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6 Settembre 2022
18:42

Lupo decapitato in Valchiavenna, l’Enpa: «Ci costituiremo parte civile al processo»

Una testa di lupo è stata appesa su un cartello in Valchiavenna, in provincia di Sondrio e l'Enpa commenta: «Noi continuiamo nel nostro impegno morale e come Enpa si costituiremo parte civile nel processo che riguarderà la vicenda».

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«I professori parlano, gli ignoranti sparano». Queste le parole scritte su un lenzuolo appeso a un cartello stradale in Valchiavenna, in provincia di Sondrio. Sopra di esso il macabro monito di un malcontento espresso in maniera violenta ai danni di una specie protetta: la testa di un lupo decapitato.

«Non solo chiunque abbia compiuto questo scempio è un delinquente frustrato, ma persone così sono una vera minaccia anche per l'incolumità degli altri». Così commenta l'accaduto a Kodami Carla Rocchi, presidente dell'Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa).

Il tutto è accaduto in una frazione nel Comune di Samolaco. La testa di lupo è stata avvistata da alcuni automobilisti che hanno immediatamente effettuato una segnalazione. Sul posto sono intervenuti gli agenti del nucleo faunistico della polizia provinciale di Sondrio, hanno rimosso i resti dell’animale e li hanno portati all’istituto zooprofilattico per un'analisi accurata.

In un paesaggio da sogno circondata dalle Alpi si estende in Lombardia una florida valle montana: la Valchiavenna. Attraversata dal torrente Liro e dal fiume Mera, la valle è adagiata a nord del Lago di Como e ha una grande ricchezza di monumenti storici con cimeli risalenti anche all'epoca romana. A far da cornice alle attività dell'uomo, però, c'è sempre lei: la natura incontaminata con una ricca biodiversità di flora e fauna.

Proprio in questi ecosistemi si sono stabiliti da alcuni anni due branchi di lupi che, secondo un censimento del 2021 del progetto di monitoraggio Life Wolfalps Eu, su tutto l'arco alpino ammonterebbero a circa 946. Questi sono solo una piccola frazione dei lupi presenti in Italia che, sempre secondo le stime, arriverebbero a un totale di 3.307. In particolare, quelli in provincia di Sondrio sono molto pochi, nonostante gli esperti affermino che sono destinati ad aumentare, insieme a tutta la popolazione di lupi delle Alpi.

I lupi nella valle, dunque, sono presenti, ma ancora troppo pochi per costituire un vero disagio. Nonostante questo per gli allevatori del della zona gli sparuti attacchi ricevuti alle greggi e alle mandrie dai predatori sono già troppi e nella regione si respira un clima di tensione. Che il fatto sia realmente una protesta da parte degli allevatori, però, è solo una supposizione poiché nessuno ancora ha rivendicato l'atto criminoso.

«Noi continuiamo nel nostro impegno morale e come Enpa si costituiremo parte civile nel processo che riguarderà la vicenda – afferma ancora Carla Rocchi – speriamo che sarà fatta giustizia per questo animale». Un processo, dunque, sicuramente ci sarà. Questo perché uccidere un lupo, oltre a essere un atto crudele, è un reato sanzionato penalmente. Il lupo, infatti, è considerato specie protetta dalla legge e la sua cattura, detenzione e uccisione sono illegali.

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