Non capita proprio tutti i giorni di avvistare un cervo e un'orca che nuotano vicini in mezzo al mare. Ma è esattamente quello che è successo nei pressi dell'isola di Battleship, nelle acque dell'arcipelago San Juan, situato nell'angolo nord-occidentale degli Stati Uniti d'America, proprio al confine col Canada. La strana coppia è stata fotografata da Sam Murphy durante un'escursione organizzata dalla Island Adventures Whale Watching.
L'orca della foto, tra l'altro, è un individuo piuttosto conosciuto sia tra gli esperti che tra gli appassionati di fotografia. Si chiama T124C, ma per tutti è conosciuta soprattutto come Cooper. Fortunatamente per il cervo, il predatore marino all'apice della piramide alimentare, non è sembrata particolarmente interessata al mammifero terrestre, che quindi è riuscito a nuotare e muoversi in mare tranquillamente e senza subire conseguenze.
Le orche, infatti, solitamente seguono una dieta piuttosto rigida, anche se sono animali estremamente intelligenti e sicuramente in grado di catturare senza problemi un cervo in mare. Ogni popolazione di questi cetacei, talvolta persino ogni singolo gruppo familiare, è infatti solitamente specializzato nella caccia di un gruppo molto ristretto di prede. Ci sono orche che mangiano solo pesci, altre che attaccano persino balene e alcune che hanno imparato a cacciare e a nutrirsi addirittura di razze e squali bianchi.
La Pacific Whale Watch Association ha spiegato che le orche che vivono in queste aree preferiscono di gran lunga cacciare foche e i leoni marini, tuttavia non mancano racconti di interazioni molto meno pacifiche tra i cetacei e i cervidi. I cervi sono infatti ottimo nuotatori, soprattutto gli alci che vivono al largo della costa di Vancouver, in Canada, o in Alaska, che si spostano spesso tra le varie isole attraversando piccoli tratti di mare.
Negli anni ci sono state parecchie storie e segnalazioni di orche che hanno attaccato e ucciso alci e altri cervi in mare. Tra Canada e Alaska, infatti, sono state più volte osservate carcasse di alci con lacerazioni sul corpo compatibili proprio con morsi di orca. Tuttavia, non è chiaro quanto sia comune questo comportamento e mancano documentazioni certe e prove convincente a testimonianza di questi comportamenti, che restano però del tutto plausibili.
Ci sono e come, invece, le prove di un altro comportamento del tutto inedito che si sta verificando proprio ora nelle acque dello stretto di Gibilterra. A partire dall'estate 2020 un gruppo di orche che vive al largo delle coste atlantiche di Spagna e Portogallo ha iniziato a inseguire, accerchiare ed attaccare sistematicamente qualsiasi tipo di imbarcazione, talvolta danneggiandole o mettendole fuori uso.
I casi stanno aumentando anche quest'anno, e gli esperti non sanno ancora come spiegare queste interazioni mai viste prima, non solo a Gibilterra e in Penisola Iberica. Per alcuni si tratterebbe di vere e proprie interazioni offensive intenzionali, innescate magari da esperienze negative vissute dal gruppo e poi tramandate culturalmente al resto del gruppo. Per altri esperti, invece, potrebbe trattarsi invece di una specie di gioco gioco, una sorta di moda passeggera che potrebbe sparire rapidamente. Biologi e istituzione stanno seguendo con molta attenzione, anche per cercare eventuali soluzioni per rendere sicura la navigazione tutelando allo stesso tempo i cetacei. Ma la situazione è in continua evoluzione.