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8 Settembre 2022
15:05

L’Ue permette l’utilizzo di scarti alimentari animali per produrre biocarburanti per aerei

L'Ue dà il via alla produzione di biocarburanti per aerei utilizzando scarti alimentari animali. Se da una parte si vuole ridurre l'impatto ambientale, dall'altro nascono nuove preoccupazioni per il rincaro dei prezzi del cibo per animali.

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Il Parlamento europeo ha dato il via libera all'utilizzo degli scarti alimentari animali per la produzione di carburanti, in particolare per veicoli aerei. Questi scarti rappresentano una risorsa preziosa anche per altre industrie, come quella che produce cibo per animali e sono iniziate già le proteste.

Quando compriamo mangime per cani e gatti solitamente abbiamo solo il desiderio di sfamare il nostro animale da compagnia. Quando usciamo dal negozio, però, fra le mani potremmo avere una risorsa ben più preziosa di semplici crocchette, alimenti secchi, umidi e semi umidi.

Questi alimenti sono spesso fatti gli scarti che ricadono nella categoria 3 di ciò che il Parlamento Europeo e il Consiglio definiscono "sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano" (S.O.A.). La loro raccolta e smaltimento è disciplinata dal regolamento 1069/2009/CE e, in particolar modo, fa riferimento a tutte le parti di un animale macellato che vengono scartate per difetti di lavorazione o perché non consumate solitamente in Europa, ma comunque commestibili.

Le proteste da parte dei produttori di cibo per animali non sono tardate: questi scarti animali sono veramente una risorsa rara. I grassi animali, ad esempio, elemento nutritivo essenziale per una dieta equilibrata di cani e gatti, sono molto difficili da reperire sul mercato e uno dei pochi prodotti dai quali si riesce a ricavare questi nutrienti sono proprio gli scarti alimentari animali.

Quando si legge l’etichetta di qualsiasi cibo commerciale per cani, infatti, sarà capitato di notare questi alimenti presenti in diverse quantità nel mangime. Sono presenti in senso decrescente dove il primo della lista è quello maggiormente rappresentato e via così a scendere fino all’ultimo.

Mentre si sceglie il giusto cibo, ormai quasi tutti i compagni di vita di un cane sanno che devono cercare fra i primi ingredienti quelli di origine animale. Carne e pesce contengono infatti proteine di maggior valore biologico per un animale carnivoro come il cane o il gatto e questo spiega perché le industrie che producono questi cibi hanno così tanto bisogno della risorsa.

Eppure la proposta dell'utilizzo di questa risorsa ha un gran valore ecologico. La misura rientra, infatti, nel ReFuelEU Aviation la legge dell'Unione europea che vuole affrontare uno dei temi principali dell'ecologismo moderno: la lotta al cambiamento climatico. Utilizzando fonti alternative di carburante, proprio come il biocarburante prodotto con scarti alimentari, si vuole diminuire l'impatto dei gas di scarico e validare finalmente delle alternative ai combustibili fossili.

Produrre un biocarburante, però, non è semplice e gli elementi utili per la sua produzione non sono facili da trovare. Per questo motivo sia il Parlamento europeo che il Consiglio sono stati d'accordo nel chiedere di ampliare l'elenco delle materie prime da trasformare in carburante. L'obiettivo posto dall'Ue è ambizioso ma necessario: i biocarburanti devono costituire l'85% del carburante totale per far volare gli aere entro il 2050.

Una scelta interessante che sfortunatamente potrebbe avere alcuni aspetti negativi. Primo fra tutti la possibilità che nel breve futuro il cibo per i nostri compagni a quattro zampe possa aumentare di prezzo. Inoltre, non è detto che questa "svolta verde" dei carburanti sia un mezzo efficace alla lotta al cambiamento climatico. I processi di lavorazione per realizzare un biocarburante sono molti e si spende molta energia per cui il guadagno reale per l'ambiente è evidente solo se venissero fatti su larga scala.

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