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21 Maggio 2024
12:41

L’Italia dica no al foie gras in Europa: l’interrogazione che unisce i partiti

I deputati Stefano Vaccari (PD), Susanna Cherchi (M5S) e Devis Dori (AVS) hanno chiesto al Ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida di non supportare l'industria del foie gras.

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Basta supportare in Europa l'industria del foie gras. Lo hanno chiesto i deputati Stefano Vaccari (PD), Susanna Cherchi (M5S) e Devis Dori (AVS) attraverso una serie di interrogazioni rivolte al Ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida.

La richiesta è sempre una sola: chiedere al Governo italiano di supportare in Europa l’abrogazione del requisito dei pesi minimi del fegato di anatre e oche nell’industria del foie gras. Durante la discussione è stato chiesto anche di adottare una moratoria temporanea per vietare la commercializzazione del foie gras ancora oggi prodotto in 5 Paesi europei.

In Italia il divieto di alimentazione forzata nell’industria del foie gras è in vigore dal 2007 e il consumo di foie gras è tra i più bassi al mondo, pari a circa l’1% del consumo in Francia, che costituisce il maggiore produttore e consumatore a livello globale.

La produzione di foie gras è stata fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea e dalla FAO, che giudicano l’alimentazione forzata nociva per il benessere degli animali. Tuttavia in Europa questa pratica è consentita ancora in Francia, Ungheria, Bulgaria, Spagna e nella regione belga della Vallonia.

Anche alla luce delle investigazioni pubblicate, le organizzazioni per la protezione degli animali Animal Equality, Animalisti Italiani, ENPA, Essere Animali, LAV, ALI, LNDC Animal Protection, CIWF Italia e OIPA chiedono al governo italiano di supportare la richiesta di un divieto europeo dell’alimentazione forzata in tutte le sedi necessarie per fermare la sofferenza di migliaia di anatre e oche ancora oggi sottoposte a questo maltrattamento, rinnovando così l’impegno già dimostrato dal precedente governo contro l’alimentazione forzata.

Sono 44 i parlamentari che si sono finora schierati a supporto del divieto europeo della crudele pratica denunciata dalle organizzazioni. Tra questi, la deputata Maria Chiara Gadda (IV) ha presentato un’interrogazione parlamentare sottoscritta dalla deputata Isabella De Monte (IV) e la senatrice Gisella Naturale (M5S) una mozione parlamentare, sottoscritta da 14 senatori M5S. Inoltre, il deputato Stefano Vaccari ha presentato un’interrogazione sottoscritta da tutti i membri PD della Commissione Agricoltura della Camera, la senatrice Susanna Cherchi un’interpellanza urgente sottoscritta da altri 20 deputati M5S e la deputata Luana Zanella (AVS) un’interrogazione sottoscritta da Devis Dori (AVS).

Durante la seduta parlamentare in cui sono state presentate le interrogazioni, la senatrice Susanna Cherchi (M5S) è intervenuta ricordando che la pratica del "gavage", che consiste nell’inserimento di un tubo metallico nelle gole di anatre e oche, danneggia gravemente l’esofago di questi animali esponendoli a rischi di infezione. “Si tratta di una pratica invasiva, violenta e crudele: parliamo di animali che muoiono soffocati dal loro stesso vomito e ci sono Paesi che permettono questo abominio. In merito a questo ci vuole più coraggio, vorrei una posizione più chiara del Governo. Oltre l’80% degli italiani è infatti contraria a tutto ciò che nuoce agli animali”, ha dichiarato la senatrice.

In assenza di un referente del Ministero dell’Agricoltura, in risposta all’intervento della senatrice Cherchi è intervenuto Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura, che ha riconosciuto l’alimentazione forzata come una pratica crudele e ha ricordato che il Ministero dell’Agricoltura si occupa da tempo di benessere animale.

Il deputato Vaccari ha affermato: “Non ci accontentiamo di questa risposta tiepida, volevamo sentirci dire dal Governo quali e quanti passi formali avrebbe compiuto nei confronti dell’Ue contro il regolamento dell’Unione europea che stabilisce il requisito dei pesi minimi sul fegato di anatre e oche, un requisito sbagliato”.

Facendo riferimento alla campagna di Animal Equality contro l’alimentazione forzata, Devis Dori ha aggiunto: “È vero che questa pratica è già opportunamente vietata in Italia, ma questo prodotto da noi arriva comunque. Io ritengo la soppressione del requisito dei pesi minimi un obiettivo minimo per poi passare a porci obiettivi ancora più ambiziosi a tutela di animali e sostenibilità”.

Per le organizzazioni di protezione animale “gli interventi recenti di PD, M5S e AVS dimostrano che valori comuni come il rispetto degli animali e il contrasto allo sfruttamento brutale che avviene nei loro confronti possono guidare l’azione comune dei partiti e rendere l’Italia pioniera nella lotta contro l’alimentazione forzata in Europa. Rinnoviamo quindi l’invito al Governo a non voltarsi dall’altra parte di fronte a migliaia di cittadini italiani che chiedono un divieto europeo dell’alimentazione forzata”.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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