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13 Dicembre 2021
15:36

Maria De Filippi e la spettacolarizzazione di Saki, un cane brachicefalo i cui sintomi non fanno ridere

Maria De Filippi ha promosso in un suo programma un messaggio sbagliato: il divertimento a spese di Saki, un cane con evidenti problemi legati alla sindrome brachicefalica.

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Non ha mai nascosto la passione per i cani e l’amore che li lega ai tre Bassotti con cui condivide la vita, eppure questa volta Maria De Filippi ha finito per promuovere, in un suo programma, un messaggio sbagliato: il divertimento a spese di un cane con evidenti problemi legati al peso e a una condizione comune ai cani con il muso schiacciato, la sindrome brachicefalica.

Perché quelle risate e quella tenerezza sono sbagliate

Facciamo un passo indietro: nella puntata del 9 dicembre di "Uomini e Donne" la conduttrice ha fatto arrivare in studio Saki, uno Staffordshire Bull Terrier che è stato spesso ospite dei suoi programmi. Gli umani di riferimento di Saki sono Alessio Sakara, ex campione di arti marziali oggi attore e conduttore, e Raffaella Mennoia, braccio destro di Maria De Filippi. Quando Saki arriva in studio, la conduttrice – molto legata al cane – usa il microfono per farne sentire il respiro affannoso e i grugniti, sintomi tipici della sindrome brachicefalica. Dopodiché, tra le risate e gli applausi del pubblico, estrae una caramella, la mette in bocca e la passa a Saki, che continua a respirare in quel modo affannoso spesso associato, nell’immaginario collettivo, a un comportamento "tenero e divertente". Che suscita infatti risate e cori di "uh! che carino".

I messaggi sbagliati, in una scena durata poco più di un minuto, sono molteplici: andando oltre il fatto che Saki sia portato in uno studio televisivo (con cui ha familiarità, questo va detto) bombardato di input e rumori, i suoi evidenti problemi di salute vengono presentati non sotto forma di sensibilizzazione, ma come puro intrattenimento, suscitando ilarità e quella tenerezza così pericolosa per le razze che vengono allevate dall’uomo per rispettare dei canoni estetici che suscitano questo desiderio di accudimento nell’umano.

Che cos'è la sindrome brachicefalica

Come dice la stessa parola di derivazione greca, brachy– (breve, corto) e –cefalo (cranio, testa), i cani che soffrono della sindrome brachicefalica o BOAS (Brachycephalic Airway Obstruction Syndrome, o "sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori") sono accomunati da alcune caratteristiche morfologiche tipiche. In questi soggetti, infatti, l’accrescimento osseo della testa avviene più in larghezza che in lunghezza, con il risultato di teste rotonde e musi schiacciati.

Tali caratteristiche morfologiche sono frutto di una spinta selezione da parte degli allevatori, che hanno privilegiato l’aspetto estetico rispetto a quello funzionale. La causa di questa sindrome è da ricercarsi dunque in una serie di anomalie che ostacolano il passaggio dell’aria e che determinano il caratteristico respiro di queste razze canine.

Le anomalie sono principalmente: narici strette, palato molle allungato e ispessito, collasso laringeo e schiacciamento della trachea, che si traducono in difficoltà a respirare e a disperdere il calore, affaticamento, obesità, problemi dentali e anche, in alcuni casi, tumori al cervello.

Di questa sindrome soffrono praticamente tutti i cani brachicefali di piccola taglia, che tecnicamente sono da considerare tutti “potenzialmente malati”. Le principali razze appartenenti a questa categoria sono il Carlino, il Bull Dog Inglese, il Bouldogue Francese, il Boston Terrier, il Pechinese, il Cavalier King Charles, lo Shar-pei e lo Shi Tzu. Ve ne sono poi altri di taglia grande, tra i quali il Boxer, il Bull Mastiff e il Mastino Napoletano.

Chi li sceglie e li acquista però spesso non tiene conto di queste problematiche, ma li considera buffi e teneri. L’affanno, il russare e gli altri rumori che il cane emette a causa della difficoltà a respirare – quella che viene chiamata tecnicamente anche sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori – diventano così qualcosa di "divertente".

I veterinari da tempo si battono per mettere un freno all'indiscriminata spinta genetica messa in atto per la selezione di queste caratteristiche fisiche, che mettono a grave rischio se non la vita quantomeno la qualità della vita del cane. E la richiesta è anche quella di informare debitamente le persone che manifestano l’intenzione di acquistarne uno, fornendo tutte le informazioni necessarie per avere piena coscienza del fatto che un cane non è un feticcio buffo e tenero, ma un compagno di vita che in questi casi soffre in partenza delle modiche apportate dall’uomo alla razza.

Nel siparietto di “Uomini e Donne”, invece, non è stata fatta menzione di questi aspetti, ma anzi è stato guardato da molti con ilarità quello che per il cane rappresenta un disagio fisico. Ed è qui che è importante invece ricordare le difficoltà che i cani con problemi respiratori

«La cosa che colpisce è la diffusione, a maggior ragione da parte di un programma con una grande potenza mediatica di una cultura dell’ignoranza su queste dinamiche relative al respiro – spiega la dottoressa Laura Arena, veterinaria esperta in benessere animale e membro del comitato scientifico di Kodami – E cioè di qualcosa che fa ridere, quando in realtà quelli che si sentono sono rumori respiratori e sintomi di una sindrome specifica. L’atteggiamento è di divertimento, ma si tratta di una cosa clinicamente riconosciuta come un sintomo di patologia: si sta quindi ridendo di una patologia. Si contribuisce a diffondere una mala educazione e informazione rispetto a qualcosa che è un problema e che riguarda il benessere degli animali».

Quella caramella al cane con problemi di peso

L’altro problema è rappresentato dalla scelta di premiare Saki con una caramella: il cane si è seduto, a dimostrazione che si tratta di una consuetudine, e ha mangiato un concentrato di zucchero che per un cane con evidenti problemi di peso – la stessa De Filippi, ironizzando, l’ha sottolineato – contribuisce ad aumentare il rischio diabete.

«Il cane è in evidente stato di obesità, condizione che spesso si presenta in queste razze, e che oltre a peggiorare i sintomi della sindrome brachicefalica si associa al diabete – conclude Arena – La caramella che riceve è assolutamente sconsigliata ai cani. Anche in questo caso si contribuisce a diffondere un'informazione scorretta e potenzialmente dannosa».

***Nella prima versione di quest'articolo avevamo scritto "American" accanto all'indicazione della razza ("Staffordshire Bull Terrier"). Ci scusiamo per l'errore e speriamo che quanto riportato serva a sensibilizzare le persone sulla consapevolezza di ciò che subiscono queste tipologie di cani a causa della selezione estrema da parte degli esseri umani.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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