Uno stormo di fenicotteri rosa in volo sul mare alle prime luci dell'alba. È lo spettacolo andato in scena in Costiera Amalfitana a Marina della Lobra, all'interno dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella.
Una scena particolare perché non capita proprio tutti i gironi in questo tipo di ambiente: i fenicotteri solitamente prediligono zone umide con acqua ferma e salmastra, dove possono cibarsi del piccolo crostaceo Artemia salina, dal quale ottengono i pigmenti che conferiscono alle penne il caratteristico colore rosa.
Sono animali gregari e nel loro girovagare ala ricerca di stagni, paludi e lagune spesso seguono proprio la costa per spostarsi. Da un po' di anni il numero di esemplari che sceglie la nostra Penisola per trascorrere qui la primavera e nidificare è in crescita, mostrando di avere trovato nelle oasi italiane un habitat favorevole per mettere su famiglia. Nidificano soprattutto in Sardegna e in Sicilia e in Campania solitamente vengono avvistati soprattutto nelle zone umide del Casertano.
L'AMP Punta Campanella si conferma quindi un'importante area protetta per gli uccelli marini. I monitoraggi degli ultimi anni, condotti insieme agli ornitologi dell'Associazione ARDEA, hanno infatti registrato una consistente presenza del gabbiano corso, che nidifica anche in alcune zone protette del Parco Marino. A differenza del cugino reale, predilige ambienti poco antropizzati e acque ricche di prede da pescare. È considerato quindi un ottimo indicatore della qualità ambientale di un sito.
Negli ultimi 10 anni è in grande crescita anche la popolazione di marangone dal ciuffo, cugino del cormorano presente soprattutto in Sardegna. Sempre più numerose sono anche le osservazioni di berta maggiore e berta minore, uccelli che vivono in alto mare e che tornano a terra sulle piccole isola solamente per nidificare. Ma non ci sono solo uccelli al centro delle attività di conservazione dell'Area Marina Protetta.
All'interno delle acque protette della Penisola Sorrentina, è in corso anche il progetto Life Delfi, la cui mission principale è quella di ridurre i conflitti tra cetacei e pescatori, attraverso una massiccia campagna di sensibilizzazione ed educazione ambientale e mettendo a disposizione degli operatori della pesca dissuasori acustici e deterrenti luminosi da installare sulle reti, tecnica che si è già dimostrata molto efficace anche per proteggere gli squali.
Ci sono poi le tartarughe marine, che a breve torneranno sulle spiagge sabbiose per deporre le loro uova. Occorrerà pattugliare le coste e proteggere i nidi, per cui l'AMP è alla ricerca di volontari per il progetto di monitoraggio Caretta in Vista, coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Insieme agli esperti e ai ricercatori, si andrà alla ricerca di tracce di tartarughe sulle spiagge o si potrà presidiare i nidi fino al momento della schiusa delle uova.