Prevenire e contrastare i maltrattamenti degli animali e i fenomeni criminali correlati: è il contenuto del Protocollo di intesa tra il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri e la Fondazione Cave Canem Onlus.
La prevenzione e il contrasto dei fenomeni criminali legati al maltrattamento animale sarà attuato attraverso la formazione specifica per gli addetti ai lavori, la sensibilizzazione delle nuove generazioni, e il supporto tecnico giuridico e logistico nelle operazioni di salvataggio di cani vittime di reato o coinvolti in circuiti criminali.
Alla firma dell'intesa erano presenti il Comandante Gen. C. A. Antonio Pietro Marzo, il generale di brigata Massimiliano Conti, la vicepresidente della Fondazione Cave Canem Federica Faiella, il dog trainer manager della Fondazione Cave Canem Mirko Zuccari.
«La Fondazione Cave Canem attraverso il suo team di professionisti interviene da tempo a supporto delle istituzioni, in particolare in occasione di sequestri giudiziari di animali maltrattati – commenta a Kodami la vicepresidente Faiella – Nella nostra collaborazione con le Forze dell'ordine e la magistratura, ci occupiamo prevalentemente di acquisire la custodia giudiziaria degli animali maltrattati, oppure di accompagnare le procedura per lo svincolo di animali sequestrati. Purtroppo per loro dopo il sequestro si apre un limbo: non possono tornare dal vecchio proprietario, né essere inseriti in nuovo contesto come famiglia, e nemmeno in rifugi o santuari, se si tratta di animali non d'affezione».
«La Fondazione Cave Canem finora ha svincolato 152 cani vittime di maltrattamento e ha aiutato 30 giovani autori di reati non contro gli animali – ricorda Faiella – Grazie a questo protocollo ci sarà infatti una collaborazione anche con gli organismi della giustizia penale minorile per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della devianza giovanile».
«C'è un momento molto importante durante l'iter giudiziario dei giovani autori di reato – spiega Faiella – durante la prima udienza possono essere ammessi all'istituto di messa alla prova, ciò vuol dire che non finiscono in una struttura detentiva ma vengono destinati dal giudice a svolgere lavori socialmente utile o attività formative. La messa alla prova permette ai ragazzi di fare i conti con loro stessi, inoltre, se l'esito è positivo il ragazzo giovane assolto e la sua fedina penale diventa pulita: come se non avesse mai compiuto il reato».
«Sono 24 i giovani che dopo aver compiuto attività socialmente utili con noi hanno superato il periodo di messa alla prova e 7 sono ancora in messa alla prova con noi. Tre giovani sono poi stati assunti dalla Fondazione. Si tratta di giovani che non avevano commesso reati in danno di animali e tutti sono stati accuratamente selezionati da una equipe di psicologi per valutare la possibilità di essere messi a contatto con gli animali».
L’intesa prevede anche l’istituzione di un fondo dedicato, da parte della Fondazione, le cui risorse verranno utilizzate per collaborare con le Forze dell’ordine e con la magistratura nella gestione dei sequestri giudiziari di animali maltrattati.
«Siamo intenzionati a dare immediata concretezza alla stipula del protocollo – commenta Faiella – abbiamo istituito un fondo dedicato le cui risorse verranno utilizzate principalmente per due attività: offrire supporto alle Forze dell’ordine e alla magistratura nella gestione di casi riguardanti sequestri giudiziari di animali maltrattati, dall’acquisizione della custodia alla tutela dei loro diritti in tribunale; offrire supporto agli Organismi della Giustizia penale minorile per prevenire e contrastare il fenomeno della devianza giovanile».
«Il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri è sensibile alle tematiche in oggetto e per questo ben felice di aver sottoscritto questo protocollo – ha sottolineato Marzo – grazie al quale dare maggior respiro a quelli che sono gli ormai consolidati rapporti con la Fondazione Cave Canem Onlus e a conferma del massimo impegno nella prevenzione e nel contrasto di queste fattispecie di reato».
Sono molte le attività alle quali la Fondazione ha partecipato in prima linea, ricorda il dog trainer manager della Fondazione, Zuccari: «Dall’istituzione della Fondazione Cave Canem Onlus, ormai tre anni fa, abbiamo collaborato con l’Arma dei Carabinieri in diverse occasioni aiutando così circa 150 cani sotto sequestro giudiziario perché vittime di reato, contribuendo alla formazione di circa 600 addetti ai lavori».