L’orsa Bambina è tornata a farsi vedere nelle strade dell’Alto Sangro, la zona montana del basso Abruzzo popolata da orsi marsicani. Bambina – il cui nome “tecnico” è F21” – è stata avvistata con il suo cucciolo nella zona di Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila. Qualche giorno prima era stata avvistata, a poca distanza, sempre con il cucciolo al seguito.
I video sono stati postati anche sui social network, segnalando la posizione soprattutto per mettere in guardia gli automobilisti: è ancora troppo fresco il ricordo di Juan Carrito, forse il più famoso degli orsi marsicani del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, morto investito a gennaio scorso lungo la SS17, all’altezza di Castel di Sangro. A questo si aggiunge la morte di Amarena, la madre, uccisa da un cacciatore dopo che si era introdotta nel suo giardino.
Gli abitanti del comprensorio del Parco, insomma, sanno che gli orsi marsicani che si spingono troppo vicino a strade, superstrade e centri abitati sono a rischio. E non è la prima volta che l'orsa Bambina viene avvistata su strada: il suo monitoraggio con radiocollare è iniziato nel 2019, dopo alcune incursioni nel borgo di Barrea, e negli anni successivi è stata vista nelle vicinanze di altri piccoli centri, principalmente di notte.
A differenza di Juan Carrito e Amarena, però, non ha sviluppato comportamenti particolarmente confidenti, pur avvezza a frequentare zone urbanizzate e strade. E la preoccupazione è proprio per la circolazione delle auto: nel 2019, proprio nel periodo natalizio e sulla stessa strada su cui è stato travolto e ucciso Juan Carrito, era stata investita e uccisa un’altra orsa che aveva a seguito un cucciolo.
In quel caso la preoccupazione, oltre ovviamente al recupero dell’animale, era per il cucciolo, che ha continuato per tutta la notte a cercare la mamma restando nei pressi della strada e mettendosi a sua volta a rischio. In alcuni video diffusi sui social riguardanti l’ultimo avvistamento di Bambina, si vedono alcune auto inseguire lei e il cucciolo lungo la strada, una situazione che si era già verificata lo scorso luglio a Roccaraso. Il Comune aveva proprio per questo pubblicato un’ordinanza che vietava di inseguire gli orsi, e di avvicinarsi a meno di 300 metri.