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1 Giugno 2024
17:00

L’Izs delle Venezie designato Laboratorio di referenza per la rabbia del WOAH

Il Centro di referenza nazionale (CRN) per la rabbia dell’IZS delle Venezie è stato nominato Laboratorio di referenza per la rabbia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale.

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Il Centro di referenza nazionale (CRN) per la rabbia dell’IZS delle Venezie è stato nominato Laboratorio di referenza per la rabbia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (WOAH). L’annuncio è stato dato durante la 91esima assemblea generale dell’Organizzazione mondiale della sanità animale a Parigi.

La Commissione scientifica del WOAH ha valutato positivamente il dossier scientifico presentato dal CRN per la rabbia, assegnando a Paola De Benedictis, direttrice del Centro di referenza, l’incarico ufficiale di "WOAH expert" per la rabbia. Il Centro di referenza nazionale per la rabbia, che opera per conto del Ministero della Salute, è anche Centro di referenza FAO e attualmente è l’unico laboratorio al mondo ad aver ricevuto il doppio riconoscimento da parte delle due Organizzazioni internazionali.

«Grazie a questo importante riconoscimento puntiamo a rafforzare le sinergie fra le agenzie sanitarie internazionali e gli stakeholder nazionali, per eliminare la rabbia nell’uomo entro il 2030 – ha dichiarato De Benedictis – Inoltre la posizione strategica nel Mediterraneo è certamente favorevole ad una fattiva cooperazione con i paesi interessati dalla rabbia».

Una cooperazione che a livello internazionale è coordinata proprio dalla struttura "ZERO BY 30” della Woah, l'iniziativa che punta all'eliminazione di tutti i casi di morte umana da rabbia trasmessa da cani entro il 2030, grazie a vaccinazione, controllo del randagismo, e prevenzione del contatto tra  esseri umani e animali selvatici. L'impegno dell'Istituto in questa strategia consiste nella standardizzazione e validazione di metodi diagnostici innovativi biomolecolari, in attività di capacity building e programmi di formazione presso i laboratori presenti nei Paesi endemici.

Anche se l'Italia è indenne, la rabbia resta la «madre di tutte le zoonosi», appellativo non casuale dato che si tratta della prima malattia di cui è stato accertato il salto di specie dall'animale all'essere umano, diventando così la prima zoonosi della storia dell'uomo. La rabbia è ancora presente in molti paesi anche in Europa, e secondo le stime dell’IZSVe ogni anno colpisce circa 60mila persone in tutto il mondo.

«Si tratta di un riconoscimento molto prestigioso a livello internazionale per le attività tecnico-scientifiche svolte a supporto dei Paesi endemici che il gruppo della dott.ssa De Benedictis sta portando avanti da diversi anni», ha affermato Antonia Ricci, direttrice generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

Già nel 2023 il CRN rabbia era stato coinvolto nel network RABLAB, promosso dal WOAH, che riunisce i laboratori internazionali al fine di definire strategie di controllo e prevenzione a livello globale. Con questa nomina salgono a cinque i Laboratori WOAH dell’IZSVe: encefalo-retinopatia virale dei pesci marini, influenza aviaria e malattia di Newcastle, micoplasmosi aviarie, salmonellosi e infine rabbia.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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