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3 Gennaio 2023
18:52

Mailbombing alla Commissione Europea per dire no alla caccia in città

Nuovo appello della Lav alle istituzioni: questa volta l'associazione invita a scrivere alla Commissione europea per ripristinare la tutela degli animali selvatici e scongiurare la caccia selvaggia in città e nelle aree protette.

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commissione europea

Si potrà sparare in aree protette e urbane perché questa attività non viene considerata caccia ma parte del Piano di contenimento e gestione della fauna selvatica. È questo il contenuto dell'emendamento Far West fortemente voluto da Fratelli d'Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, all'interno della Manovra finanziaria.

La Legge di Bilancio è la previsione di come lo Stato intende spendere le proprie risorse. A seconda di come è stato pianificato il bilancio è possibile capire l’indirizzo politico del Governo anche in relazione alla tutela degli animali, e quello che si prospetta nel 2023 è di un Paese dove la caccia è parificata al controllo faunistico, e quindi può essere praticata sia in città, che in aree protette, anche al di fuori dei periodi di silenzio venatorio.

Si tratta di una ipotesi inaccettabile per le associazioni di protezione animale e ambientale. Tra queste la Lav ha scelto di rivolgersi direttamente alla Commissione Europea perché intervenga contro questa misura, invitando i cittadini a scrivere loro stessi alla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen e al commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevičius.

«Noi non ci arrendiamo e, se lo Stato non ci ha ascoltato, chiediamo l’intervento della Commissione Europea per ripristinare la tutela che è dovuta agli animali selvatici – ha detto Massimo Vitturi, responsabile Lav Area Animali Selvatici – Tutta la fauna selvatica è ora a rischio nel nostro Paese, anche quella protetta dalle Direttive europee, anche quella che vive nelle aree tutelate che fanno parte della Rete europea Natura 2000».

Questo è il messaggio che LAV chiede di inviare per rivolgersi alla Commissione Europea:

Alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e al Commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevičius

La recentissima Legge italiana n.197 del 29 dicembre 2022 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”, approvata dal Parlamento italiano, all’articolo 1 punti 447, 448 e 449 rimuove ogni limite alla partecipazione dei cacciatori al controllo faunistico, escludendo qualsiasi valutazione scientifica preventiva anche nel caso in cui sia prevista l'uccisione di animali appartenenti alle specie protette dalle Direttive Habitat e Uccelli.

D'ora in poi i cacciatori italiani potranno intervenire nelle aree protette, anche facenti parte della rete Natura 2000, così come nelle aree urbane, in qualsiasi periodo dell'anno e a qualsiasi ora, nei confronti di qualsiasi specie animale e in assenza di ogni verifica scientifica violando così la protezione imposta dalle norme europee.

Come tantissimi altri cittadini italiani sono molto preoccupato per il futuro degli animali selvatici nel mio Paese, chiedo quindi un suo intervento urgente per imporre al Governo italiano il ripristino delle tutele previste dalle norme europee.

Non è la prima volta che gli attivisti si rivolgono alle istituzioni, poco prima della promulgazione, l'associazione aveva chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare la Legge di Bilancio. Anche in quell'occasione la Lav aveva invitato i cittadini ad aderire attivamente alla campagna attraverso un form online che in pochi giorni è stato compilato da oltre 30mila persone.

«Non vogliamo lasciare nulla di intentato contro il dilagare della caccia selvaggia, ma sarà fondamentale avere tutti al nostro fianco», ha detto la Lav rivolgendosi ai cittadini.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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