è qui, in fondo al mare'». Una segnalazione da parte di questi testimoni, turisti di Viareggio, sarebbe comunque partita. Ma l'intervento non sarebbe stato tempestivo. «Mi riservo di fare una denuncia ai Carabinieri per eventuali ritardi nel chiamare le forze dell'ordine. A quanto ho capito c'è chi sapeva e non lo ha fatto», prosegue.

«Presenterò denuncia in qualità di presidente della Lai perché si apra un’inchiesta immediata. Nell'area portuale il cui accesso è alle persone ristretto – aggiunge nella diretta Facebook la presidente della Lega antispecista – La speranza è che questa vittima della pazzia umana abbia almeno giustizia. Siete vigliacchi, uccidere un povero cagnolino è troppo semplice. Sono amareggiata e chiedo anche alle altre associazioni animaliste che si trovano a Palermo di occuparsi di questo caso».

Un distinto racconto è quello di Ilenia Rimi. «Sembrava un bambino quando i sommozzatori lo hanno tirato fuori dall’acqua – spiega la presidente della Onlus ‘Un atto d’amore – Le forze dell’ordine sono state sul posto e con me tutta la notte: appena ho saputo del fatto, infatti, sono andata lì. Hanno trattato quel cane come se fosse un essere umano. Il personale del canile municipale è venuto a ritirare la carcassa: non ha il microchip ed è stato portato all’Istituto zooprofilattico sperimentale». Quest’episodio, secondo Rimi, è stato un «atto di inciviltà». «La stessa persona che ha ucciso a suon di botte questo cane domani può compiere un delitto simile ai danni di un bambino», aggiunge.

Kodami ha visionato il materiale relativo a questo orribile accadimento e ha ritenuto opportuno non pubblicare le immagini che comunque nulla aggiungono alla cronaca di una barbarie del genere.

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