I mammiferi, dal latino mamma che vuol dire "mammella", sono una classe di vertebrati di estremo successo diffusi in tutto il mondo e praticamente in qualsiasi tipo di ambiente. Sono animali caratterizzati dalla presenza, nelle femmine, di ghiandole mammarie per allattare i cuccioli, pelliccia o peli, neocorteccia (una parte del cervello) e i cosiddetti tre ossicini all'interno dell'orecchio, martello, incudine e staffa.
Con circa 6500 specie conosciute i mammiferi sono il gruppo di vertebrati terrestri più piccolo ma tra quelli maggiormente diversificati per forme e adattamenti. Solitari o sociali, terrestri, acquatici o volatori questi animali hanno evoluto forme, adattamenti e comportamenti tra i più straordinari e complessi di tutto il regno animale. Dal minuscolo mustiolo (Suncus etruscus), che pesa meno di 2 grammi, alla gigantesca balenottera azzurra (Balaenoptera musculus), che può pesare oltre 150 tonnellate, fino ad arrivare a noi, l'autoproclamatosi Homo sapiens.
Origine e evoluzione
I primi mammiferi apparvero sulla Terra nel Triassico superiore, circa 225 milioni di anni fa. La maggior parte dei mammiferi arcaici che vivevano nell'era Mesozoica erano animali piccoli e notturni, che vivevano all'ombra dei grandi rettili e dei dinosauri, che avevano già occupato tutte le nicchie ecologiche disponibili dominando il Pianeta.
Le prime specie di protomammiferi erano molto diverse da quelle attuali, deponevano le uova e non avevano il corpo rivestito da pelliccia. La prima chiara evidenza certa di peli compare nel Giurassico medio, 164 milioni di anni, nei fossili di di Castorocauda e Megaconus. Inizialmente i mammiferi avevano ancora un aspetto "rettiliano", da cui si sono separati a partire dal Carbonifero, oltre 300 milioni di anni fa.
I mammiferi come li conosciamo oggi iniziarono a svilupparsi nel Cenozoico, dopo la famosa estinzione di (quasi) tutti i dinosauri e gli altri animali che avevano dominato il Pianeta fino a quel tempo. La scomparsa di queste animali lasciò il campo e le nicchie ecologiche ai mammiferi, che poterono così uscire dalla notte, scendere dagli alberi e occupare tutti gli spazi e i ruoli ecologici lasciati dalle specie estinte.
A partire da 66 milioni di anni si diversificarono molto rapidamente, dando vita in pochi milioni di anni a tutte le forme e i gruppi che conosciamo oggi, compresi i pipistrelli conosciuti, comparsi già 50 milioni di anni fa, e i primati, i cui primi fossili risalenti a circa 55 milioni di anni fa appartengono a un animale che pesava circa 20-30 grammi e poteva stare tranquillamente all'interno del palmo di una mano: Archicebus achilles.
Caratteristiche
I mammiferi sono i portatori di "mammelle", ghiandole specializzate nella produzione di latte e evolutesi a partire dalle ghiandole sudoripare, altra caratteristica esclusiva della classe Mammalia. Tra le altre caratteristiche distintive troviamo ovviamente la pelliccia, l'orecchio medio, la presenza dell'osso mascellare e denti diversificati (dentatura eteromorfa) per forma e funzione, che possono tra l'altro essere sostituiti almeno una volta nella maggior parte delle specie.
La presenza di pelo è però, forse, la caratteristica più evidente dei mammiferi. Quasi tutte le specie ha il corpo ricoperto, con percentuali più o meno variabili, di pelo. Il pelo si è poi diversificato per forma e funzione in vibrisse, setole, velli, aculei, lana e altre tipologie.
I mammiferi sono inoltre animali omeotermi, e cioè mantengono come gli uccelli la propria temperatura costante. Sono inoltre gli unici vertebrati ad avere labbra e orecchio esterno, che ha la funzione di incanalare meglio i suoni verso la parte interna. Erroneamente da quanto si crede, i mammiferi non solo non sono gli unici animali a partorire piccoli già vivi, sono cioè vivipari, ma non lo fanno nemmeno tutti.
I monotremi, il gruppo attualmente vivente più antico a cui appartengono l'ornitorinco e le echidna, depongono ancora le uova, proprio come fanno la maggior parte dei rettili e gli uccelli. I mammiferi che partoriscono cuccioli vivi sono quelli della sottoclasse Theria, che si divide successivamente in marsupiali e placentati.
Classificazione
La classe Mammalia si divide storicamente in due grosse sottoclassi, da un lato Prototheria, il gruppo che depone le uova e a cui appartengono i monotremi, e appunto Theria. La classificazione tra e all'interno di queste categorie è stata più volte rivisitata, soprattutto grazie a studi moderni basati sull'analisi del DNA.
