Negli ultimi giorni del 2020 i carabinieri forestali della Liguria hanno recuperato un istrice (Hystrix cristata) a Campo Ligure, un comune dell'entroterra. La presenza dell'animale, che era stato investito da un'automobile, è stata segnalata da un cittadino che ha permesso così di recuperare e curare il roditore. Il giovane esemplare, di pochi mesi di vita, dopo le prime cure prestate da una dottoressa in uno studio veterinario locale, è stato ricoverato nel Centro Recupero Animali Selvatici dell'Enpa di Genova.
Questo ritrovamento ha un significato importante nel mondo faunistico perchè certifica la presenza della specie Hystrix cristata nel nord-ovest italiano. «L’istrice è un roditore di grandi dimensioni ed è una specie non cacciabile per legge – spiegano i militari – Se rinvenuto ferito può essere pericoloso per i morsi e i lunghi aculei: quindi si consiglia di non agire di propria iniziativa ma di richiedere l’intervento degli enti deputati al soccorso della fauna selvatica in difficoltà».
Dove vive l'istrice
Partito dall'Appennino centrale, questa specie di istrice crestata ha colonizzato soltanto di recente il limite ovest della provincia di Genova e questa espansione naturale rappresenta una novità dal punto di vista della biodiversità della Liguria e non solo. «L'Hystrix cristata ha origini africane ma ci sono ancora dei dubbi riguardo alla sua diffusione in italia», spiega Davide Rufino dell'Enpa di Genova. «Una corrente di pensiero ritiene che sia stata introdotta dall'uomo al tempo degli Etruschi a scopo d'intrattenimento: veniva usata nelle arene oppure come cibo. Secondo altri studiosi, invece, grazie a ritrovamenti fossili precedenti agli etruschi, la sua presenza in Italia sarebbe naturale».
In qualsiasi modo sia arrivato l' "istrice ligure", particolarmente significativo è il fatto che questo roditore sia presente soltanto in Italia all'interno del territorio europeo ma potrebbe essere un momento di ulteriore espansione, attestato proprio dal ritrovamento ligure che lo colloca più ad ovest e quindi verso la Francia. «Fino al secolo scorso questa specie era diffusa solo dalla Toscana fino alla Sicilia – continua Rufino – poi è iniziata la sua espansione verso il nord, complici le temperature in generale più calde e miti, pian piano sta arrivando al confine con la Francia».
L'istrice non è pericoloso
Nonostante la sua espansione, l’istrice non è una specie invasiva e l’Italia è l’unico paese europeo dove è censito e protetto. Tutte le segnalazioni finora raccolte si riferiscono a singoli esemplari o al massimo a coppie, perchè l'istrice è un animale solitario e monogamo: la coppia resta insieme per tutta la vita e mette al mondo un solo un cucciolo, al massimo due. Questo affascinante roditore non ha predatori (è ben difeso dai suoi aculei) e non è pericoloso per l’uomo. La sua vita, invece, può essere messa in pericolo dal freddo intenso o dall’incontro – come nel ritrovamento ligure – con la civiltà umana.