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16 Marzo 2023
16:50

Margy e Sofia sono le prime due linci del progetto ULyCA2 Rilasciate in Friuli Venezia Giulia

Il progetto ULyCA2 prevede il rilascio di cinque linci in Friuli Venezia Giulia. In questi giorni sono state liberate Margy e Sofia, le prime due femmine di origine Svizzera.

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©ULYCA2 – E. Furlani

In questi giorni sono state rilasciate le prime due linci catturate nell'ambito del progetto ULyCA2. Il sito della liberazione si trova in una vallata isolata della foresta del Tarvisio. Un luogo sul confine con la Slovenia, gestito dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità e poco distante dal nucleo di linci che, poco tempo fa, è stato reintrodotto nelle Alpi slovene nell'ambito del progetto europeo Life Lynx.

La scelta è stata effettuata in maniera mirata, con la speranza che i soggetti sloveni e quelli italiani possano incontrarsi il prima possibile, dando vita a un nuovo nucleo in questa zona di enorme importanza per la biodiversità alpina e fungendo anche da ponte tra la popolazione dinarica e quella svizzera, situata molto più ad Ovest.

«È stato un momento intenso. La soddisfazione di vedere le linci correre via è sempre enorme – racconta a Kodami Paolo Molinari, coordinatore tecnico scientifico del progetto, insieme ad Anja Jobin – Sono istanti delicati, in cui basta un piccolo imprevisto per complicare gli eventi. In questo caso è andato tutto nel migliore dei modi, ma il momento della liberazione regala sempre grandi emozioni».

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© ULYCA2 – E. Furlani

Chi sono Margy e Sofia: «Due femmine particolarmente timorose ed elusive»

Le prime due linci liberate in Friuli Venezia Giulia sono femmine e provengono dal Canton Jura, in Svizzera, dove la popolazione della specie è particolarmente vitale. La prima ad essere stata liberata è nata nel 2020 ed ha preso il nome di Margy. La seconda, invece, si chiama Sofia e ha 6 anni.

«Sono i nomi che hanno scelto rispettivamente il Generale Raffaele Manicone dei Carabinieri Forestali e il WWF Italia, partner del progetto – spiega Molinari –  Uno degli altri nomi verrà invece scelto dai cacciatori della zona del Tarvisio, che stanno collaborando attivamente e il nome della quarta lince sarà deciso dai bambini delle nostre scuole».

Prima di procedere con la liberazione, gli esperti hanno sottoposto le due linci ai controlli veterinari di routine, le hanno munite di radiocollare e hanno atteso che terminasse l'indispensabile periodo di acclimatazione.

«In generale le linci sono animali solitari, ma Margy e Sofia sono particolarmente timorose ed elusive. Durante il periodo della cattura hanno mostrato un comportamento timido e non accettavano bene la cattività. Inizialmente hanno rifiutato il cibo. Sembrava quasi volessero corromperci per ottenere la libertà – spiega Molinari – La priorità assoluta rimane sempre il benessere dell'animale, quindi abbiamo optato per una liberazione anticipata, che è avvenuta al termine dei controlli necessari».

Sono state liberate al tramonto e gli esperti hanno potuto osservarle mentre si allontanavano nella foresta del Tarvisio sul calare della notte. Il rilascio è stato supervisionato da agenti ed esperti dei Carabinieri Forestali, del Corpo Forestale Regionale e del Progetto Lince Italia. A supportare le operazioni, d'ora in poi, ci saranno ora anche i cacciatori che, grazie alla buona conoscenza del territorio, collaboreranno nelle attività di monitoraggio. Gli esperti del WWF, invece, si occuperanno di studiare una strategia di comunicazione che possa mantenere informate le persone più interessate agli sviluppi del progetto.

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©ULYCA2 – E. Furlani

ULyCA2 nasce per prevenire l'estinzione della lince eurasiatica sulle Alpi

Il progetto di ULyCA2 prevede l'arrivo di altre 3 linci eurasiatiche (Lynx lynx) dalla Romania e dalla Croazia e l'obiettivo è quello di prevenire l'estinzione della specie nei Monti Dinarici e nelle Alpi sudorientali, dove sono presenti solo pochi individui.

Sull'arco alpino, infatti, si trova un'importante popolazione di linci in Svizzera, mentre in Slovenia, anche grazie al progetto europeo LifeLynx, stanno avendo un aumento numerico proprio in questi anni.

In Italia, invece, rimane ancora oggi il mammifero più raro del paese e, prima di Margy e Sofia, se ne contavano circa cinque. Un individuo si trova in Piemonte, uno è stato avvistato nell'autunno del 2022 in Valle d'Aosta, uno in Trentino (ma è molto anziano), mentre alcuni si muovono in Friuli Venezia Giulia.

Con l'arrivo di altre 5 linci, la speranza è quella di creare una popolazione sufficientemente vitale e ridurre il rischio di impoverimento genetico. La consanguineità negli accoppiamenti, infatti, causa spesso infertilità nelle femmine, riducendo il numero di cucciolate e inevitabilmente, a lungo andare, anche quello dei soggetti adulti. Proprio per questo motivo le linci rilasciate nell'ambito del progetto ULyCA2 provengono da 3 popolazioni distanti tra loro.

«Attendiamo l'arrivo dei due animali dalla Romania e del maschio dalla Croazia – conclude Molinari – Ad aprile verrà presentato il primo resoconto delle attività, ma per ora ci dedichiamo ad un periodo impegnativo, durante il quale svolgeremo molte attività di telemetria. Affinché il progetto continui nel migliore dei modi è indispensabile monitorare le linci da vicino e conoscere i loro spostamenti».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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