L'orsa Amarena è morta per emorragia dopo che un proiettile è entrato lateralmente perforandole i polmoni. È il risultato della necroscopia condotta all'interno dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo. La necroscopia ha evidenziato anche che Amarena nella sua vita era già stata colpita da piccoli proiettili da caccia, forse più di una volta.
Gli esperti dell'Izs guidati dalla veterinaria Stefania Salucci sono stati coadiuvati dai periti nominati dalla Procura: il veterinario Rosario Fico e il tecnico balistico Paride Minervini che ieri si sono recati a casa dell'imputato per analizzare il luogo cui si è svolto il crimine.
Amarena è stata uccisa la sera del 31 agosto, alle ore 23 circa, mentre si trovava con i suoi due cuccioli alla periferia di San Benedetto dei Marsi, Comune abruzzese molto frequentato dal plantigrado ma che si trova fuori sia dal Parco nazionale d'Abruzzo che dall’Area Contigua. Come è sua abitudine quando ha con sé i piccoli, Amarena era nel pollaio attiguo alla casa di un 56enne allevatore della zona.
L'uomo ha quindi imbracciato il fucile e sparato in direzione dell'orsa, uccidendola. Amarena non è però morta sul colpo: si è trascinata a qualche metro dalla casa, ed è lì, agonizzante, che i Guardiaparco l'hanno trovata. Inutile l'arrivo dei veterinari e degli esperti del Parco d'Abruzzo giunti poco, non hanno potuto fare altro che registrare il decesso di Amarena. Nel frattempo, i Carabinieri della stazione del Comune di San Benedetto dei Marsi hanno sequestrato tutte le armi dell'uomo e il bossolo esploso proprio in vista dell'esame dell'Izs con sede ad Avezzano.
L'esame necroscopico sul corpo dell'orsa marsicana infatti è servito per accertare le dinamiche di quanto accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo avrebbe sparato un solo colpo che ha colpito l'animale al polmone.
Il 56enne è stato prontamente identificato dai Guardiaparco ed ora la sua posizione è al vaglio della Procura della Repubblica di Avezzano, che ha aperto un fascicolo a suo carico per uccisione di animale. La Regione Abruzzo ha fatto sapere che si costituirà parte civile nel procedimento a carico del responsabile dell'uccisione dell'orsa Amarena, pur condannando le minacce rivolte all'uomo, i cui dati sono stati resi pubblici sui social network.