Sembra incredibile ma fra i reperti fossili più interessanti che un paleontologo può ritrovare ci sono gli escrementi. Proprio su di loro si basa una recente ricerca che ha indagato l'origine dell'allevamento e ha spostato la data della sua comparsa fra 12.800 e 12.300 anni fa, 2000 anni prima di quanto si pensasse.
Lo sterco può dirci molto sul nostro passato, l'importante è "saperlo leggere": dalla composizione della dieta fino al suo utilizzo in campo agricolo. Ad aver scoperto di più sull'origine dell'allevamento è stato un team di ricercatori dell'Università del Connecticut, negli Stati Uniti, che ha pubblicato lo studio sulla rivista Plos One.
L'origine della domesticazione
Per questo viaggio alla scoperta delle radici della cultura umana ci dobbiamo spostare ad Abu Hureyra, un sito archeologico nella valle dell'Alto Eufrate, in Siria. La regione ha subito numerosi cambiamenti ambientali, lì dove oggi c'è una distesa brulla di sabbia, un tempo vi era una valle florida che è stata occupata per migliaia di anni dall'essere umano e ed è particolarmente interessante dal punto di vista antropologico. Questa regione ha visto un periodo di transizione dalla caccia e la raccolta all'agricoltura e la pastorizia e per questo può dirci molto su come fosse costituito e su quando è nato veramente l'allevamento.
Nel corso della storia umana abbiamo tentato di domesticare tutte le specie animali e vegetali che abbiamo incontrato sul nostro cammino a partire da quella che viene chiamata “Rivoluzione agricola” avvenuta 12 mila anni fa. Agli albori dei tempi la nostra specie era costituita principalmente da cacciatori e raccoglitori nomadi. Riuscire a stabilizzarsi in un posto ben preciso per poter coltivare il proprio campo è stata non solo una rivoluzione tecnologica, ma anche culturale e ha influenzato la vita dell'uomo in ogni aspetto, anche la sua relazione con gli animali.
Fino ad oggi, però, abbiamo sempre pensato fosse l'agricoltura ad aver trasformato il modo di vivere dei nostri antenati, ma questa ricerca getta una nuova luce su quel che potrebbe essere la vera causa dell'abbandono della loro vita nomade.
Lo studio
Per approfondire le conoscenze sull'argomento il team di ricercatori statunitense ha analizzato lo sterco antico degli animali che vivevano in quella regione. Più in particolare, hanno studiato la presenza di sferoliti di sterco, ovvero minuscoli grumi di carbonato di calcio trovati nelle feci degli animali. I risultati sono stati sbalorditivi e, per poter avere un'analisi completa, gli studiosi hanno incrociato queste nuove prove con dati archeologici, archeo-botanici e zooarcheologici già esistenti.
La loro analisi si è focalizzata su un periodo ben preciso: tra 12.800 e 12.300 anni fa, un lasso di tempo definito anche come epipaleolitico o mesolitico, un periodo intermedio dell'Età della pietra. La ricerca evidenzia come durante questo lasso di tempo gli esseri umani bruciavano sterco come combustibile, suggerendo che potrebbero aver tenuto animali, forse pecore, immediatamente fuori dalle loro abitazioni.
Questa scoperta è confermata anche da altri studi su epoche successive in cui gli uomini del neolitico continuarono a usare lo sterco come combustibile e come elemento di edilizia.
I risultati si aggiungono a una piccola ma importante quantità di prove a sostegno della possibilità che le persone possano aver iniziato a sviluppare pratiche di gestione degli animali durante, o anche prima, lo sviluppo della coltivazione delle piante, sfidando l'opinione ampiamente diffusa che sia proprio l'agricoltura il punto focale della rivoluzione che migliaia di anni fa stravolse la vita degli esseri umani.
Se fosse realmente così dovremmo rivedere l'idea che abbiamo del nostro rapporto con gli animali, guardando al tema con occhi nuovi. Il legame profondo con animali domestici e non potrebbe essere molto più antico di quanto pensiamo, causa e origine del nostro odierno stile di vita. Riuscire a capire di più sulle motivazioni che hanno spinto i nostri avi ad allacciare tali legami, dunque, potrebbe aiutarci a comprendere come costruire oggi rapporti uomo-animali più sani.