Lo scorso fine settimana, in Australia, un uomo di 26 anni è stato sanzionato con 500 dollari di multa per aver trafitto e ucciso un pesce protetto e molto amato nel paese: un individuo di eastern blue groper (Achoerodus viridis), un grosso labride che vive esclusivamente lungo la costa sud-orientale australiana e in nessuna altra parte del mondo. Secondo la Polizia locale, che ha ricevuto la segnalazione da parte di alcuni testimoni che hanno fotografato l'intera scena, l'uomo avrebbe poi ributtato in mare il pesce, ma il gesto non è servito a nascondere il fatto e a placare le polemiche.
L'Achoerodus viridis è infatti una specie protetta molto amata dalla popolazione locale, tant'è che il grosso pesce blu simile a una cernia è dal 1998 anche il simbolo dello stato del Nuovo Galles del Sud, dove sabato scorso l'uomo ha ucciso illegalmente questo individuo, a Cronulla, sobborgo costiero di Sydney. Sempre secondo fonti locali, l'animale trafitto potrebbe essere "Gus", un maschio di circa 35-40 anni molto noto tra i residenti e i subacquei della zona.
La possibile perdita di Gus sta perciò facendo molto discutere e anche il ministro dell'Agricoltura e della Pesca dello Stato, Tara Moriarty, ha espresso pubblicamente la propria delusione per l'accaduto. «È un pesce costiero amichevole ma potente, che segue i subacquei e interagisce con i nuotatori. Sono gentili e molto longevi, motivo per cui così tante persone del posto li conoscono. È una grande delusione per la comunità locale di Oak Park Beach di Cronulla, che ha condiviso pubblicamente e privatamente la sua tristezza per la perdita di Gus», ha detto Moriarty incoraggiando i pescatori e i subacquei a riconoscere le proprie responsabilità e a seguire le norme per una corretta interazione con questa specie, la cui pesca è normata da regole molto stringenti per garantirne la sua sopravvivenza.
Achoerodus viridis vive infatti esclusivamente lungo la costa sud-orientale del Paese, da Hervey Bay nel Queensland meridionale al Wilsons Promontory nello stato di Victoria. Un tempo la popolazione stava diminuendo rapidamente a causa dell'eccessiva pesca subacquea, proprio per questo nel 1972 le autorità del Nuovo Galles del Sud hanno imposto un divieto per proteggere questa iconica specie, impedendo la pesca subacquea e commerciale. Oggi si possono pescare al massimo due individui al giorno e solo ed esclusivamente con la lenza.
Devono essere inoltre più lunghi di 30 cm e solo uno dei due può superare i 60 cm. Le sanzioni massime per la pesca illegale a questa specie possono infatti arrivare anche fino a 22.000 dollari di multa e a sei mesi di reclusione. Questi grossi e pacifici pesci, che possono raggiungere anche 1,2 metri di lunghezza, mangiano invertebrati dal guscio duro, come molluschi, crostacei e ricci di mare e si distinguono per la loro colorazione blu brillante, particolarmente evidente nei maschi. Come molti altri pesci marini, anche questa specie inizia la vita come femmina e diventa poi maschio una volta raggiunta una lunghezza di circa 60 cm.
Gus, inoltre, non era l'unico individuo con un nome proprio conosciuto dagli abitanti della zona e nemmeno, purtroppo, l'unica vittima nota degli ultimi anni. Nel 2005, infatti, l'uccisione illegale di un altro individuo scatenò parecchie polemiche nel paese, ma fu soprattutto nel 2002, con la morte di un altro pesce che inizialmente si pensava fosse Bluey – notizia poi smentita – che questa specie ebbe parecchio risalto mediatico. Anche l'allora premier Robert John Carr, grande appassionato di snorkeling, espresse la sua forte indignazione per l'uccisione apparente di Bluey, utilizzando parole molto forti per etichettare gli autori del gesto.