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24 Maggio 2023
17:34

L’orsa Amarena e i suoi nuovi cuccioli. Il direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo: «È ora che si faccia una informazione corretta»

La madre di Juan Carrito ha due nuovi cuccioli e la notizia ha iniziato subito a circolare sui social. Crescono quindi i timori che comportamenti sbagliati ed eccessiva attenzione possano mettere a rischio gli orsi marsicani come già accaduto in passato e dobbiamo evitare che accada.

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orso marsicano abruzzo

Tutto è partito dai social, come accade ormai sempre più di frequente in questi casi: «L'orsa Amarena ha partorito di nuovo ed è stata avvistata con due cuccioli». E' "l'annuncio" che rimbalza tra numerosi post e nei gruppi Facebook. Siamo infatti ormai nel vivo della stagione dei piccoli e anche gli orsi bruni marsicani iniziano a farsi vedere coi loro cuccioli al seguito tra le montagne e i comuni del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Una notizia senz'altro positiva per la specie, ma che visti i pericolosi precedenti e il crescente interesse mediatico preoccupa parecchio Parco ed esperti.

«Molto probabilmente si tratta proprio di Amarena, anche se dobbiamo ancora confermarlo – spiega a Kodami Luciano Sammarone, direttore del PNALM – Ma prescindere da questo, l'orsa e i suoi cuccioli ora hanno solo bisogno di rispetto senza essere disturbati. Quando Amarena ebbe quattro cuccioli nel 2020 fu letteralmente assediata e se è giusto e sacrosanto il diritto di poterla osservare o fotografare, è altrettanto vero che anche gli animali hanno il diritto di poter vivere liberi e indisturbati. È arrivato il momento di interrogarsi su dove sta questo confine, per evitare di ripetere gli stessi errori che mettono ancora a rischio gli orsi».

orso marsicano

Amarena non è infatti un'orsa come tutte le altre, ma è la mamma di Juan Carrito e quando tre anni fa il mondo ha scoperto che aveva dato alla luce ben quattro cuccioli, un vero e proprio record, è stata letteralmente perseguitata e presa d'assalto da fotografi, turisti e curiosi arrivati da tutte le parti, persino dall'estero. Gli avvistamenti si susseguivano minuto dopo minuto e dei quattro piccoli dell'orsa il più confidente e famoso di tutti, ovvero Carrito, è morto purtroppo lo scorso gennaio investito da un'auto a Castel di Sangro, dopo innumerevoli e faticosi tentativi per allontanarlo dai pericoli che una vita a stretto contatto con gli umani inevitabilmente comporta. La sua vita era diventata un vero e proprio reality e la priorità per il bene degli animali è evitare che accada di nuovo.

«Se è vero che quattro cuccioli sono un evento eccezionale, emotivamente molto forte e difficile da gestire, un'orsa con due cuccioli è qualcosa del tutto normale, che capita ogni anno. Ciò che è assolutamente anormale è però il pandemonio mediatico che si scatena intorno a questi animali – sottolinea Sammarone – Siamo ormai arrivati a un paradosso: gli orsi ce la stanno mettendo tutta per riprendersi e le stesse persone che tengono a loro si mettono di traverso. Gli orsi non hanno quasi più il diritto di starsene tranquilli in montagna, perché c'è chi abusa e difende la sua libertà di avvistare e fotografare gli animali, spesso facendo anche business su tutto questo».

orso marsicano

I timori che le attenzioni ossessive e i comportamenti umani irresponsabili e asfissianti possano mettere a rischio il futuro della famiglia di orsi sono più che mai giustificati e riaccendono il complesso dibattito sulla difficile ricerca di quel delicato e precario equilibro tra curiosità, educazione e tutela dell'orso a maggior rischio estinzione al mondo all'interno di un ambiente così fortemente urbanizzato. Amarena e Juan Carrito, che più di qualunque altro individuo sono stati avvistati e inseguiti tra i borghi e i centri abitati abruzzesi, sono le vittime inconsapevoli di un rapporto morboso e diseducato alla natura tra la nostra specie e i mammiferi più iconici ed evocativi.

Ma avvicinandosi troppo ai plantigradi, talvolta persino attirandoli col cibo, il rischio che gli animali perdano la loro naturale diffidenza verso gli umani aumenta, facendo salire vertiginosamente le probabilità che diventino individui confidenti. E un orso confidente, come lo era profondamente Juan Carrito, è un individuo che mette a rischio – in maniera del tutto inconsapevole e senza alcuna "colpa" – sia la sua vita che quella degli altri, inasprendo al tempo stesso conflitti e criticità che minacciano la specie e aumentando la probabilità di dolorosi incidenti.

«È arrivato il momento di mettere al centro dell'attenzione tutto questo, per trovare un punto d'incontro tra i diritti all'informazione, alla possibilità di avvistare e fotografare gli orsi e la tutela della specie – conclude Luciano Sammarone – Dobbiamo coinvolgere tutte le parti in causa per stabilire un confine etico e pratico tra tutto questo e il diritto dell'orso di vivere libero, tranquillo e senza essere indisturbato. E sta anche chi fa informazione e divulgazione gestire e mediare tutto questo».

orso marsicano

Ben vengano quindi le ordinanze e divieti ad avvicinarsi agli orsi o ad alcune aree specifiche, come quella appena emanata dal sindaco di Villalago, Fernando Gatta, che punta a evitare ogni possibile interazione pericolosa. Ma è altrettanto vero che reprimere non può essere l'unica soluzione, ancora di più in contesti così tanto complessi e antropizzati dove orso e umani sono inevitabilmente destinati a incontrarsi e a fare notizia. Gli orsi non possono essere nascosti agli umani e sono perciò gli stessi umani che hanno bisogni degli strumenti per imparare a gestire questa difficile convivenza.

Educare e diffondere una maggiore consapevolezza sui comportamenti giusti da tenere o meno in caso di incontro con un orso, deve perciò continuare a essere una priorità, oltre che un obiettivo. Ed è proprio questo il ruolo che i mezzi d'informazione e divulgazione devono avere. Far comprendere i rischi e le eccezioni, le dinamiche e i pericoli delle nostre azioni e delle nostre scelte a seconda di ogni singolo caso. Le persone hanno il diritto di conoscere e poter godere della bella notizia che una cucciolata di orsi marsicani è nata, ma hanno anche bisogno degli strumenti necessari per poterlo fare nel rispetto e nella conoscenza di una corretta convivenza con con la fauna selvatica.

È da qui che passa il futuro dei cuccioli di tutte le orse d'Abruzzo e la conservazione dell'orso bruno marsicano.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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