Il foie gras e come viene prodotto sono una questione di benessere animale. Anche il Parlamento Europeo se n'è reso conto e a novembre del 2022 ha indetto una votazione sul tema. Il risultato è stato l'opposto di quanto auspicato dagli animalisti: gli eurodeputati si sono infatti espressi a favore della discussa "Relazione di attuazione sul benessere degli animali negli allevamenti" presentata dal francese Jérémy Decerle.
Non è un caso che la relazione favorevole al foie gras sia stata proposta da un deputato della Francia, questo rientra infatti tra i 5 paesi membri in cui l'alimentazione forzata usata per la produzione di foie gras è ancora legale. Per riaprire il dibattito in sede europea, sei tra le maggiori associazioni di tutela animale italiane hanno invitano con una lettera ufficiale il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a sostenere a livello europeo il superamento di questa pratica.
Animal Equality, Animalisti Italiani, Essere Animali, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA hanno spiegato: «È inaccettabile che l’Unione europea continui a permettere che una pratica così atroce venga perpetrata nei confronti di milioni di animali allevati. Il foie gras, venduto come un’eccellenza culinaria, viene prodotto sfruttando animali torturati e malati. Ora il Ministro Lollobrigida deve tornare a far sentire la voce dell’Italia in Europa sul tema: il Governo precedente si era già schierato ufficialmente contro il requisito dei pesi minimi del fegato di anatre e oche, mentre 84 europarlamentari, 15 dei quali italiani e appartenenti a ogni schieramento politico, a giugno 2023 hanno presentato un’interrogazione scritta per superare l’utilizzo del gavage [l'alimentazione forzata n.d.r.] una volta per tutte. Ora il Ministro deve dimostrare la sua determinazione e ascoltare la richiesta di migliaia di cittadini che si sono schierati contro l’alimentazione forzata».
Il foie gras in Italia è vietato dal 2001, così come in altri 22 paesi membri, nonostante si tratti di un prodotto di nicchia provoca la sofferenza di milioni di animali in Europa, dove vengono prodotte più di 19.000 tonnellate di foie gras, circa il 90% della produzione globale.
Attualmente, il Regolamento (CE) n. 543/2008 relativo alle norme di commercializzazione per le carni di pollame prevede che, per produrre foie gras, il fegato di un’anatra debba pesare almeno 300 grammi e quello di un’oca almeno 400. Ma si tratta di pesi che questi animali non raggiungono in natura e che è possibile realizzare a livello industriale solo attraverso l’alimentazione forzata, come stabilito nel 1991 dalla Commissione europea.
«Eppure tale requisito sui pesi minimi non ha alcuna base scientifica o tradizionale», è la critica delle associazioni. La stessa produzione di foie gras è stata fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea, che giudica l’alimentazione forzata «nociva per il benessere degli animali». Tuttavia, nonostante anche la FAO ritenga la pratica dell’alimentazione forzata nociva per gli animali, nel 2022 il Parlamento europeo ha approvato la relazione in cui si afferma che questa produzione è basata su procedure di allevamento rispettose dei criteri di benessere animale.
Come documentano le inchieste di Animal Equality, che si occupa del tema da lungo tempo, anatre e oche sono costrette a nutrirsi attraverso un lungo tubo di metallo infilato nelle loro gole che somministra dai 200 ai 400 grammi di mangime, con gravi rischi di soffocamento e danneggiamento delle pareti dell’esofago.
Il gavage può portare oche e anatre a passare in pochi giorni a pesare da 4 a 7 chili. Il loro fegato è di fatto affetto da una patologia che si chiama “steatosi epatica” e consiste nell’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule. Quando durante la macellazione il loro fegato viene estratto, pesa tra i 550 e i 700 g, ovvero da 7 a 10 volte in più rispetto al peso normale.