video suggerito
video suggerito
29 Maggio 2022
9:18

Maiale ucciso in una “performance artistica” a Cosenza: condannato l’ideatore

I fatti risalgono alla fine del 2015. L'uomo, nell'ambito di una rassegna culturale, aveva messo in scena un'esecuzione pubblica incaricando due persone di uccidere il maiale. È stato condannato come mandante di animalicidio.

221 condivisioni
Immagine

Arriva una condanna per l’uomo che 6 anni fa, a Cosenza, mise in scena e poi fece uccidere pubblicamente da due persone rimaste ignote – ma da lui incaricate – un maiale nel corso di quella che era stata presentata come una “performance artistica” nell'ambito di una rassegna culturale.

L’uomo è stato condannato a tre mesi di reclusione, con sospensione della pena, e al pagamento delle spese processuali: «Si tratta di una sentenza epocale – ha detto Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – non tanto per la condanna in sé, ma perché finalmente viene riconosciuto per il reato di uccisione di animali il ruolo e la responsabilità del mandante, così come già avviene per il reato di omicidio. Questa sentenza afferma forte e chiaro che gli animali, non solo quelli di affezione, sono esseri viventi che vanno rispettati e tutelati e che l’uomo non può disporne a piacimento, infliggendo loro sofferenze atroci, giustificandole con la necessità di rappresentare presunte tradizioni declinate in chiave culturale e artistica. Non c’è niente di culturale e di artistico in tutto questo: è stato un fatto di sangue ed è giusto che il responsabile paghi».

I fatti risalgono al periodo tra dicembre 2015 e gennaio 2016. L’“artista”, all’interno della rassegna artistica BoCs Art di Cosenza (i cui organizzatori si erano immediatamente dissociati dal gesto, sostenendo di non avere idea di quello che l’artista avrebbe organizzato), aveva messo in scena l’esecuzione pubblica del maiale, realizzata con il pretesto “culturale” di «raccontare la tradizione calabrese». Contro l’animale fu prima esploso un colpo di pistola, dopodiché fu sgozzato, con l’intera scena ripresa dagli smartphone dei presenti.

L’Ente Nazionale Protezione Animali aveva immediatamente denunciato quanto accaduto alla Procura della Repubblica tramite l’avvocato Claudia Ricci. Dopo la prima iscrizione dell’uomo nel registro degli indagati, è stata successivamente chiesta l’archiviazione. Enpa si era opposta alle motivazioni della richiesta di archiviazione, richiedendo indagini approfondite. Il Gip, in sede di udienza di opposizione, ha dato ragione all’associazione rinviando a giudizio l’uomo e aprendo il processo, con Enpa costituita parte civile anche con l’ausilio dell’avvocato Maurizio Vetere della Rete Legale Enpa a Cosenza.

«Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 80 giorni e allora si potrà comprendere come il giudice sia giunto alla condanna – ha detto Claudia Ricci – Oggi però quello che è chiaro, innovativo ed evolutivo a livello giurisprudenziale, è che finalmente ci sono sempre più similitudini tra i reati di omicidio e quello di animalicidio. Questa sentenza riconosce la figura del "concorrente morale" nella commissione di un reato a danno di animali, ovverosia colui che, pur non eseguendo materialmente il reato, ha coscienza e volontà del fatto criminoso, in altre parole il mandante. La giurisprudenza ci dice che a livello scientifico l’animale soffre perché ha un sistema neurologico e non è certo un caso che prima della macellazione dell’animale sia previsto lo stordimento. Non può più esistere che per il sollazzo artistico o qual si voglia ragione che non sia normata un animale venga ucciso e per altro con mille sofferenze».

Il caso del maiale Cuore

Soltanto un mese fa un altro maiale è stato ucciso per un esperimento, in questo caso non “culturale” ma giudiziale. Cuore, così ribattezzato dalle associazioni che le hanno provate tutte per salvarlo, è stato abbattuto e poi cremato nell’ambito degli accertamenti del processo sulla scomparsa di Mario Bozzoli, l’imprenditore di Marcheno di cui si sono perse le tracce dall’8 ottobre del 2015 e che si sospetta sia stato ucciso e poi fatto sparire nella sua fonderia.

Per dimostrare questa teoria era stato stabilito che un maiale malato, proveniente da un allevamento e del peso uguale a quello di Bozzoli, venisse vestito con gli abiti dell’imprenditore, ucciso e poi gettato nel forno. Le associazioni avevano dato battaglia per impedire che venisse sacrificato, ma a fine aprile l’esperimento è stato portato a termine e Cuore ucciso e gettato nel forno.

Avatar utente
Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social