È rimasto immerso nell’acqua per due giorni, combattendo il freddo, la stanchezza e la fame, ma non ha mai mollato. E così Mais, asinello di 18 mesi, è diventato uno dei simboli della Romagna alluvionata, una terra che da giorni combatte per resistere ai fiumi di acqua e fango che l’hanno devastata.
La storia di Mais è stata raccontata dai volontari del Centro Riabilitativo Loto di Carpi, che in queste drammatiche giornate stanno battendo palmo a palmo le campagne romagnole con i colleghi del centro di recupero fauna selvatica Il Pettirosso di Modena per salvare le centinaia di animali in pericolo di vita. L’asinello è uno degli animali della fattoria Le Chiocce Romagnole di Russi, in provincia di Ravenna, duramente colpita dall’alluvione: la furia dell’acqua ha bloccato la titolare nella struttura e gli animali nel cortile, e la loro richiesta di aiuto aveva fatto il giro di social e chat. L’appello è stato raccolto dai volontari del Centro Loto, che con barche e gommoni sono impegnati da giorni in recuperi e salvataggi.
«Mais è rimasto con l’acqua alla pancia per due giorni – raccontano Silvia Gozzi del Centro Loto – Una volta recuperato ha fatto 3 chilometri tra acqua alta 120 centimetri e correnti. Era stremato e senza forze, ma è andato avanti. Grazie a lui anche la mia stanchezza è andata in secondo piano. Mais rappresenta la Romagna, si va avanti non si molla, tutto finirà e sarà più bello di prima».
La foto che i volontari del Centro Loto hanno condiviso ha commosso migliaia di persone e puntato i fari sulla tragica situazione in cui versano moltissime strutture dell’Emilia Romagna. Gli animali da fattoria e da cortile, in particolare, sono quelli tra cui si sono registrate più vittime, e sono tantissimi gli interventi portati a termine dalle decine di volontari che si sono mobilitati per cercare di dare il loro contributo. Il centro di recupero Il Pettirosso, in particolare, sta battendo il Ravennate deciso a portare in salvo tutti gli animali bisognosi di aiuto sfruttando due barche e tutto il loro coraggio e la caparbietà.
Sono tantissime, d’altronde, le associazioni che si sono mobilitate per dare un aiuto all’Emilia Romagna. La Lav nei giorni scorsi è intervenuta nella zona allagata di Conselice, portando in salvo un gallo che era rimasto su un asse di legno dal momento dell’alluvione. Con delicatezza e pazienza, i volontari sono riusciti a recuperarlo e a trovare uno stallo: Pietro, così è stato ribattezzato, è stato messo in salvo. Altro intervento, sempre da parte della Lav, a Forlì, nel parco Franco Agosto, per aiutare i volontari di Made in Bunny e La piccola tana di Forlì, che ogni giorno si prendono cura dei conigli ospiti del parco. L’area è stata invasa da una devastante ondata di acqua dopo l’esondazione del fiume Montone, che sorge proprio accanto al parco, completamente ricoperto dal fango, e molti animali purtroppo non ce l’hanno fatta. Su una parte rialzata del parco erano però fortunatamente riusciti a radunarsi conigli, oche e nutrie, che sono stati recuperati e messi al sicuro.
Enpa e Oipa, dal canto loro, si sono concentrate nel dare una mano a canili e gattili. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha messo in sicurezza, trasferito e accolto 89 animali da compagnia da Ravenna a Rimini in sole 24 ore, aprendo un un canale per rispondere alle tante segnalazioni che stanno arrivando sia per quanto riguarda il recupero e l’evacuazione degli animali in difficoltà sul territorio, dove possibile intervenire, sia per la necessità di stalli e luoghi asciutti dove accoglierli.
A Bologna, dopo essere intervenuti per portare in salvo i cavalli e un asinello di una scuderia di Budrio, nella zona del crollo del ponte Motta, i volontari dell'Oipa hanno invece portato i rifornimenti necessari alla loro sopravvivenza con un’operazione piuttosto impegnativa: «Due aziende agricole di Formigine hanno donato 22 grandi balle di fieno che abbiamo potuto fare arrivare a destinazione grazie ai messi a disposizione da un’azienda di escavazione della zona di Montale – ha raccontato la delegata dell’Oipa di Bologna, Jessica Quercioli – Le nostre guardie zoofile hanno scortato il trasporto fino alla sua meta, per poi distribuirlo agli animali affamati. Senza questa catena di solidarietà, non avrebbero potuto sfamarsi. Per noi è oro ricevere un aiuto così grande. Ringraziamo dal cuore tutti gli anelli di questa generosa catena».