video suggerito
video suggerito
9 Luglio 2023
12:00

Lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus)

Lo squalo della Groenlandia è un grande squalo della famiglia Somniosidae. Vive nelle fredde acque del Nord e per questo è chiamato anche squalo artico. Famoso per la sua longevità, può raggiungere i 400 anni. Perché viva così a lungo rimane però ancora un mistero.

18 condivisioni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) è un animale appartenente alla famiglia Somniosidae. Data la sua distribuzione nelle fredde acque del Nord, è noto anche con il nome di squalo artico. Si tratta di una specie di grandi dimensioni, famosa soprattutto per la longevità. Secondo uno studio del 2019, condotto dal Dipartimento di Scienze Biologiche dell'Università di Windsor (Canada), infatti, lo squalo della Groenlandia raggiunge in media 272 anni di età e, in alcuni casi, può sfiorare i 400 anni.

Come è fatto lo squalo della Groenlandia

Lo squalo della Groenlandia è di colore grigio tendente al marrone, con bande scure trasversali e piccole macchie chiare e scure su tutto il dorso. La pelle è ruvida e presenta piccoli dentelli appuntiti. Ha il muso corto e arrotondato e due pinne dorsali di dimensioni uguali tra loro. Il corpo, dalla forma cilindrica, raggiunge mediamente i 4 metri e 20 centimetri, ciò nonostante, secondo quanto descritto dallo Shark Research Institute, sono stati individuati soggetti di dimensioni molto maggiori che, in alcuni casi, superano i 7 metri di lunghezza e i 1000 chili di peso.

Si tratta di animali dalla crescita molto lenta e, generalmente, le femmine raggiungono dimensioni superiori rispetto ai maschi. Secondo quanto riportato in uno studio condotto nel 2017 presso l'Università di Copenhagen, un soggetto pescato accidentalmente per ben due volte negli anni Sessanta del secolo scorso, ha presentato una crescita di 8 centimetri in circa 16 anni, ovvero mezzo centimetro all'anno.

Habitat e distribuzione

Lo squalo della Groenlandia vive prevalentemente nelle acque fredde e profonde dell'Oceano Atlantico settentrionale e dell'Oceano Artico. Talvolta può raggiungere la costa orientale degli Stati Uniti, ma molto più spesso si muove nelle zone esterne della piattaforma continentale e della scarpata continentale superiore, tra la Baia di Baffin (che separa il Canada settentrionale dalla Groenlandia), il Mare di Barents (a Nord della Scandinavia, fino alle isole Svalbard) e il Mare del Nord.

Può raggiungere i 1200 metri di profondità e predilige acque caratterizzate da temperature tra gli 0,6 e i 12°C. Durante l'inverno artico tende a spostarsi verso la costa, dove frequenta foci dei fiumi e baie.

Alimentazione

Secondo una ricerca pubblicata nel 2016 condotta dal Norwegian Polar Institute, nella zona di Kongsfjorden, vicino alle isole Svalbard, gli squali della Groenlandia si nutrono di numerose specie di foche per circa il 40% del totale della dieta. Possono inoltre predare balenottere minori (Balaenoptera acutorostrata), merluzzi atlantici (Gadus morhua), lupi di mare (Anarhichas lupus) ed eglefini (Melanogrammus aeglefinus). Da un'analisi svolta sul contenuto degli stomaci degli squali, è emerso che molte prede (fino ad un massimo di circa 8 chili) vengono inghiottite intere.

Per i ricercatori, inoltre, si tratta di una specie che nuota molto lentamente (mediamente a 0,34 m/s), il che porta a supporre che sia in grado di avvicinarsi in maniera estremamente silenziosa e che prediliga prede deboli, ferite, già morte, oppure intente a dormire.

Gli squali della Groenlandia riescono a nutrirsi nonostante un piccolo parassita (Ommatokoita elongata) capace di mettere quasi completamente fuori uso il bulbo oculare della maggior parte degli adulti, rendendoli quasi completamente ciechi. Oltre ad impedirne la vista, però, stando a quanto riportato sul sito del Florida Museum of Natural History, fornisce loro un vantaggio nella caccia, grazie alla sua bioluminescenza.

Riproduzione

Uno studio pubblicato nel 2020 e condotto dal Greenland Institute of Natural Resources di Nuuk ha dimostrato che lo squalo della Groenlandia è una specie vivipara e non ovovivipara, come per molto tempo si è creduto. Il numero di piccoli varia da 1 a circa 10 per ogni gravidanza e anche questo aspetto è stato rivelato solo recentemente.

Sebbene non sia mai stato osservato l'accoppiamento, alcune femmine sono state rinvenute con cicatrici sulle pinne caudali. Questo indizio porta a supporre che, come avviene in molte specie di squali, prima dell'atto vengano morse dai maschi.

Trattandosi di una specie estremamente longeva, è molto difficile valutare con precisione a che età gli squali della Groenlandia raggiungano la maturità sessuale, ma si suppone che ciò avvenga intorno ai 150 anni.

La longevità dello squalo della Groenlandia

Lo squalo della Groenlandia è il vertebrato più longevo del mondo e, secondo uno studio condotto dall'Università di Copenhagen e pubblicato nel 2016, può arrivare a sfiorare i 400 anni di età. Perché lo squalo della Groenlandia viva così a lungo rimane ancora un mistero per i ricercatori e il dato è in realtà una stima che potrebbe venire corretta in futuro. A favorire la longevità è probabilmente proprio l'ambiente in cui vive l'animale. L'acqua fredda, infatti, potrebbe rallentare sia la crescita che le attività biologiche, allungandogli la vita.

Per rilevare là longevità degli squali della Groenldandia, gli studiosi hanno raccolto il corpo di numerosi esemplari morti e ne hanno poi analizzato il cristallino degli occhi, dove sono conservate grandi quantità di carbonio-14. Il dato riguardante la presenza della sostanza è stato poi incrociato con la dimensione dei soggetti, permettendo di risalire alla durata della loro vita.

Video thumbnail

La carne tossica dello squalo della Groenlandia

A causa della presenza di una neurotossina, ovvero l'ossido di trimetilammina, la carne dello squalo della Groenlandia è tossica e, se ingerita da cruda, può provocare effetti simili a quelli di una forte ubriacatura. Ciò nonostante, in alcuni paesi del Nord, le popolazioni locali hanno trovato il modo di renderla commestibile. Il kæstur hákarl, ad esempio, è una ricetta tipica dell'Islanda e consiste in bocconcini di carne di squalo essiccati e fermentati. Prima della cottura, corpo dell'animale viene mantenuto per alcune settimane sotto la sabbia e ricoperto da pietre pesanti. Grazie alla pressione, i fluidi (tra i quali l'acido urico) fuoriescono e, dopo qualche mese di essiccazione, l'animale diviene infine consumabile.

Avatar utente
Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views