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20 Gennaio 2024
17:38

Lncd: «Box pieni di Terrier di tipo bull scelti da chi non conosce nulla della razza»

È un vero e proprio richiamo quello dei volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane sezione di Milano a tutti coloro che adottano i cani, soprattutto quelli appartenenti alla razza dei Terrier di tipo Bull, senza sapere cosa significa realmente e senza la consapevolezza del grande impegno che ci vuole per rendere la convivenza umano animale serena.

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«Li vedete tutti questi box ? Noi sì, tutti i giorni. Dentro ci sono "ergastolani innocenti" e incroci di cani che sono stati selezionati ignorando volutamente che chi non sarebbe stato capace di gestire le loro motivazioni e memorie di razza, avrebbe avuto grossi problemi. Inutile edulcorare la realtà: i Terrier di tipo Bull non sono cani per tutti». Comincia così quello che è un vero e proprio richiamo dei volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane che gestisce il canile di Segrate a Milano a tutti coloro che adottano i cani senza sapere cosa significa realmente, scegliendo una razza perché "piace" e senza la dovuta consapevolezza del grande impegno che ci vuole per rendere la convivenza serena per entrambi.

E che i Terrier di tipo Bull non siano cani per tutti non se lo inventano i volontari, ma lo dimostrano i numeri: «Basta guardare questi box, nel nostro Rifugio siamo a 2/4 di TTB, ovvero la metà della struttura è occupata da questa razza. E siamo in “buona” compagnia, basta guardare i dati di ingresso nei canili in Anagrafe animali». Ormai non è un segreto per nessuno, anzi forse per qualcuno sì, la motivazione per cui questi poveri animali riempiono i canili.

«Questa è la realtà fatta di cucciolate casalinghe o da scantinato, immeticciamenti azzardati, sequestri, pet mate sbandati e/o agli arresti, adozioni o acquisti on line di “pitbol” e “stafforsciard”. Ma quanti di questi box dovremmo ancora riempire prima di arrivare a una giusta tutela? Che, diciamolo chiaramente, può passare solo dalla prevenzione e quindi formazione e requisiti degli umani che decidono di adottarli. I cambiamenti spesso non arrivano dall’alto, da chi legifera, ma sono spinti dal basso, da tutti noi».

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C’è poco da obiettare, perché qualsiasi replica si scontra con questa immagine che non è generata dall’intelligenza artificiale, ma da una realtà molto tangibile ed è per questo che Lncd lotta contro questo terribile fenomeno in maniera costante: tra le sue campagne di sensibilizzazione, “Nelle mani giuste” è diventata una delle più importanti: tanto che occupa in maniera permanente una pagina online sul sito dell’organizzazione dove è possibile conoscere meglio le caratteristiche di queste razze e dove è possibile chiedere consigli, chiarire pensieri o sfatare idee.

Del resto chi meglio dei volontari e dei professionisti Lncd può farlo visto che ogni giorno arrivano nei rifugi di tutta Italia gestiti dall’associazione, cani di questa razza che sono stati abbandonati o maltrattati, animali segnati dalle sofferenze subite, spesso come sappiamo vengono impiegati nei combattimenti clandestini, per i quali vengono attivati dei percorsi rieducativi e riabilitativi in modo che possano tornare adottabili e possano avere un'altra chance di vita.

"Assassini", "imprevedibili", "pericolosi", sono solo alcune delle etichette più utilizzate per la meravigliosa categoria dei Terrier di tipo Bull e, in particolar modo, per Pitbull e Amstaff, ma il peggior difetto di questi cani è principalmente uno: la continua imposizione di pet mate incapaci che sovraccaricano il loro profilo emozionale, la cui pecca più grande non è né l’aggressività, né la pericolosità, effetti solo di una gestione sconsiderata, ma l’estrema fragilità.

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Simona Sirianni
Giornalista
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