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2 Gennaio 2024
17:21

Maremmano scuoiato a Roma, Lav: «C’è un preoccupante clima di impunità, denunceremo»

La Lav sporgerà denuncia per il caso del Maremmano scuoiato e abbandonato tra i rifiuti: «Servono norme più severe ed efficaci per i reati contro gli animali».

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Foto di Julie Clarke da Pixabay

Sul caso del Pastore Maremmano scuoiato e abbandonato davanti ai cassonetti a Roma si muove anche la Lav. L’associazione è al lavoro con i propri legali per acquisire tutte le informazioni necessarie per poi procedere alla denuncia e ha annunciato che lo farà «per dare un segnale forte sulla necessità di fare chiarezza sulla dinamica e sulla provenienza del cane, che non è chiaro se fosse già deceduto quando qualcuno ha infierito sul suo corpo», spiega a Kodami Alessandra Ferrari, responsabile animali familiari di Lav.

A segnalare la presenza dell’animale in via Camarda a Castelverde era stata una residente che aveva documentato il ritrovamento in un video condiviso sui social e diventato subito virale. «Mi dispiace rovinarvi le feste, ma è giusto che sappiate che, nelle scuole dei vostri bimbi, vivono e respirano la nostra stessa aria delle beste di Satana!» aveva scritto la residente nella didascalia che accompagna il video.

Secondo la cittadina il cane sarebbe stato già senza vita, probabilmente morto investito, quando è stato scuoiato e poi lasciato davanti ai cassonetti tra la spazzatura, ma la dinamica non è ancora chiara. Per questo la Lav intende approfondire.

«La gravità di quanto accaduto – sottolinea Ferrari – non è comunque dipendente dalla dinamica, ma dal clima di impunità che porta a pensare di poter massacrare un animale e gettarlo tra la spazzatura come se nulla fosse».

Da qui l’urgenza, secondo la Lav,  di una revisione della normativa che regola i reati contro gli animali: «Continueremo a vigilare e fare pressione affinché sia una priorità dell’agenda politica del 2024».

Pochi giorni fa la Lav era intervenuta per un altro gravissimo caso di maltrattamenti sugli animali: il gatto preso a calci a Eboli. La violenza era stata anche filmata e condivisa sui social. Il timore dell’associazione è che l’orrore compiuto a Roma sul corpo del cane possa essere anche un «tentativo di emulazione» di quanto avvenuto in provincia di Salerno, non lontano da Angri dove era stato scuoiato vivo il gatto Leone. Il caso aveva spinto l’associazione a rivolgere  un appello ai deputati della Commissione Giustizia della Camera per esaminare e approvare quanto prima le proposte di Legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali.

Ma quali sono le disposizioni vigenti in Italia per i casi di maltrattamento e uccisione di animali? Queste norme sono previste dal Codice penale italiano, precisamente nel titolo IX bis, inserito con la legge n.189 del 2004. Il titolo IX bis introduce i delitti per l’uccisione di animali (Art. 544 bis), il maltrattamento di animali (Art. 544 ter), gli spettacoli e le manifestazioni vietate (Art. 544 quater) e il divieto di combattimenti tra animali (Art. 544 quinquies).

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Giulia Argenti
Giornalista
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