L'orso M62 è stato ucciso da un altro animale. È il risultato dell'autopsia effettuata all'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Sul corpo del plantigrado non sono stati riscontrati segni di avvelenamento né di proiettili compatibili con l'intervento di un bracconiere. Gli esperti hanno invece rilevato graffi e altre tracce animali.
Si chiude così il giallo di M62, l'orso finito nella lista nera della Provincia autonoma di Trento ad aprile di quest'anno perché ritenuto problematico. Poche settimane dopo essere inserito nell'elenco degli orsi da abbattere, M62 era stato trovato senza vita da un gruppo di escursionisti tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, nel versante meridionale delle Dolomiti di Brenta.
Da quel momento sono iniziati gli approfondimenti degli esperti che hanno preso in carico la carcassa, ma anche le speculazioni da parte di alcune frange del mondo animalista. Oggi però le ipotesi del bracconaggio e della ritorsione contro l'orso, inizialmentesospettato della morte di Andrea Papi, sono state definitivamente fugate.
M62 era un maschio nato nel 2018 e figurava insieme a Jj4 e Mj5 nell’elenco degli orsi ritenuti problematici stilato dalla Provincia Autonoma. Al contrario di loro, però, M62 non aveva mai mostrato comportamenti aggressivi nei confronti delle persone.
Come riportato anche nel rapporto Grandi Carnivori 2020, M62 aveva mostrato comportamenti confidenti e per questo era stato radiocollarato. Già nel 2020 l’animale si era più volte avvicinato agli insediamenti antropici, soprattutto in Val di Sole, dove in più occasioni aveva consumato rifiuti organici. Nella primavera del 2021 tale atteggiamento si è ripetuto, questa volta in particolar modo sull’Altopiano della Paganella, dove in più occasioni il plantigrado è entrato nei centri abitati.
Nel novembre 2021, M62 aveva invece seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da quattro cacciatori nel comune di Contà, avvicinandosi al gruppo di persone. L’interazione è durata circa una decina di minuti, durante i quali l’orso ha manifestato un’estrema confidenza.
Nonostante questi episodi pregressi, e la volontà di abbatterlo mostrata dalla Provincia di Trento a partire dalla primavera 2023, l’Ispra non si era ancora pronunciato in maniera favorevole a questa ipotesi.