Un amore che va oltre ogni confine quello tra l'attore Massimo Ceccherini e il suo Lucio. In vista della candidatura agli Oscar del film Io capitano di Matteo Garrrone come miglior film straniero, in cui ha diretto la sceneggiatura, Ceccherini è fermamente convinto che non ci sia alcun premio che possa colmare la mancanza del suo cane.
«Io non andrò agli Oscar – dice Ceccherini in un'intervista su Rai3 – Non ho mia provato un amore così totale per qualcuno nella mia vita. Ho pianto per la nomination. Ho pianto perché non riesco a lasciare il mio bambino, cioè il mio cane Lucio». Un cane trovato per strada, che lo ha salvato tanto quanto lui ha salvato quel cucciolo spaurito.
Qualcuno potrebbe pensare che sia una scelta azzardata ma l'attore toscano ha le idee ben chiare e ritiene che non ci sia premio internazionale che valga l'amore del suo cane soprattutto perché è grazie a Lucio che è riuscito a non sprofondare nell'abisso della dipendenza.
«Quella bestia li non l'ammazzi – continua l'attore – Ma grazie a Lucio la tengo legata con un lucchetto»
Vada come vada, con Io capitano Matteo Ceccherini ha già vinto. L'attore, che con Garrone ha lavorato anche nel 2019 per Pinocchio, non ha avuto una vita facile. Più volte l'attore ha dichiarato di aver avuto problemi con l'alcool. E di come, a salvarlo, sia stata sua moglie Elena Labate ed il suo cane che hanno fermato la bestia dentro di lui.
Sobrio da quasi nove anni, Ceccherini non riesce a stare lontano da chi ama. Da Elena sua moglie, e da Lucio, il loro cane. Un cane trovato per strada, che lo ha salvato tanto quanto lui ha salvato quel cucciolo spaurito.
Un messaggio di un legame vero e profondo che ancora una volta ci da la dimostrazione di quanto importante sia il rapporto tra uomo e animale. Un messaggio che la nostra informazione cerca di diffondere da sempre.
Il cane è ormai considerato a tutti gli effetti un membro della famiglia e un compagno di vita. Questo millenario rapporto continua fino ai giorni nostri e la relazione è diventata sempre più solida.
Dire che il cane è il miglior amico dell'uomo è riduttivo, perché per loro noi non siamo soltanto amici, siamo la loro famiglia. Siamo quel tutto di cui far parte e con cui condividere qualcosa. Pur se a volte si dice che il cane è come un figlio il suo amore somiglia di più a quello di un genitore, che ti accetta per quel che sei e come sei. Sono felici di noi e con noi e, nonostante i nostri difetti, non ci cambierebbero per nulla al mondo.