Tenendo fuori i monotremi e i marsupiali, i gruppi più antichi relegati quasi esclusivamente al continente australiano, la maggior parte degli studiosi concorda sul dividere i placentati, il gruppo il gruppo a cui appartengono la maggior parte dei mammiferi, in tre gruppi o lignaggi principali: Afrotheria, Xenarthra e Boreoeutheria, diversificatisi a partire già dal Cretacico.
Afrotheria include mammiferi che si sono originati in Africa, tra questi ci sono elefanti, lamantini, talpe dorate, l'oritteropo, gli iraci e i toporagni elefanti. Tutti animali morfologicamente ed esteticamente molto diversi da loro ma che condividono un'origine comune, per un totale di circa 80 specie. In Xenarthra troviamo invece le specie di origine sudamericana, gli armadilli, i bradipi e i formichieri, un gruppo molto piccolo composto da appena 31 specie viventi.
Il gruppo più numeroso di mammiferi è Boreoeutheria, dove troviamo suddivisi in altri due sottogruppi principali (Euarchontoglires e Laurasiatheria) tutti gli altri placentati, tra cui primati, roditori, lagomorfi, chirotteri, ungulati, carnivori, cetacei, pangolini e quelli che una volta erano chiamati insettivori, ricci, talpe e toporagni.
Distribuzione
Grazie alle loro caratteristiche uniche, soprattutto l'endotermia, e alle loro capacità di adattamento incredibilmente sviluppate, i mammiferi hanno colonizzato praticamente tutto il mondo e qualsiasi tipo di habitat. Se i monotremi e i marsupiali sono confinati quasi esclusivamente in Australia, sono invece diffusi in tutti i continenti e prosperano in tutte le tipologie di clima, dal Polo Nord all'Antartide, passando per tutto quello che c'è nel mezzo.
Vivono nei deserti e nelle foreste pluviali, abitano le vette più alte del mondo e persino i fondali oceanici. Hanno conquistato i cieli e il volo oppure vivono quasi la loro intera esistenza nel sottosuolo. Partendo da piccole specie notturne e terrestri, si sono sviluppate forme incredibili, dai cetacei privi di zampe che si sono adattati completamente alla vita in acqua, ai pipistrelli, che hanno conquistato i cieli col volo battuto. Le uniche zone del mondo in cui non ci sono mammiferi, se escludiamo Homo sapiens, sono le aree più interne e remote dell'Antartide.
Alimentazione
All'interno dei mammiferi un'enorme varietà di tipi di dieta. Abbiamo gruppi erbivori, onnivori e carnivori. Mentre i carnivori possiedono canini molto sviluppati e un intestino relativamente corto, i mammiferi erbivori possiedono una serie di adattamenti (intestino lungo, stomaco compartimentato come in ruminanti, denti o microorganismi simbionti) adatti a estrarre la maggior quantità possibile di energia dal cibo di origine vegetale.
All'interno dei vari gruppi troviamo ovviamente chi si è poi ulteriormente specializzato a mangiare solo alcuni tipi o uno solo di piante o animali, e chi ha completamente stravolto nel tempo la sua dieta originaria come il panda gigante, originariamente carnivoro questo orso atipico è diventato poi completamente erbivore e si nutre quasi esclusivamente di bambù.
Riproduzione
Anche se la maggior parte dei mammiferi dà alla luce piccoli vivi e spesso già pronti per camminare, all'interno del gruppo troviamo strategie riproduttive molto diversificate. I monotremi, ornitorinco ed echidna, depongono le uova, solitamente da uno a tre. Sono grandi circa un centimetro e mezzo di diametro e sono molto simili a quelle dei rettili. Vengono covate dalla femmina per circa una decina di giorni, finché non si schiudono e ne fuoriescono i piccoli, che sono molto simili ai marsupiali come stadio di sviluppo, cioè molto precoce.
Nei marsupiali il sistema riproduttivo è solitamente raddoppiato, con due vagine e due uteri, mentre i maschi hanno un pene biforcato nella parte terminale. La gestazione è molto breve e i piccoli nascono molto piccoli e sottosviluppati. La crescita avviene infatti quasi completamente all'interno del caratteristico marsupio, che i nuovi raggiungono arrampicandosi sul corpo della madre appena nati fino ad attaccarsi al capezzolo.
I placentati invece passano molto tempo all'interno dell'utero materno, dove raggiungono il completo sviluppo prima del parto. Le gestazioni sono quindi più lunghe e consentono di dare alla luce, quasi sempre, piccoli in grado di camminare, pur restando al fianco della propria madre.
