Un lupo è stato giustiziato nella provincia di Lecce in pieno giorno. A Castiglione d’Otranto, un cacciatore ha imbracciato il fucile e sparato a sangue freddo, lasciandolo così nella vegetazione. La denuncia arriva da un giovane che passava di lì proprio in quel momento a bordo della sua auto e che dopo avere assistito a tutta la scena ha fotografato sia il cadavere dell'animale che il volto del bracconiere.
Nel giro di poche ore il post è arrivato all'attenzione di Hic Sunt Lupi, il progetto per il monitoraggio e la gestione del lupo nel Salento. Con la guida degli esperti il giovane decide di cancellare il post – che Kodami ha visionato – e con il materiale raccolto sporgere denuncia ai Carabinieri forestali di Tricase.
«Dopo aver visionato il materiale lo abbiamo ritenuto attendibile e per questo ci siamo rivolti alle autorità – spiega a Kodami Stefano Martella, responsabile comunicazione di Hic Sunt Lupi – I Carabinieri sono giunti sul posto ma il corpo del lupo era stato trafugato. Sul luogo erano rimasti i bossoli, oltre a tracce di pelo e sangue. Noi in qualità di progetto scientifico abbiamo raccolto il materiale per avviare le analisi che in primo luogo accerteranno che si tratti effettivamente di un lupo».
I lupi nel Salento: emergenza dell'informazione
Il progetto nasce per affrontare il tema dell'espansione del lupo che sta tornando a ricolonizzare parte del suo antico areale. Questa specie infatti dopo essere arrivata quasi sull'orlo dell'estinzione, negli ultimi anni grazie alle politiche di conservazione è tornato a popolare non solo l'Italia ma l'intera Europa. Secondo l'ultimo monitoraggio condotto dall'Ispra, nel nostro Paese ci sono circa 3.500 individui, con una forbice per gli Appennini che va dai 2.100 ai 2.850 individui.
«Il numero di lupi sul territorio è soggetto a forti fluttuazioni – ricorda Martella – È vero che è in corso un'espansione, ma è vero anche che la mortalità infantile si attesta tra 40-60%».
Ad oggi il lupo è ancora un animale protetto ma non è in via d'estinzione. Il ritorno del lupo soprattutto in aree dove era assente da lungo tempo ha destabilizzato la popolazione che non è abituata a confrontarsi con questo grande carnivoro.
La preoccupazione legittima dei cittadini che non hanno memoria del lupo è mitigata dalle organizzazioni non governative e dagli enti locali. «Da quando siamo attivi, cioè da meno di un anno, abbiamo fatto attività d'informazione e fornito linee guida per la tutela delle persone e del lupo stesso – spiega il referente di Hic Sunt Lupi – nonostante ciò ad ogni avvistamento prende il via una campagna di disinformazione e allarmismo».
Il caso del lupo "giustiziato" non è da considerarsi un caso isolato, ma il punto d'arrivo di una escalation: «Da circa un mese, probabilmente a seguito di un incremento delle predazioni sugli animali domestici, il sentimento generale è molto peggiorato».
Chi compie le predazioni
A compiere le predazioni sono spesso individui giovani durante le perlustrazioni, ma la loro presenza ha imposto un cambiamento della routine sia nella gestione delle greggi che dei cani. «I cani erano abituati a vagare sul territorio, ma la presenza del lupo impone un maggiore controllo – sottolinea Martella – Inoltre, non ci sono molti allevamenti e le aziende sono spesso impreparate. Qui si inserisce il nostro progetto. Attraverso lo studio, il monitoraggio, le analisi per conoscere la dieta dei lupi, e le indagini genetiche per risalire a eventuali ibridazioni, cerchiamo di delineare un quadro chiaro allo scopo di elaborare un piano di gestione alla Regione Puglia».
L'approccio è scientifico, ma le paure che spesso accompagnano il lupo non hanno nulla di razionale. Soprattutto in Salento, la presenza di questo animale sul territorio viene percepita come una introduzione ex novo, e non come frutto di un'espansione naturale. «Le teoria cospirative accompagnano il lupo come era già successo, proprio in Puglia, con il caso della Xylella fastidiosa, il parassita che si riteneva introdotto appositamente per danneggiare le colture. Una leggenda difficile da estirpare».
Questo porta a un aumento dell'odio e degli incidenti. «Oltre agli episodi di bracconaggio, abbiamo un aumento degli investimenti stradali: solo nell'ultimo mese sono morte 4 femmine, e in nessun caso è stato prestato soccorso».
Al momento, la persona che avrebbe ucciso il lupo del Salento non è ancora stata identificata, le indagini sono in corso.