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25 Giugno 2023
12:00

Lo squalo toro (Carcharias taurus)

Lo squalo toro è una specie appartenente alla famiglia Odontaspididae e all'ordine dei Lamniformi. Questo grande predatore, che si trova prevalentemente nelle acque costiere tropicali, si riconosce per i suoi denti incredibilmente affilati e sempre visibili. Nonostante il suo aspetto, non è particolarmente aggressivo e pericoloso per l'uomo.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Lo squalo toro (Carcharias taurus) è una specie appartenente alla famiglia Odontaspididae e all'ordine dei Lamniformi. Non va confuso con lo squalo leuca (Carcharhinus leucas), il cui nome inglese, però, è proprio bull shark. 

Si tratta di un grande predatore che si muove prevalentemente nelle acque costiere caratterizzate da temperature tropicali. A renderlo riconoscibile è la sua  inconfondibile dentatura. I denti dello squalo toro, infatti, sono incredibilmente affilati e sempre visibili, anche quando tiene la bocca chiusa. Nonostante questo aspetto, però, non si tratta di una specie che mostra frequentemente comportamenti particolarmente aggressivi nei confronti degli esseri umani.

Le attività antropiche nelle aree costiere, l'inquinamento dell'acque e la pesca rappresentano una seria minaccia per lo squalo toro, il cui numero è in costante diminuzione. La IUCN, infatti, lo ha inserito nella lista rossa delle specie in via d'estinzione e lo ha classificato come vulnerabile.

Come è fatto lo squalo toro

Lo squalo toro è di colore marrone tendente al grigio, con la parte inferiore del corpo più chiara e, nella maggior parte dei casi, di colore bianco/grigio. Presenta inoltre macchie di colore marrone metallizzato o rossastro sui fianchi. Alla nascita misura circa 115/150 centimetri, ma una volta adulto può raggiungere anche i 5,5 metri di lunghezza (e fino a 300 chili di peso), sebbene la media sia intorno ai 2,7 metri. Il dimorfismo sessuale è evidente, in quanto le femmine sono più grandi rispetto ai maschi.

La forma del corpo è piuttosto tozza, con una gobba pronunciata sul dorso e due pinne dorsali di dimensioni quasi uguali.

La bocca è riconoscibile per via della dentatura, particolarmente sottile e affilata. La testa è appuntita e rende ancora più evidente questa caratteristica, che dà agli squali toro un aspetto minaccioso. Gli occhi sono piccoli e privi di palpebre.

Si tratta di animali dotati di una percezione sensoriale elettrorecettiva e, grazie a speciali organi di senso chiamati "ampolle di Lorenzini", riescono a percepire le scariche elettriche emesse dalle loro prede. Attraverso le fibre nervose del bulbo sensoriale, e in virtù della presenza di una sostanza dalle proprietà elettriche simili a quelle di un semiconduttore, possono inoltre godere di un incredibile orientamento spaziale durante le migrazioni.

Distribuzione e habitat

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Si tratta di una specie costiera che, generalmente, viene osservata soprattutto in prossimità di zone dal fondo sabbioso o all'interno di grotte. Secondo quanto descritto dalla IUCN, occasionalmente si può individuare anche all'interno di baie dalle acque poco profonde e, di tanto in tanto, raggiunge zone caratterizzate da profondità superiore ai i 200 metri, sebbene tenda a non superare i 190 metri di profondità.

Lo squalo toro è diffuso nelle acque di tutto il mondo, dall'Australia al Mediterraneo e, nel nostro paese, è stato più volte segnalato in prossimità delle coste, in particolar modo in Sicilia e nel Mar Adriatico Sud occidentale.

A livello globale, invece, si muovono prevalentemente nelle acque dalle temperature tropicali, ad eccezione del Pacifico orientale.

Lo squalo toro è un animale migratore e, durante i mesi più freddi, quando le temperature dell'acqua si abbassano, si sposta in acque più profonde.

Alimentazione

Si tratta di una specie che si nutre di una vasta gamma di prede, tra le quali numerose specie di pesci ossei, razze, aragoste, granchi, calamari e altri piccoli squali. Talvolta gli squali toro cacciano in modo cooperativo, in gruppi formati da un massimo di 20 individui che inseguono i pesci più grandi e poi li attaccano contemporaneamente. In questi momenti, si avvicinano in maniera silenziosa alle prede, per poi afferrarle rapidamente e ucciderle.

Lo squalo toro caccia prevalentemente negli orari notturni, mentre di giorno si ripara nei pressi delle rocce e delle grotte poste a profondità ridotte. Proprio per questo motivo, i pescatori subacquei li incontrano più spesso rispetto ad altre specie di squalo.

Riproduzione

Secondo quanto riportato sul sito del museo di Zoologia del Michigan, i maschi sono più numerosi rispetto alle femmine, con un rapporto che si avvicina al 2:1 e, infatti, durante il periodo della riproduzione (che avviene tra ottobre e novembre), più maschi si accoppiano con la stessa femmina.

Si tratta di una specie ovovivipara, ciò significa che i piccoli si sviluppano all'interno di uova che si schiudono quando si trovano ancora all'interno del corpo della madre. Il periodo di gestazione dura dai sei ai nove mesi e le femmine, che si accoppiano ogni due anni, partoriscono verso l'inizio della primavera. I parti avvengono nei pressi delle scogliere, nelle grotte e in altre zone in prossimità della costa.

Secondo quanto riportato sul sito del Museo della Florida, gli embrioni all'interno dell'utero possono mostrare comportamenti di cannibalismo intrauterino, anche detto adelfofagia. L'embrione più grande o maggiormente sviluppato, in questo caso, si nutre delle altre uova prima che avvenga il parto.

Le femmine raggiungono la maturità sessuale tra i 5 e i 13 anni, mentre i maschi tra i 7 e gli 8 anni.

Conservazione, minacce e pericoli per l'uomo

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Gli squali toro sono globalmente esposti a diverse minacce di origine antropica e, secondo uno studio condotto dall'Università Politecnica delle Marche e pubblicato nel 2020, la loro distribuzione si sta gravemente riducendo. Gli studi che riguardano lo stato di conservazione della specie, però, sono piuttosto carenti ed è quindi complesso determinare con precisione il trend e l'effettivo rischio di estinzione. Ciò nonostante, risulta evidente che si tratti di un animale minacciato anche dall'inquinamento delle acque costiere, ovvero dei luoghi in cui tende a trovare riparo.

Gli esseri umani sono gli unici predatori conosciuti per gli squali toro, i quali vengono spesso catturati accidentalmente nelle reti da pesca e, inoltre, sono stati a lungo perseguitati per via del loro aspetto. I soggetti più giovani possono essere predati anche da altri squali. In alcune zone del mondo gli squali toro vengono inoltre uccisi per destinarli al mercato alimentare.

Si tratta di una specie che si mostra aggressiva nei confronti dell'uomo solo in caso di minaccia. Ciò nonostante, considerando la dentatura di cui è munita, è necessario muoversi in maniera piuttosto cauta in caso di incontro durante le attività di pesca subacquea, in quanto in passato si sono verificati alcuni incidenti e potrebbe utilizzare il morso come strumento di difesa. In totale, l'ISAF (International Shark Attack File) ha registrato solo 29 aggressioni (non provocate), fino al 2018 e, in nessuna di esse il morso ha causato la morte delle vittime.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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