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5 Gennaio 2024
9:00

L’Osservatorio campano sui reati a danno degli animali. I Risultati dello studio per il triennio 2020-2022

In occasione del Quarto Congresso Nazionale della Società Italiana delle Scienze Forensi Veterinarie, la dottoressa Ilaria D’Aquino, medico veterinario assegnista di ricerca del CRiBBAM, ha presentato i dati raccolti nel triennio 2020-2022.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La reale incidenza dei casi di maltrattamento animale nel nostro Paese è sconosciuta, per questo motivo in una delle nostre regioni è nato un osservatorio dedicato. Si tratta della Campania che, all’interno del Centro di Riferimento per la Biosicurezza, il Benessere Animale ed il contrasto al Maltrattamento (CRiBBAM) ha istituito l’Osservatorio Regionale sui reati a danno degli animali.

In occasione del Quarto Congresso Nazionale della Società Italiana delle Scienze Forensi Veterinarie, la dottoressa Ilaria D’Aquino, medico veterinario assegnista di ricerca del CRiBBAM, ha presentato i dati raccolti nel triennio 2020-2022.

L’Osservatorio campano sui reati a danno degli animali

Il Centro di Riferimento per la Biosicurezza, il Benessere Animale ed il contrasto al Maltrattamento (CRiBBAM) della Regione Campania nasce con l'obiettivo di sostenere le Autorità Sanitarie Locali nell’ambito del controllo, della formazione e della ricerca nelle suddette attività. Al suo interno è stato istituito l’Osservatorio regionale sui reati a danno degli animali con lo scopo di raccogliere dati utili per la tutela del benessere animale, la prevenzione del maltrattamento e il contrasto di questi reati.

I dati raccolti dall’Osservatorio, per motivi di studio, sono suddivisi in quattro categorie:

  • Maltrattamento fisico. Che comprende lesioni di diverso tipo (da taglio, da arma da fuoco, bruciature, annegamento, asfissia e avvelenamento);
  • Maltrattamento etologico, ovvero l’inflizione di paura e terrore nel soggetto maltrattato ed il mancato rispetto delle caratteristiche etologiche dell’animale;
  • Abuso sessuale, che consiste nell'utilizzo di un animale per la gratificazione sessuale;
  • Negligenza, ovvero non fornire le necessità basiche come cibo, acqua, riparo e cure veterinarie.

In questa categoria rientrano anche l’atto di tenere alla catena un animale e l’abbandono, volontario e involontario.

Un’ultima categoria “altro” è stata aggiunta per poter includere i casi non rientranti nelle categorie precedenti.

Lo studio

I dati raccolti dall’Osservatorio nel triennio 2020-2022 in Regione Campania sono stati analizzati e presentati dalla dottoressa Ilaria d’Aquino, medico veterinario assegnista di ricerca del CRiBBAM, nell’ambito del Quarto Congresso Nazionale della Società Italiana delle Scienze Forensi Veterinarie, tenutosi ad Amalfi il 27 e il 28 ottobre del 2023.

Con il fine di identificare le principali cause di maltrattamento in Campania e fornire elementi utili per poter contrastare questi crimini, tramite lo studio sono stati analizzati i dati relativi ai reati a danno degli animali rilevati dalle ASL della Regione Campania durante le attività di controllo ufficiale sul benessere animale, i dati delle autopsie forensi eseguite presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università Federico II e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e i dati registrati nel Portale Nazionale degli Avvelenamenti dolosi degli animali per i casi notificati in questo territorio.

Per ogni caso sono stati inoltre estrapolati i seguenti dati: specie, sesso, età, microchip, area di ritrovamento, maltrattamento evidenziato e/o causa del decesso.

I dati del triennio 2020-2022

Per l’anno 2020 sono stati registrati 145 casi di maltrattamento; di questi, circa il 73,5% riguardavano abuso fisico, l’1,5% abuso etologico, circa il 23% incuria, il 2% rientrava nella categoria “altro”. Per quest’anno non sono stati rilevati casi di abuso sessuale.

Per quanto concerne l’anno 2021 sono stati registrati 185 casi di maltrattamento, di cui il 75% erano abusi fisici, l’1% abusi etologici, lo 0,5% reati sessuali e il 17,5% incuria. Circa il 6% dei casi esaminati sono stati inseriti nella categoria “altro”.

Infine, per l’anno 2022 sono stati registrati 278 casi e di questi, il 42% erano riferibili ad abuso fisico, il 3% ad abuso etologico, il 48% ad incuria, il 7% ad altro e nessun caso di violenza sessuale.

Il presente studio ha evidenziato una differenza nelle tipologie di reato nelle diverse fasce temporali esaminate. Infatti, l’abuso fisico è risultato essere la principale causa di maltrattamento nel biennio 2020-2021, mentre la negligenza il principale nell’anno 2022.

È inoltre evidente un progressivo aumento dei casi di maltrattamento in regione Campania nei tre anni oggetto di studio. Questo dato va però osservato in maniera relativa. Infatti, non si tratta probabilmente di un aumento reale della casistica ma piuttosto dell’aumento dei sopralluoghi e delle indagini effettuate da parte delle autorità competenti sul territorio a seguito anche di un incremento delle segnalazioni provenienti dalla società civile.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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