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16 Settembre 2024
20:00

Lupo con collare avvistato tra le case. L’esperto: «Preso da cucciolo, fenomeno più esteso di quanto si creda»

Un lupo si aggira per le vie di Livorno con un collare di fortuna al collo. Queste immagini hanno creato il panico nel quartiere Montenero e suscitato anche molte domande sul perché un lupo abbia un collare. A rispondere è l'esperto di fauna selvatica Piero Milani, del Cras Il Pettirosso.

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Un lupo si aggira per le vie di Livorno con un collare di fortuna al collo. È la strana scena che pochi giorni fa si sono trovati davanti i residenti del quartiere Montenero che subito hanno provveduto a fotografare l'animale diffondendo la segnalazione sui social.

L'animale si aggirava lungo via Byron, e inizialmente era stato scambiato per un Cane Lupo Cecoslovacco, complice anche la presenza di un collare rudimentale immortalato da Rachele barbieri. I cittadini avevano quindi dato il via al tam-tam sui social per ritrovare il suo umano di riferimento, ipotizzando una fuga da casa. Una osservazione più attenta e i pareri da parte di alcuni esperti arrivati nelle ore successive hanno però rilevato che non si trattava di un cane.

L'animale ha poi fatto perdere le proprie tracce, contribuendo a creare un vero mistero circa il "lupo di Montenero" che a distanza di cinque giorni sembra non essere stato ancora risolto. Tutta la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e come tale non può appartenere a nessuna famiglia, pena sanzioni e denunce, quindi come può un lupo munito di collare passeggiare per le vie di una cittadina italiana?

Secondo Piero Milani, responsabile del Cras il Pettirosso la risposta è in un fenomeno più diffuso di quanto si creda: «Le analisi genetiche confermeranno se si tratta di un lupo e in che percentuale, ma già osservandolo non ci sono dubbi – spiega a Kodami – L'ipotesi più probabile è che si tratti di un esemplare preso da cucciolo dalle persone del posto. Non è raro che i cuccioli rimasti soli per i motivi più disparati vengano "adottati" dalle persone. Purtroppo si è ingannati dall'aspetto senza pensare che poi crescerà e diventerà un individuo adulto».

La procedura corretta in questi casi è sempre quella di chiamare le Forze dell'Ordine e il Cras più vicino, cioè il Centro recupero fauna selvatica per il recupero dell'animale. «Molte persone invece si affidano al "fai-da-te" – rileva l'esperto – Questo è un problema per l'animale che azzera le sue possibilità di ritornare in natura, dato che dopo anni di cattività in un recinto a stretto contatto con le persone non potrà procacciarsi il cibo in maniera autonoma e tenderà sempre ad avvicinarsi ai centri abitati».

Questa scelta irresponsabile rischia di essere un pericolo anche per le persone che lo detengono: «Spesso i lupi che erano stati presi da cuccioli e detenuti dalle persone arrivano da noi dopo essere stati abbandonati. Una volta cresciuti diventano irrequieti e potrebbero diventare insofferenti verso la famiglia che a questo punto si rende conto di non poter gestire un animale del genere. Gli animali selvatici non sono un gioco, ma i social in questo senso forniscono spesso una visione distorta ed edulcorata della realtà».

Milani ha visto molto da vicino cosa accade a un lupo costretto a vivere tra le persone, al Cras Il Pettirosso vive infatti Tala, una lupa che dall'Olanda era stata importata illegalmente in Italia allo scopo di diventare una fattrice per creare cucciolate di ibridi di prima generazione con il Cane Lupo Cecoslovacco, anche questi totalmente illegali.

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Tala

«È arrivata a settembre 2023 – racconta Milani – Non sappiamo quasi nulla di lei, neanche come abbia perso l'occhio, solo che era detenuta in un garage e usata per la riproduzione con cani. Le indagini genetiche hanno poi confermato che si trattava di un lupo puro».

Proprio in ragione dell'esperienza fatta con Tala, il Pettirosso si rende disponibile ad accogliere anche il lupo di Montenero, appena le indagini chiariranno le sue origini. Nel frattempo, però, l'invito dell'esperto è quello di non interagire mai con la fauna selvatica, e denunciare ogni episodio alle autorità: «Casi simili ne incontriamo molti, ma di una che si sa altri dieci restano sconosciuti».

Nel frattempo, per non confondere più lupo e cane ci sono alcune differenze che si possono tenere a mene. La prima è la dimensione: il lupo appenninico, la sottospecie più diffusa in Italia, da adulto pesa tra i 25 e i 35 chili. Un Cane Lupo Cecoslovacco, invece, ha spesso dimensioni e peso maggiori che nei maschi può facilmente superare i 30 chili, fino a raggiungere i 40-45 chili.

C'è poi il colore del mantello da guardare. Il lupo appenninico ha una colorazione tra il grigio e il beige, mentre il Cecoslovacco è argento o grigio con sfumature più calde che virano sul giallo-ambra.

Infine le orecchie: il lupo appenninico le ha più piccole e arrotondante, mentre nel Cane Lupo Cecoslovacco sono molto grandi, larghe e maggiormente appuntite.

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A sinistra un lupo appenninico, a destra un Cane Lupo Cecoslovacco
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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