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22 Luglio 2024
9:55

L’orsa KJ1 è ancora in pericolo: nuova ordinanza della Provincia per abbatterla

La Provincia di Trento ha emesso una nuova ordinanza per abbattere l'orsa KJ1, scatenando l'opposizione delle associazioni animaliste che preparano un ulteriore ricorso.

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orso bruno

Dopo la prima ordinanza firmata dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per l'abbattimento dell'orsa ritenuta responsabile dell'attacco a un turista francese nella zona di Dro, bloccata dal TAR grazie al ricorso delle associazioni, ne arriva una nuova. La conferma genetica dell'identità dell'orsa KJ1, responsabile dell'aggressione, ha spinto la Provincia a emettere un secondo provvedimento, contro il quale si sono nuovamente opposte le associazioni animaliste.

La LAV ha immediatamente presentato un ricorso al TAR, sottolineando che le zone attraversate dalle mamme orse con cuccioli al seguito, segnalate sul sito della Provincia, possono essere chiuse al passaggio umano. «Questo garantirebbe sicurezza a cittadini, turisti e selvatici senza spargimento di sangue innocente», ha sottolineato l'associazione.

Anche la Leal ha reagito prontamente, con il presidente Gian Marco Prampolini che ha dato mandato al loro ufficio legale di depositare un ricorso con cautelare. «Ci preoccupa l'accanimento della Provincia di Trento nei confronti dei plantigradi e della fauna selvatica», ha dichiarato Prampolini. «La Provincia sta patologizzando quello che dovrebbe essere un normale rapporto di convivenza tra animali umani e selvatici».

L'Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) presenterà un ulteriore ricorso al Tribunale di giustizia amministrativa di Trento contro quella che definiscono «l'ennesima ordinanza di abbattimento». Questa volta, si tratta di una mamma orsa di 22 anni, KJ1, la più anziana del Trentino, che nella sua vita non ha mai creato problemi.

«Ricomincia una corsa contro il tempo per fermare la caccia all'orsa e la sua uccisione, che speriamo non sia già avvenuta», ha scritto OIPA. «Invece di prendere provvedimenti incruenti per mettere in sicurezza gli escursionisti e gli stessi plantigradi, Fugatti preferisce la rappresaglia e la violenza, lasciando sgomente non solo le associazioni protezionistiche ma anche l'opinione pubblica nazionale».

L'associazione accusa Fugatti di emettere un altro spietato mandato di uccidere un orso per aver semplicemente agito da orso. «Invece di promuovere una serena convivenza con i plantigradi, come fanno altri amministratori, Fugatti vuole vedere morto un animale che ha attaccato in un contesto ancora non chiaro», ha sottolineato OIPA. Ricordano inoltre che la legge provinciale "ammazzaorsi" è oggetto di una procedura Pilot presso la Commissione europea e potrebbe essere incostituzionale per violazione dell'articolo 9 della Costituzione.

Questa vicenda continua a dividere l'opinione pubblica e a mettere sotto i riflettori la gestione della fauna selvatica, e in particolare dei grandi carnivori, da parte della Provincia di Trento, sollevando importanti questioni etiche e giuridiche.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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