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18 Gennaio 2024
12:05

Mangia esche per topi e rischia di morire avvelenato: Bassotto salvato da una telefonata

Ingerisce una bustina di veleno per topi, rischia di morire tra atroci dolori, ma viene salvato grazie a una chiamata alle Ambulanze Veterinarie: lieto fine per il Bassotto Bulk, a Ventimiglia.

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Bulk, il bassotto salvato a Ventimiglia

Ingerisce una bustina di veleno per topi, rischia di morire tra atroci dolori ma viene salvato grazie a una chiamata alle Ambulanze Veterinarie. Da Ventimiglia, in provincia di Imperia, arriva la storia a lieto fine del Bassotto Bulk, sopravvissuto a un incidente che poteva costargli la vita.

Tutto ha avuto inizio quando il cane, in Liguria dalla Germania insieme alla sua famiglia, ha ingerito una bustina di veleno per topi trovato nel giardino dell’abitazione. Era stata incautamente posizionata da un vicino per derattizzare l’area.

I suoi pet mate si sono subito attivati chiedendo l’intervento delle Ambulanze Veterinarie Val Nervia. Un operatore dell’associazione di soccorso ha quindi guidato telefonicamente gli umani di riferimento di Bulk per indurgli il vomito, manovra salvavita in caso di avvelenamento.

«L’assunzione di veleno per topi è tra le cause più comuni di avvelenamento accidentale dei cani – dicono gli operatori delle Ambulanze Veterinarie Val Nervia – se il cane ha mangiato del veleno per topi dobbiamo intervenire molto rapidamente. Il rodenticida è studiato per intossicare il topo in maniera lenta, la morte del roditore avviene solitamente nel giro di 48/72 ore per dissanguamento».

La storia a lieto fine di Bulk deve essere utile a tutti i pet mate per prestare la massima attenzione specie in spazi aperti o giardini privati dove è possibile imbattersi in bustine di veleno per topi o altri sistemi di derattizzazione. Le conseguenze per la salute del cane dipendono dal tipo di veleno ingerito ma, in generale, i veleni per topi contengono sostanze che agiscono sulla coagulazione del sangue. I sintomi vanno dal sanguinamento alle difficoltà respiratorie, ma non bisogna sottovalutare anche una debolezza sospetta, perdita di appetito, vomito o diarrea. Serve, in ogni caso, la massima tempestività. La vicenda di Bulk dimostra che anche la stessa telefonata di soccorso può salvare la vita a un cane vittima di intossicazione da veleno.

Cosa fare in caso di avvelenamento? Abbiamo trattato il tema con l’intervento della dottoressa Eva Fonti, medico veterinario membro del comitato scientifico di Kodami: «Non sempre indurre il vomito al cane è la soluzione migliore e dipende dalle situazioni. Nel caso di un boccone sospetto appena ingerito bisogna provare a toglierlo dalla bocca del cane, se invece è già stato deglutito occorre indurre il vomito. Qualora fossero già presenti i sintomi indurlo è inutile, poiché il tossico è stato già assorbito. È il caso in cui occorre andare subito dal veterinario».

Nel caso di Bulk, a differenza purtroppo di molti altri, l’ingestione di veleno è stata accidentale e non dovuta a spargimento delineato di esche avvelenate per nuocere al cane. Resta il fatto che ancora oggi, purtroppo, i topi vengono allontanati da case e terreni tramite l’utilizzo del topicida, che oltre a ucciderli in un modo estremamente crudele e doloroso rappresenta un enorme rischio anche per altri animali, che si tratti di fauna selvatica o pet.

Il rodenticida, infatti, è il veleno che spesso agisce in modo più subdolo, ed è tra gli avvelenamenti casalinghi più frequenti. Le esche per topi sono disponibili in diversi formati: bustine (fucsia, verdi, blu o marroni), grano avvelenato, pellet, rettangoli. I rodenticidi possono contenere: anticoagulanti o brometalina (sostanza neurotossica), o colecalciferolo (analogo della vitamina D). A seconda del contenuto possono essere più o meno letali, e come spiegato anche dalla veterinaria Eva Fonti su Kodami, I sintomi dei rodenticidi a base di anticoagulanti sono dose dipendente e possono passare anche diversi giorni (2-7) dall’ingestione prima che si evidenzino.

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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