Sono il simbolo della primavera, della rinascita e della ripartenza. Eppure le rondini, uccelli migratori tanto piccoli quanto tenaci, oggi sono seriamente minacciati. I cambiamenti climatici, la distruzione dei siti di nidificazione, la siccità e l’uso massiccio dei pesticidi, che le priva degli insetti fondamentali per la loro dieta, stanno mettendo a serio rischio la prostrazione di questi meravigliosi uccelli.
Ed è anche per questo che Marco Mengoni, ritrovandosi un nido in camerino, non soltanto ha cercato di arrecare meno disturbo possibile, ma ha anche voluto mandare un messaggio importante di rispetto e tutela.
«La rondine Jonny, partita dall’Africa per 10.000 km di viaggio verso #MarcoNegliStadi, un ospite gradito in camerino. È un gentile ricordo dei tempi della natura, da osservare e rispettare», ha scritto Mengoni condividendo sui social una foto scattata a Villa Manin, a Cotroipo (Udine), sede della prima tappa del suo tour. Il concerto è previsto per il 14 giugno, e nei giorni scorsi il cantante si è praticamente trasferito nel bellissimo parco per le prove: è stato in camerino che ha notato il nido, costruito come spesso accade sotto le travi di un soffitto, gli “inquilini” all’interno.
Il post ha totalizzato migliaia di mi piace e commenti, con ringraziamenti a apprezzamenti da parte dei fan per la sensibilità e il rispetto dimostrati, soprattutto in questo periodo in cui le rondini tornano in Italia per nidificare e riprodursi.
Il viaggio per la sopravvivenza delle rondini, oltre 10.000 km in volo
Le rondini sono un gruppo di uccelli passeriformi migratori appartenenti alla famiglia degli Hirundinidae, che comprende anche balestrucci e topini. La specie più diffusa è la rondine comune (Hirundo rustica), uccello dal corpo sottile e slanciato e dalla caratteristica coda biforcuta, diffusa in tutti i continenti ad eccezione dell'Australia. È una specie migratrice per eccellenza: da aprile a ottobre nidifica nell'emisfero settentrionale, poi si sposta nell'emisfero meridionale per svernare. In Italia, solitamente arriva intorno al 21 marzo e vi resta fino ai primi di ottobre. Proprio per questo suo ritorno in concomitanza con l'equinozio, il suo ritorno è sinonimo di primavera.
Lo spostamento tra Africa e Italia (e viceversa) comporta per loro un viaggio estenuante, proprio come ha ricordato Mengoni: 10.000 chilometri percorsi in volo da un uccellino che pesa circa 20 grammi, e che vive in media 4 anni. Nel periodo in cui restano in Italia, gli esemplari nidificano spesso su costruzioni artificiali, come i campanili delle chiese, gli antichi fienili e i sottotetti delle città, “cementificando” i nidi alle pareti e ai soffici, ed è proprio per proteggere questa convivenza che è fondamentale cercare di avere il minor impatto possibile durante i lavori di ristrutturazione delle abitazioni, anche se purtroppo non sempre queste regole vengono seguite.