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1 Novembre 2022
13:00

Lulù, la tartaruga che vive da 80 anni in una vasca. Ma Sea Life Brigthon dice: «Sta bene, libera non sopravviverebbe»

La tartaruga Lulù ha trascorso tutta la sua vita in cattività, in un acquario illuminato da luci artificiali e senza libertà di movimento. Per liberare lei e il suo compagno di vasca Gulliver sono insorte alcune associazioni animaliste inglesi lanciando una raccolta di firme e giornate di mobilitazione.

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Giornalista
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Lulù e Gulliver dal sito del Sea Life Brighton

«Lulu è il nostro ospite più grande e pesa ben 28 chili. È enorme! Ma ha avuto tutto il tempo di arrivare a questa taglia: Lulu ha circa 82 anni!». Ottantadue anni che, dimentica di sottolineare Sea Life Brighton  raccontando della longeva tartaruga che si può ammirare in una delle sue vasche, Lulù ha trascorso in praticamente sempre in cattività, prigioniera di un acquario dove vive illuminata perennemente da luci artificiali e senza conoscere la libertà di movimento che le permetterebbe il mare aperto.

Pr liberarla da questa infinita prigionia sono insorte alcune associazioni animaliste inglesi lanciando una raccolta di firme e giornate di mobilitazione (sabato 29 ottobre l'ultimo appuntamento) che dovrebbero sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di offrire a Lulù, almeno per i suoi ultimi anni di vita, un’esistenza dignitosa in un santuario. Cosa che invece non le sarebbe possibile continuando a vivere nel vecchissimo acquario di Brighton, un vero e proprio zoo marino con vasche piene di pesci di ogni tipo, continuamente in mostra attraverso ampie vetrate come mostra chiaramente il video di denuncia pubblicato sulla pagina Facebook Sea Lies Boycott SeaLIfe Brigthon:

La tartaruga Lulù: ottant'anni in vasca, a girare in tondo

La tartaruga ottantaduenne è stata catturata ancora piccolissima e portata nel Regno Unito per essere utilizzata per una pubblicità. Da allora non ha più ripreso il largo e la sua vita è stata un susseguirsi di vasche in cemento da condividere con altri esemplari. Ha trascorso infatti l’ottantina di anni di prigionia prima al Sea Life di Blackpool e poi ben trent’anni allo zoo di Londra, da dove è approdata a Brighton.

Qui è possibile ammirarla insieme al suo compagno di vasca, Gulliver, come spiega il sito dell’acquario che racconta di un’attiva quasi decennale nel campo della conservazione animale con diverse iniziative a testimoniare la sua posizione. «Dal 2014 sosteniamo la nostra associazione benefica globale, il SEA LIFE Trust – spiegano – In questo periodo abbiamo aiutato SEA LIFE Trust a fornire cure pratiche vitali agli animali marini attraverso i suoi santuari, a finanziare progetti di conservazione e a realizzare campagne che fanno la differenza per l'habitat marino e la fauna selvatica in tutto il mondo».

In particolare, il Sea Life Trust è conosciuto per aver creato il primo santuario del mondo per beluga in Islanda, incappato da qualche mese in qualche problema con la riabilitazione e il rilascio di Little White e Little Gray a causa di un contrattempo inaspettato. Il SEA LIFE Trust ha attualmente due santuari per animali marini: il primo Santuario della balena beluga in Islanda  e il nostro Santuario della foca della Cornovaglia  nel Regno Unito. «Dal 2014 – conclude l’acquario di Brighton – abbiamo sostenuto il Trust per creare nuove aree marine protette, ridurre i rifiuti marini, proteggere le tartarughe marine, salvare, riabilitare e liberare centinaia di cuccioli di foca malati e feriti, creare il primo santuario al mondo per le balene beluga in Islanda».

Il Sea Life di Brighton sostiene il Sea Life Trust

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Little White e Little Gray in una foto del sito del santuario islandese Sea Life Trust

In Islanda, i due beluga sono ancora custoditi nell’area a terra a loro riservata in attesa di essere trasferiti, nel 2023, nel santuario islandese, con un notevole ritardo rispetto ai programmi iniziali che prevedevano, dopo il lunghissimo viaggio di oltre 6000 chilometri che aveva visto il loro trasferimento nel 2019 dall' Ocean World di Shanghai, dove per dieci anni erano state costrette ad esibirsi, fino al santuario islandese appena realizzato per accoglierli.

