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12 Marzo 2023
12:00

Lo squalo leuca (Carcharhinus leucas)

Lo squalo leuca, o squalo Zambesi, appartiene alla famiglia Carcharhinidi e vive nelle acque poco profonde delle zone costiere tropicali e subtropicali. È considerato uno degli squali più pericolosi per l'uomo, anche se gli attacchi sono rari.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Lo squalo leuca (Carcharhinus leucas) appartiene alla famiglia Carcharhinidi ed è anche noto come squalo Zambesi (dal nome del fiume africano all'interno del quale vive). In inglese, invece, è chiamato bull shark, per via della forma tozza del corpo e per il comportamento imprevedibile e particolarmente aggressivo nei confronti delle altre specie.

Vive nelle acque poco profonde delle zone costiere tropicali e subtropicali di tutto il mondo, ma si avventura anche negli estuari e nei fiumi. Contrariamente alla maggior parte di squali, infatti, si adatta anche all'acqua dolce.

Per via della sua abitudine a muoversi nelle acque frequentate dagli esseri umani, ma anche per le grandi dimensioni e la per la dieta carnivora, è considerato uno degli squali più pericolosi per l'uomo, sebbene le aggressioni – è bene sottolinearlo – siano eventi piuttosto rari.

Come è fatto lo squalo leuca

Secondo quanto riportato dallo Shark Research Institute, lo squalo leuca ha il corpo molto robusto di colore grigio, con ha una banda bianca sul fianco. Nei soggetti giovani le pinne tendono, però, ad avere le punte più scure e, in alcuni casi, addirittura nere.

Le femmine sono leggermente più grandi dei maschi e raggiungono una lunghezza massima di circa 3 metri e 20 centimetri, contro circa i 2,9 metri dei maschi. Generalmente, lo squalo leuca adulto non supera i 220 chilogrammi, ma le dimensioni variano a seconda della regione geografica. Risultano essere più grandi in Nord America, ad esempio, rispetto alle zone caraibiche di Costa Rica e Nicaragua.

Alla nascita, invece, pesano circa 1,5 – 3 chili e misurano mediamente 60/70 centimetri.

Il muso di questo squalo è corto, con la punta arrotondata e occhi molto piccoli. I denti sono triangolari, frastagliati e seghettati nella parte superiore della mascella, mentre sono più sottili e appuntiti nella parte inferiore.

Rispetto allo squalo bianco (Carcharodon carcharias), questa specie è molto più piccola. Anche lo squalo tigre è più grande e, inoltre, presenta una colorazione irregolare, caratterizzata da macchie scure e linee trasversali, che diventano più uniformi con l'età, ma permettono di distinguerlo dal bull shark.

Habitat e distribuzione

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Questa specie si muove in acque poco profonde (approssimativamente fino a 30 metri di profondità), come baie ed estuari, ma anche fiumi e laghi. È possibile incontrarlo nelle zone costiere tropicali e subtropicali di tutto il mondo. Ha, inoltre, la capacità di penetrare negli ambienti di acqua dolce e, infatti, nel lago Nicaragua è presente una popolazione che non ha alcuno sbocco sul mare.

Nel Rio delle Amazzoni uno squalo leuca è stato osservato a 3.691 chilometri di distanza dall'Oceano, in territorio peruviano. Lo stesso è accaduto lungo il fiume Zambesi, dove è stato individuato a 547 chilometri dalla foce.

La sua distribuzione è in calo a causa della pesca per l'utilizzo alimentare delle pinne e della carne, e per via delle modifiche all'habitat costiero. Per questo motivi è considerata una specie vulnerabile (VU) dalla Iucn.

Alimentazione

Lo squalo leuca si nutre di diverse specie di pesci, come pesci gatto, razze, granchi e calamari. In particolare si concentra sulle specie che si trovano nei fondali delle regioni costiere. Talvolta, inoltre, preda anche le tartarughe marine. Nel caso in cui ve ne sia l'opportunità, si nutre anche di carcasse di mammiferi o immondizia.

Questo squalo può essere protagonista di atti di cannibalismo, in particolare se numerosi soggetti adulti si trovano nei pressi di un individuo ferito.

La dieta della specie cambia durante l'arco della vita e, mentre i più giovani prediligono i pesci dalle pinne raggiate, gli adulti predano preferibilmente animali appartenenti alla classe Elasmobranchi, di cui fa parte il superordine Selachimorpha, ovvero le specie comunemente note come squali.

Riproduzione

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Lo squalo leuca è una specie vivipara e la femmina partorisce 1/3 cuccioli al termine di una gravidanza che dura dai 10 agli 11 mesi. La maturità sessuale viene raggiunta dai maschi intorno ai 14 anni e dalle femmine qualche anno più tardi (mediamente a 18 anni di età). Per partorire, la madre si avvicina alle zone costiere particolarmente tranquille e prive di pericoli e, per questo motivo, è più facile osservarli in questi ambienti.

Gli squali leuca sono poliginandri, ciò significa che sia i maschi che le femmine hanno accesso all'accoppiamento con più partner. Secondo quanto riportato dall‘Università del Michigan, durante le fasi dell'accoppiamento (verso il finire dell'estate) i maschi hanno la tendenza a mordere e, per questo motivo, le femmine presentano spesso cicatrici sul corpo.

Comportamento dello squalo leuca

Alcuni squali leuca effettuano migrazioni stagionali. Un esempio sono le popolazioni che abitano la costa orientale degli Stati Uniti, le quali trascorrono l'estate a latitudini settentrionali, per poi spostarsi nuovamente verso Sud, quando le acque si raffreddano. Diverso è, invece, il comportamento degli squali leuca che vivono negli ambienti fluviali. In questo caso i soggetti si spostano durante il giorno, per poi lasciarsi trascinare dalla corrente di notte.

Generalmente sono cacciatori solitari ma, anche in questo caso, si tratta di un elemento che cambia in maniera importante in base alle popolazioni e alla latitudine in cui si trovano.

Pericolosità per l'uomo

Lo squalo leuca è considerato un animale potenzialmente pericoloso per l'uomo. Ciò dipende sia dal suo comportamento imprevedibile, che dalla dieta carnivora, che può portarlo a predare anche gli esseri umani.

La specie, inoltre, abita zone che, spesso, vengono frequentate anche da bagnanti, sub o pescatori e, questo particolare elemento aumenta il rischio di incontro.

Per questo motivo, negli ultimi anni alcune zone del mondo stanno sviluppando l'utilizzo di specifiche barriere. Al momento, però, risultano ancora troppo invasive per l'ecosistema o, come sottolineato in un recente studio condotto dal Dipartimento di Scienze Marine della Coastal Carolina University, presentano limiti strutturali e/o sono inefficaci.

Il Museo delle Florida ha prodotto un data base accessibile gratuitamente online nel quale sono registrati tutti gli attacchi di squalo a partire dal 1900 ad oggi, in tutto il mondo. Grazie alla mappa interattiva si possono verificare i luoghi, i momenti e la frequenza degli attacchi di squalo leuca.

Risulta evidente che, per quanto riguarda questa specie, la maggior parte degli attacchi sia avvenuta nella costa orientale degli Stati Uniti, in California, in Australia e in Sud Africa.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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