Con i diritti gli animali non si scherza. Nelle Marche i Carabinieri forestali nel 2021 hanno fatto poco più di 46 controlli al giorno (16.900 in totale), scoprendo un reato ogni 2,7 giorni. È questo quanto emerge dal bilancio del Comando regionale realizzato a tutela della flora, della fauna selvatica e del maltrattamento degli animali. In totale sono emersi 122 reati e sono stati accertati 793 illeciti amministrativi per un importo sanzionato di 326.373,68 euro.
All’interno di queste attività di indagine rientrano le operazioni legate alla tutela del benessere degli animali, nelle stalle, negli allevamenti ma anche per quelli posti in commercio e gli animali d’affezione, con i controlli che hanno riguardato anche i loro compagni umani. L’attività venatoria e di pesca è, però, il settore che ha avuto il maggior numero di illeciti amministrativi contestati ed è il secondo per le violazioni di natura penale a causa del bracconaggio delle specie protette.
I Carabinieri forestali hanno portato avanti una serie di iniziative per tutelare le specie di flora e fauna tutelate dalla Cites, la Convenzione internazionale per la tutela delle specie in via di estinzione. I due nuclei Cites di Ancona e Fermo hanno effettuato 811 controlli accertando 14 reati e 15 illeciti amministrativi per un importo contestato di 36.150 euro. Sono state inoltre rilasciate 802 certificazioni Cites per l’importazione o l’esportazione di oggetti realizzati con materiale di specie protette, come l’avorio o le pelli di serpente o coccodrillo.
Nelle attività che hanno contraddistinto il 2021, l’operazione Crudelia De Mon a giugno, con la denuncia di 29 allevatori di cani residenti in 9 Regioni italiane e 11 medici veterinari, denunciati a diverso titolo per i reati di maltrattamento di animali, falso in atto pubblico, traffico illecito di animali da compagnia, abusivo esercizio della professione veterinaria, uso di atto falso. Dalle indagini condotte è emerso che allevatori di razze canine e veterinari sono risultati coinvolti in numerosi casi di amputazioni illegali delle orecchie e della coda dei cani, principalmente Pitbull, Dogo Argentino e Cane Corso. Gli interventi di amputazione sono stati giustificati con certificati veterinari falsi, manoscritti dagli stessi veterinari ed attribuiti a veterinari residenti all’estero risultati inconsapevoli degli interventi eseguiti oppure inesistenti. La falsificazione dei documenti avveniva anche per esportare (principalmente in Usa) ed importare illegalmente cuccioli al di sotto dell’età consentita dalle leggi dei Paesi di destinazione.
A settembre, invece, i militari della Stazione di Montegiorgio, hanno scoperto a Servigliano, in Provincia di fermo, una compravendita di equini, accertando il reato di truffa e falso ideologico attraverso la falsificazione di documenti. Una persona è stata denunciata all'autorità giudiziaria.