In occasione di un'importante festa religiosa, il Mahavir Jayanti, il governo della città indiana di Agartala, al confine con il Bangladesh, ha proibito la macellazione e la vendita di animali per l'intera durata della festività.
Una decisione importante e che si offre a numerose riflessioni, considerando che in Occidente ci avviciniamo ad una delle feste religiose cristiane più importanti dell'anno, la Pasqua: un momento di pace e felicità ma di certo non per agnelli e capretti.
Ogni anno, infatti, per celebrare la resurrezione di Cristo, innumerevoli animali vengono consumati sulle nostre tavole, un controsenso criticato da moltissimi animalisti. Stando ai dati in possesso di Animal Equality ed Enpa, nel corso del 2021 sono sono stati più di 400.000 gli agnelli arrivati da Paesi come Ungheria, Romania e Polonia, e anche quest’anno saranno migliaia i cuccioli trasportati per ore lungo le strade in occasione delle festività.
A proposito del divieto emanato nei giorni scorsi nella città indiana, il sindaco di Agartala, Dipak Majumder, ha dichiarato: «Questo è un segno di rispetto per Mahavir Jayanti e non è una novità. Tali ordinanze sono state emanate anche gli scorsi anni, solo che queste non sono mai state messe in pratica prima d'ora. Quest'anno invece metteremo in atto veri controlli». Il Primo cittadino ha anche aggiunto che la società municipale ha chiesto ai venditori di carne di presentare domanda, registrarsi e ottenere il permesso necessario entro il 20 aprile come parte del piano comunale per fermare la macellazione pubblica incontrollata di animali e garantire il corretto smaltimento dei rifiuti che ne derivano.
Mahavir Jayanti è una delle feste religiose più importanti del Giainismo, una branca eterodossa dell'induismo. Celebra la nascita di Mahavir, un profeta vissuto nel VI secolo a.C. Nel calendario gregoriano, la festa cade tra marzo e aprile. Nei templi si tengono conferenze di monaci e monache per predicare il sentiero della virtù come definito dal giainismo, mentre vengono raccolte donazioni per promuovere missioni di beneficenza come salvare le mucche dalla macellazione o aiutare a sfamare i poveri.
Il complicato pantheon indiano riserva un posto d'onore per le vacche, animali considerati sacri da molte religioni, dall'induismo allo zoroastrismo, che animano il subcontinente: in lingua hindi l'animale è definito Gaumata, Madre Vacca, "La Mamma che Nutre" donando a tutti e non solo ai propri vitelli, il copioso latte.
In alcune regioni dell'India la vacca è sacra e non può essere uccisa. I precetti religiosi vengono poi accompagnati da una diffusa cultura vegetariana: in base ad un sondaggio del 2006 condotto da CNN India, il 31% degli indiani è vegetariano e questa dieta è più comune tra i gianisti e i brahmani con un'incidenza del 55%, mentre è meno frequente tra i musulmani e abitanti delle zone costiere (3%).
Ma non tutti i fedeli sono stati felici del provvedimento: la mossa del governo cittadino per fermare la vendita di carne durante il Mahavir Jayanti è stata criticata dai partiti di opposizione che hanno affermato che si tratta di un assalto alla libertà di scelta e al sostentamento dei venditori di carne. «Questo interferisce con la libertà delle persone di altre comunità. Rispettiamo Mahavir e onoriamo il duro stile di vita di coloro che lo venerano. Ma imporre restrizioni alle abitudini alimentari di altre comunità è direttamente contro la cultura e la tradizione secolari di questo paese», ha affermato uno degli esponenti dell'opposizione, Jitendra Chaudhary.
Per i sostenitori del Sindaco, il delicato dibattito che intreccia scelte politiche e religiose è invece una questione di diritti: i giainisti sono una comunità minoritaria dell'India nazione storicamente rispettosa delle sue etnie, delle loro tradizioni e di ogni forma di vita umana o animale che sia. «Questo provvedimento è solo per rispettare la loro cultura e tradizione. Non ha nulla a che fare con la limitazione della libertà di chiunque», ha concluso il primo cittadino.