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17 Agosto 2024
12:00

Lupi a rischio abbattimento a Bolzano: «Specie nel mirino della Provincia»

Sono salvi per il momento i due lupi scelti a caso per essere abbattuti tra quelli presenti in Val Venosta. Le associazioni LNDC Animal Protection e WWF Italia però lamentano la persecuzione da parte dell'amministrazione provinciale di Bolzano.

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Sono salvi, per il momento, i due lupi scelti a caso nei branchi della Val Venosta. Il Tar di Bolzano ha accolto l'istanza delle associazioni per evitare l'abbattimento e rimandato la discussione in vista dell’udienza collegiale che si terrà il 10 settembre.

Il rischio però per i grandi carnivori dell'Alto Adige però è ancora molto concreto, come denunciano le associazioni di tutela animale LNDC Animal Protection insieme a WWF Italia che  attraverso gli avvocati Michele Pezone e Paolo Letrari hanno depositato a tempo di record il ricorso al TAR che ha salvato i due lupi.

All'inizio di agosto, il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha emesso un decreto di abbattimento in ragione di nove predazioni da parte di lupi ai danni di 30 capi di bestiame uccisi negli alpeggi nei territori comunali di Malles (frazione di Planol) e Curon. Secondo l'amministrazione bolzanina, gli undici allevatori interessati dagli attacchi avrebbero subito danni economici rilevanti non evitabili neanche mettendo in pratica tutte le cautele necessarie.

I lupi in quanto animali particolarmente protetti dalla Direttiva Habitat, possono essere uccisi solo in due casi specifici. Il primo è il caso in cui rappresentino un pericolo per l'incolumità delle persone, e non è il caso di Bolzano. Il secondo motivo è l'ingente danno economico derivante dalle predazioni e non evitabile in nessun altro modo.

Uccidere un lupo non è quindi un processo automatico da potersi attuare con una semplice ordinanza. E Kompatscher lo sa bene: è la terza volta che incassa uno stop dal TAR riguardo alla sua intenzione di sparare ai lupi nel suo territorio. L’anno scorso, infatti, ben due ordinanze di questo tipo furono annullate proprio grazie all’intervento delle associazioni davanti l TAR e ora gli attivisti si augurano che avverrà lo stesso.

«Ovviamente siamo molto soddisfatti di questa decisione del TAR e nell’udienza collegiale esporremo nel dettaglio le nostre ragioni, chiedendo che l’autorizzazione di Kompatscher al “prelievo”, eufemismo per uccisione, di due lupi in Val Venosta venga sospesa definitivamente – commentano LNDC Animal Protection e WWF Italia – Siamo fiduciosi che, visti i precedenti, riusciremo anche in questo caso a far valere i diritti di una specie ormai costantemente nel mirino di questa amministrazione, nonostante si tratti di animali che godono di un particolare status di protezione da parte di norme nazionali e comunitarie. La Provincia di Bolzano, per quanto autonoma, non può pensare di fare il bello e il cattivo tempo e agire in spregio delle leggi di rango superiore. Per questo motivo, in occasione dell’udienza che si terrà il 10 settembre, discuteremo anche dell’istituzione delle cosiddette “zone pascolive protette”, una sorta di zona franca – che comprende la maggior parte del territorio – dove nelle intenzioni dell’amministrazione provinciale si può sparare ai lupi senza che vengano prese adeguate misure di prevenzione. Tutto questo non è accettabile».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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