I mammiferi sono infatti tra gli animali caratterizzati dalle cure parentali più lunghe, che possono durare anche molti anni dopo la nascita. L'incredibile variabilità di specie permette però la presenza di numerose strategie riproduttive e di accudimento dei piccoli molte diverse. C'è che dà alla luce un solo piccolo per volta, che sarà accudito per un periodo molto lungo, come nei primati, nei cetacei o negli elefanti, e che invece partorisce numerosi piccoli che lascano presto la madre, come i roditori e in generale le specie più piccole.
Monotremi
I monotremi sono il gruppo più antico tra i mammiferi viventi. Un tempo molto più diffusi vivono oggi esclusivamente in Australia e della Nuova Guinea. Possiedo diverse caratteristiche peculiari e atipiche rispetto alla maggior parte dei mammiferi, compreso il fatto che depongono le uova. Allattano comunque i loro piccoli e attualmente esistono solo cinque specie viventi, l'ornitorinco e quattro specie di echidna, alcune seriamente minacciate di estinzione.
Marsupiali
Il marsupiale più conosciuto è senza alcun dubbio il canguro rosso (Osphranter rufus), il più grande vivente e simbolo dell'Australia. Non è però di certo l'unico, anzi: i marsupiali sono molti di più rispetto a quelli che si è soliti immaginare e con caratteristiche molto diverse tra loro. Se ne contano infatti circa 334 specie, di cui quasi il 70% si trova in Australia mentre il restante è distribuito nelle Americhe, soprattutto nell'America del Sud. Tra questi ci sono il koala, i wallabi, il diavolo della Tasmania e gli opossum.
Elefanti
Gli elefanti sono i mammiferi terrestri più grossi e pesanti del Pianeta. Con le loro possenti proboscidi riescono a strappare foglie, rami e cortecce. Attualmente esistono solo tre specie, la meno famosa di tutte e quella più misteriosa è l'elefante africano di foresta (Loxodonta cyclotis), le altre due sono quello africano di savana (Loxodonta africana) e quello asiatico (Elephas maximus). Tutte e tre le specie di elefanti sono mammiferi estremamente sociali e intelligenti, purtroppo seriamente minacciati di estinzione.
Roditori
Circa il 40% di tutte le specie di mammiferi sono roditori, che sono quindi il gruppo più grosso e diversificato tra tutti. Sono solitamente animali di piccole dimensioni dotati di due grossi incisivi dalla crescita continua. Vivono in quasi tutti i continenti, e hanno imparato a seguire l'uomo ovunque, anche in città. Tra le oltre 2000 specie conosciute troviamo topi, ratti, scoiattoli, cani della prateria, istrici, castori, porcellini d'India, criceti e il roditore più grosso del Pianeta: il capibara (Hydrochoerus hydrochaeris).
Primati
I primati sono tra i mammiferi più sociali e dalle spiccate abilità cognitive. Sono perfettamente adattati alla vita arboricola grazie anche al pollice opponibile, ma nel corso dell'evoluzione molto specie sono scese dagli alberi per condurre una vita completamente terrestre, specie umane comprese. Attualmente si contano dalle 375 alle 522 specie a seconda delle classificazioni, ma ogni anno ne vengono scoperte di nuove. Tra i primati troviamo i tarsi, i lemuri, babbuini, scimmie cappuccine, macachi e le grandi scimmie antropomorfe, gibboni, oranghi, gorilla, bonobo, scimpanzé e Homo sapiens.
Pipistrelli
I pipistrelli, o chirotteri, sono dopo i roditori il gruppo di mammiferi col maggior numero di specie: circa 1400, il 20% del totale. Con i loro arti anteriori modificati in ali o meglio, patagio, sono gli unici mammiferi in grado di volare. Esistono pipistrelli minuscoli, lunghi appena 30 millimetri, e pipistrelli enormi come le volpi volanti giganti, con un'apertura alare di oltre un metro e mezzo. Le specie più piccole sono insettivore e catturano le prede grazie all'ecolocalizzazione, quelle più grandi invece sono prevalentemente frugivore.
Ungulati
Gli ungulati comprendono tutti quei mammiferi dotati di una struttura cheratinizzata che ricopre la punta delle dita e che viene definita “zoccolo”. Nel gruppo si possono distinguere storicamente due ordini principali: i perissodattili, quelli con un numero di dita dispari come cavalli, rinoceronti e tapiri, e gli artiodattili, quelli con un numero di dita pari come bovini, cervi, ippopotami, suini, giraffe e cammelli. Anche i cetacei fanno parte degli artiodattili, per cui il gruppo è stato ribattezzato dopo recenti studi in cetartiodattili.
Carnivori
I carnivori sono forse i mammiferi più iconici tra tutti. Comprende tutte quelle specie inizialmente adattate per cibarsi di carne, tra cui alcuni dei predatori più iconici e affascinanti come i felini, i lupi, le iene, i pinnipedi e gli orsi, per un totale di circa 280 specie. Non tutte sono però necessariamente carnivore, come il panda gigante, che mangia quasi esclusivamente bambù.