È una pietanza decisamente inaspettata quella trovata nel piatto – o meglio nella dieta – del più grande pesce del mondo, lo squalo balena. I ricercatori hanno infatti scoperto che questi placidi e innocui giganti mangiano anche materiale vegetale: le alghe. Questa inaspettata scoperta, appena pubblicata sulla rivista Ecology, fa così guadagnare allo squalo balena un nuovo primato, quello dell'animale onnivoro più grande del pianeta.
Sulla terraferma tutti gli animali più grossi sono sempre stati erbivori, perché per riuscire a mantenere una molte del genere è necessaria una fonte di cibo onnipresente e abbondante. In mare le cose sembravano però essere un po' diverse, con i più grandi cetacei e pesci filtratori che invece seguivano una dieta carnivora, seppur basata prevalentemente su animali microscopici.
Il gigantesco squalo balena (Rhincodon typus), infatti, è famoso per la sua dieta a base di krill, minuscoli gamberetti che il pesce filtra direttamente dall'acqua spalancando le sue enormi fauci. Questa risorsa non è però perennemente presente in mare, per cui i ricercatori hanno voluto indagare più a fondo la sua dieta per capirci qualcosa in più.
Per scoprire cosa mangiano davvero gli squali balena di Ningaloo Reef, nell'Australia occidentale, i ricercatori hanno raccolto svariati campioni di possibili fonti di cibo della barriera corallina, dal microscopico plancton alle alghe più grandi. Hanno quindi confrontato gli amminoacidi e gli acidi grassi di queste fonti di cibo con quelli degli squali balena.
Hanno così scoperto che i tessuti dello squalo contenevano composti trovati nelle alghe del genere Sargassum, un tipo di alga bruna comune a Ningaloo e che si stacca dalla barriera corallina galleggiando in superficie. Anche l'analisi delle feci e la presenza di prede che vivono proprio su quelle alghe, hanno confermato che effettivamente parte della dieta era composta da una discreta quantità di alghe.
Solo un'altra specie di squalo è considerata (quasi) erbivora, lo squalo martello dal berretto (Sphyrna tiburo). La sua dieta può infatti essere composta per oltre il 60% da alghe e piante marine. Per la squalo balena, invece, i ricercatori credono abbia sviluppato la capacità di digerire le alghe anche per il modo in cui si procura il cibo: nuotando con la bocca spalancata.
Un pesce che può raggiungere i 18 metri di lunghezza e che nuota con la bocca aperta può ingerire qualsiasi cosa. Se però riesce a sfruttare più risorse da un punto di vista energetico può solo rappresentare un enorme vantaggio evolutivo. La visione che quindi abbiamo degli squali balena come placidi mangiatori di krill è perciò vera solo in parte. Le alghe sono una parte considerevole della sua dieta e perciò, da oggi, dobbiamo considerate questi giganti come onnivori a tutti gli effetti.