«A causa di un incidente senza precedenti, che ha visto (nell'estate 2022 ndr)  l'affondamento della barca dell'impresa subacquea principale nella baia di Klettsvik con conseguente fuoriuscita di olio e carburante, purtroppo il previsto ritorno della Little Grey e della Little White al santuario marino è stato rimandato» ci avevano risposto a settembre alla nostra richiesta di informazione sullo stato di salute di Little Gray e Little White.

«Il programma di cura dedicato a Little Grey e Little White rimane in corso nella loro struttura di assistenza a terra – avevano concluso –  Entrambe le balene godono di ottima salute e, come sempre nel programma Little Steps, l'équipe continuerà a farsi guidare dalle loro esigenze individuali di benessere. Entrambe rimarranno nella loro struttura di assistenza a terra fino al trasferimento posticipato del 2023».

Nel frattempo, però il santuario ha reso visitabile l’area dove vivono i due beluga. «Novità per il 2022 – spiegano sul loro sito – la combinazione di gite in barca e centro visitatori include un tour guidato in barca di un'ora al santuario delle balene beluga e alla vicina colonia di pulcinelle di mare, oltre all'ingresso al centro visitatori!».

Per Lulù e Gulliver il ritorno in mare non è contemplato da Sea Life Brighton

Per la tartaruga Lulù che vive con Gulliver al Sea Life Brighton invece di liberazione in mare aperto non si parla proprio. Secondo il quotidiano inglese The Mirror Sea Life ha invece affermato: «Salviamo e rilasciamo oltre 50 tartarughe ferite o salvate ogni anno, ma purtroppo Lulu non è adatta per il rilascio in natura o in un santuario in acque libere perché non ha le abilità essenziali necessarie per sopravvivere. Il suo reinserimento è arrivato con rigide misure assistenziali e controlli medici, oltre a un programma di arricchimento. La sua casa a Brighton offre a Lulu uno spazio sicuro da esplorare, tra cui una spiaggia dedicata e numerosi luoghi dove immergersi, fare un leggero esercizio fisico e riposare».

Proprio da questo rifiuto è nato il movimento che punta invece al trasferimento delle due tartarughe perlomeno in santuario dove possano vivere in maniera più che soddisfacente ciò che rimane delle loro vite e che ha portato alla raccolta di firme.

«Si prega di firmare la nostra petizione per liberare Lulu e Gulliver, le tartarughe verdi da SeaLife Brighton e per il governo del Regno Unito di porre fine alle tartarughe tenute prigioniere nel Regno Unito. Chiediamo che vengano trasferite in un santuario che fornisca un ambiente il più vicino possibile all'habitat nativo di Lulu e Gulliver, dove possano vivere la loro vita e sperimentare la qualità della vita che meritano veramente. Invece, sono tenuti prigioniere a SeaLife Brighton, dove sono permanentemente immerse nell'acqua e non hanno accesso alla terraferma o alla luce naturale. Costrette a vivere sottoterra e sopportare disorientanti spettacoli di luci artificiali che cambiano colore e una colonna sonora implacabile. È tempo che il governo del Regno Unito ponga fine alle tartarughe tenute prigioniere nel Paese». L’idea, secondo quanto afferma il sito, è quella di stampare e consegnare a mano al Dipartimento delle licenze del consiglio comunale di Brighton & Hove e al parlamento del Regno Unito, le firme arrivate a sostenere la causa.

Le altre associazioni: straziante vederle nuotare in cerchio all'infinito

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il manifesto di Free Lulù, il movimento per il trasferimento della tartaruga ottuagenaria in un santuario

Tra le associazioni che si stanno battendo per il trasferimento di Lulù anche Charity Moving Animals.  «È straziante vedere questo magnifico animale nuotare in cerchio intorno a una minuscola vasca sapendo che è stata tenuta così negli ultimi otto decenni. Gli amanti degli animali vogliono vedere gli animali nei loro ambienti naturali, non in vasche con illuminazione artificiale. Ecco perché chiediamo a Sea Life di impegnarsi a vietare le tartarughe in cattività. Lulu potrebbe aver vissuto tutta la sua vita in una vasca, ma possiamo impedire che altre tartarughe subiscano la stessa sorte».

Anche per Freedom for Animals la natura delle tartarughe è incompatibile con la prigionia in una vasca. «In natura, le tartarughe marine verdi migrano regolarmente per oltre 1.600 miglia dai loro habitat per riprodursi e nidificare, spesso sulla riva su cui sono nate. Un ambiente innaturale in una vasca non può mai fornire la stimolazione  o lo spazio necessari per far prosperare questi incredibili animali, e la crudeltà e lo stress di non essere in grado di mostrare anche il più semplice dei comportamenti naturali è catastrofico per il loro benessere sia mentale che fisico».

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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