E' stato recuperato nel livornese un raro esemplare di pesce porco senza vita. È lungo poco più di un metro ed è stato trovato all'interno della Darsena Medicea di Portoferraio, mentre galleggiava nelle acque del porto lo scorso 19 agosto. La notizia è stata diffusa però solamente in queste ore, dopo che la Capitaneria di Porto a cui è stato immediatamente consegnato ha eseguito tutte le operazioni di studio e smaltimento previste per ritrovamenti di questo tipo. Le immagini del curioso squalo dall'aspetto suino sono state diffuse dalla pagina Facebook Isola d'Elba App.
Il pesce porco, il cui nome scientifico è Oxynotus centrina, appartiene alla famiglia Oxynotidae, squali di medie dimensioni dall'aspetto bizzarro che vivono nelle acque profonde dell'Oceano Atlantico e del Pacifico occidentale. L'Oxynotus centrina vive però anche nel Mediterraneo, dove solitamente trascorre la maggior parte del tempo tra i 60 e gli 800 metri di profondità. Generalmente non superano il metro di lunghezza ma sono noti esemplari record lunghi fino a 1,5 metri. Il pesce porco ha un aspetto decisamente singolare, con il corpo che è schiacciato e a sezione triangolare, la testa è appiattita, gli occhi molto grandi e il muso largo che ricorda proprio quello di un maiale.
Vive generalmente sul fondo del mare, dove si ciba soprattutto di crostacei, vermi e molluschi che cerca tra la sabbia del fondale. È una specie ovovivipera e le sue uova si sviluppano quindi all'interno del ventre delle femmine, che partoriscono circa 10/12 squaletti lunghi poco più di 10 cm. Purtroppo si conosce ancora molto poco sulla biologia e il comportamento di questo raro squalo, ma sappiamo che sfortunatamente è in serio rischio estinzione come tante altre specie di squali e razze.
Un raro video di un pesce porco filmato nel suo habitat naturale
L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha inserito l'Oxynotus centrina nella categoria In pericolo della sua Lista Rossa delle specie minacciate. Si stima infatti che le popolazioni siano diminuite del 50-79% solamente negli ultimi 60 anni, soprattutto a causa della pesca accessoria nelle reti a strascico. Sebbene questo squalo abbia scarso valore commerciale finisce spesso per sbaglio nelle reti dei pescherecci, soprattutto nell'area dell'Atlantico nord-occidentale e lungo la costa africana. Il sovrasfruttamento degli stock ittici sembra essere quindi la principale minaccia per questa specie, dove infatti sono state applicati limitazioni e norme più stringenti per la pesca a strascico, come nel Mediterraneo orientale, la specie ha lentamente fatto la sua ricomparsa.ù