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scheda razza
11 Aprile 2021
16:00

Manx, il gatto senza coda

  • Origine (Data e Luogo): 1901, Gran Bretagna
  • Standard: MAN – III categoria FIFé
  • Peso (maschi-femmine): 3,5-5 kg; 2,5-3 kg
  • Incroci con altre razze: British e Cymric
  • Vita media (fascia): 10-14 anni
  • Temperamento: Pacato e docile
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Manx o Gatto dell'Isola di Man è un gatto la cui caratteristica principale risiede nell'assenza totale o parziale di coda. E' originario dell'isola di Man, nel mare d'Irlanda e, sebbene in origine fosse un gatto più slanciato di quello odierno, oggi gli allevatori lavorano per esaltarne la rotondità delle forme. Si chiama Cymric la versione a pelo lungo del Manx.

attività e socialità

  • Bisogno di movimento2
  • Giocosità2
  • Indipendenza2
  • Riservatezza1
  • Tendenza a miagolare1

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Salute generale1
  • Malattie ereditarie3

Data e luogo di origine: Gran Bretagna, 1901

Aspetto fisico: Gatto dal busto particolarmente corto (cobby) e con un dorso gobbo dalle spalle alla groppa; la testa è rotonda con guance prominenti, gli occhi sono grandi e rotondi, leggermente obliqui, le orecchie sono medie e arrotondate in punta, le zampe posteriori più lunghe di quelle anteriori, il mantello morbido e dotato di abbondante sottopelo, la coda è assente (nei soggetti da esposizione).

Peso: Maschio 3,5-4,5kg – Femmine 4,5-5,5kg

Temperamento: Pacato e docile

Incroci con altre razze: British e Cymric

Standard: MAN – III categoria FIFé

Origine e storia

Il Manx è un gatto nato dall'isolamento geografico dell'Isola di Man in cui i gatti senza coda erano già un simbolo all'inizio del secolo scorso. Una leggenda narra che sia nato da una disattenzione di Noé che, nel chiudere l'Arca, mozzò la coda al primo Manx della Storia; secondo il mito irlandese, il Gatto dell'Isola di Man esiste per iniziativa delle gatte locali, per evitare che i soldati irlandesi abbellissero i loro elmi con le code mozzate dei propri gattini. Di fatto, l'assenza di coda è dovuta ad una mutazione dominante, letale in omozigosi e portatrice di malformazioni scheletriche e alterazioni intestinali gravi, note con il nome di “sindrome di Manx”, che possono portare alla morte del gatto entro i 3-4 anni di vita. Il decorso sui soggetti eterozigoti dipende essenzialmente da quanto si esprime la mutazione dominante.

Per questo motivo, alcune associazioni ne osteggiano l'allevamento e si rifiutano di riconoscerla. In Europa, FIFé l'ha ammessa nei suoi cataloghi sin dalla sua fondazione, nel 1949 e nel 2012 lo standard è stato sottoposto a revisione. Nel 2006, invece, è stata riconosciuta la “variante” a pelo lungo attraverso la razza gemella Cymric.

Aspetto fisico

La struttura di un Manx è quella di un gatto solido e compatto, con torace largo e con una groppa ampia e rotonda. I fianchi sono molto profondi. La testa è rotonda, paffuta nei lineamenti, il naso medio lungo senza interruzioni nette, le orecchie sono di media grandezza e arrotondate in punta, le zampe muscolose con quelle posteriori più alte di quelle anteriori, i piedi sono rotondi. Il mantello è corto e molto spesso, con abbondante sottopelo e sono permesse tutte le varietà di colori e disegni, incluse quelle con bianco.

La coda, che è la caratteristica distintiva di questa razza, può presentarsi in tre varianti estetiche:

  • "Rumpy": la coda è assente e al suo posto si presenta una evidente cavità posta alla fine delle spina dorsale; questi gatti sono ammessi in concorso
  • "Rumpy Riser": la coda è un moncone di 1-7 vertebre immobili, è la conformazione più ricercata in esposizione
  • "Stumpy" o "Stubby": la coda è visibile, non più lunga di 3cm, tozza, a volte di forma irregolare; questi gatti sono ammessi in concorso
  • "Longy" o "Taily": la coda è visibile e presenta tutte le vertebre perché il gatto non presenta, di fatto, la mutazione responsabile della sindrome di Manx. Questi gatti non sono ammessi in concorso ma possono essere impiegati come riproduttori.

Temperamento

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Il gatto di Manx è un gatto docile e di compagnia, spesso descritto come un abile saltatore grazie ai poderosi arti posteriori. C'è da dire, però, che a volte proprio l'assenza della coda può comportare delle alterazioni posturali per cui il micio spesso salta invece di correre, il che gli conferisce un curioso atteggiamento da “coniglio”.

In linea generale, tuttavia, si tratta di un gatto gentile, con un miagolio per nulla fastidioso e molto orientato a stringere legami con i membri della sua famiglia, sebbene a volte possa apparire schivo nei confronti degli estranei.

Come tutti i gatti ama le attività di caccia ed è abile a manipolare gli oggetti per aprire le porte o per ottenere quel che più gli aggrada.

Gli standard delle associazioni che lo riconoscono danno una estrema attenzione alla selezione della sua morfologia e della coda, in particolare, trascurando completamente l'aspetto comportamentale. Per questo motivo, non è improbabile riscontrare una certa variabilità nei caratteri e nei temperamenti.

Salute e cura

Uno dei aspetti più problematici di questa razza è senza dubbio la riproduzione. I soggetti omozigoti per il gene mutato Manx muoiono in utero; la razza, dunque, è costituta da soli soggetti eterozigoti o non portatori della mutazione; i primi, però, possono comunque manifestare con il tempo gravi malformazioni alla colonna (spina bifida) e alla regione anale.

Altri problemi sono legati alla distrofia corneale, una patologia della cornea che compare abbastanza precocemente, la siringomielia responsabile di una sindrome midollare, ed una serie di alterazioni quali il prolasso rettale, l'emivertebre e l'atresia anale.

Relazione e contesto ideale

Il gatto di Manx, se ben socializzato e allevato, è un gatto docile e socievole. Alcune fonti riportano di una sua certa timidezza nei confronti degli estranei, il che lascerebbe intendere che si tratta di un gatto tutto sommato schivo, non particolarmente amante delle invasioni ambientali e delle novità sociali.

Un gatto, quindi, che si relaziona con apertura e fiducia con i membri della famiglia – e, supportato da presentazioni graduali, con bambini – ma può avere delle resistenze ad estendere queste doti con chicchessia. Per i soggetti più sensibili, l'inserimento di un cane oppure di un altro gatto potrebbero essere particolarmente impegnative per cui è sempre raccomandabile procedere con estrema gradualità e gentilezza.

Il contesto di vita dovrà essere adeguato alle sue condizioni fisiche e a quanto riesce ad esprimere in termini di atleticità. In un gatto con difficoltà a saltare o a correre, per esempio, bisognerà cercare di approntare un arricchimento ambientale – ovvero delle strutture architettoniche a suo favore – che siano in linea con quanto riesce a fare. In assenza di problematiche particolari, invece, è un gatto che potrà sicuramente godere di un ambiente vario, con un buon livello di tridimensionalità degli spazi e una famiglia che abbia voglia di accompagnarlo nelle sue avventure interne ed esterne.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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