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7 Febbraio 2024
9:00

L’omessa custodia di un cane è reato?

Un'omessa o inadeguata custodia del cane può causare danni importanti all'animale stesso e a terzi. A seguito della depenalizzazione del 1981 sono previste solo sanzioni amministrative pecuniarie. Vediamo in quali casi si applicano.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
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Sono purtroppo all'ordine del giorno i fatti di aggressione che vedono responsabili cani di grossa taglia lasciati liberi di vagare senza alcun controllo. Nella gran parte dei casi a farne le spese sono altri cagnolini, gatti o altri piccoli animali, in casi meno frequenti le vittime sono persone. Quasi sempre la causa di questi tragici eventi è un'omessa o inadeguata custodia del cane da parte dei soggetti responsabili. Una simile condotta sino a qualche decennio fa configurava un reato previsto dal Codice penale. Nel 1981, però, è intervenuta la depenalizzazione della fattispecie che, dunque, attualmente può essere punita soltanto mediante delle sanzioni amministrative pecuniarie.

La normativa sull'omessa custodia di un cane

Dell'omessa custodia di un cane si occupa il Codice penale all'articolo 672, dal titolo "Omessa custodia e mal governo di animali". La norma prevede che: «chiunque lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti, o ne affida la custodia a persona inesperta, è punito con la sanzione amministrativa da euro 25 a euro 258».

Alla stessa sanzione soggiace:

  1. Chi, in luoghi aperti, abbandona a se stessi animali da tiro, da soma o da corsa, o li lascia comunque senza custodia, anche se non siano disciolti, o li attacca o conduce in modo da esporre a pericolo l'incolumità pubblica, ovvero li affida a persona inesperta;
  2. Chi aizza o spaventa animali, in modo da mettere in pericolo l'incolumità delle persone.

Il testo riportato, come si evince, prevede e punisce diverse ipotesi:

  • Animali pericolosi lasciati liberi o indebitamente custoditi o, ancora, affidati a persona inesperta;
  • Abbandono di animali da tiro, da soma o da corsa, o manchevole custodia di questi ultimi nei casi in cui questa crei un pericolo per la pubblica incolumità;
  • Affidamento di animali da tiro, da soma o da corsa a persona inesperta.

L'analisi di questo articolo riguarda esclusivamente la prima di queste situazioni, ovvero la gestione inadeguata di animali pericolosi. Proprio questa, come sopra accennato, è stata oggetto di depenalizzazione ad opera della Legge 689 del 1981. La pubblica autorità, di conseguenza, oggigiorno può soltanto comminare ai trasgressori una sanzione amministrativa pecuniaria.

Le responsabilità per l'omessa custodia di un cane

Si sarà certamente notato come il testo in esame parli genericamente di «animali pericolosi» e non specificamente di cani. Occorre a questo punto domandarsi se questi ultimi possano rientrare in detta categoria. La risposta offerta dalla più recente giurisprudenza è: "dipende". Dipende dalla stazza e dal potenziale offensivo del singolo cane.

La pericolosità, in altre parole, non si presume, ma si stabilisce in base a una serie di condizioni che li rendono potenzialmente pericolosi qualora non custoditi. Quindi, non rientrerà certamente tra gli animali pericolosi un Chihuahua, che per la mole ha una scarsa capacità offensiva, e farà invece parte della categoria un cane di grossa taglia. Per fare un esempio concreto, con l'ordinanza n. 19694 del 2015, la Corte di Cassazione Penale ha stabilito che: «in tema di illeciti amministrativi, i cani da guardia, tra cui quelli appartenenti alla razza dei Pastori Tedeschi, sono da considerarsi pericolosi e, quindi, rientranti nella disciplina di cui all'art. 672 c.p.».

Il soggetto responsabile è colui che ha la disponibilità effettiva del cane, a prescindere dalla proprietà formale. Ricordiamo che per l'ordinamento italiano i cani sono considerati ancora beni da possedere. Non sarà quindi chiamato a rispondere il proprietario che abbia affidato l'animale ad un terzo, ad esempio ad un dog sitter.

L'omessa o inadeguata custodia, sebbene sia punita in maniera lieve, ricopre una rilevanza decisiva nella valutazione di ulteriori eventuali reati, come quello di lesioni colpose e, nei casi più gravi di omicidio colposo in casi di aggressioni contro persone. Non configura alcun reato, invece, l'uccisione di altri animali. In tutti i casi, comunque, entrano in gioco le responsabilità risarcitorie.

Le sanzioni per l'omessa custodia di un cane

Come si è riportato sopra, per punire la condotta in esame, l'articolo 672 del Codice penale prevede una sanzione amministrativa da euro 25 a euro 258.

Oltre a questa previsione generale vi sono tutte quelle stabilite dai singoli enti locali. Per fare solo un esempio concreto: il "Regolamento per la tutela e il benessere degli animali in città" del Comune di Genova, all'articolo 20 stabilisce che: «è vietato a chiunque lasciare liberi o non custodire con le debite cautele cani e/o animali potenzialmente pericolosi di cui si abbia il possesso, affidarne la custodia a persona inesperta o inidonea, ovvero condurli in luoghi inidonei al loro benessere».

Per la violazione di questa norma il regolamento prevede una «sanzione amministrativa da euro 60,00 a euro 500,00». Non solo! Stabilisce anche che: in caso di «malgoverno o di omessa custodia, l'agente accertatore potrà disporne il sequestro cautelativo e preventivo» dell'animale.

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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