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28 Settembre 2023
10:45

L’invasione di uccelli nordamericani in Regno Unito che ha fatto impazzire i birdwatcher

Decine di uccelli nordamericani sono stati spinti fuori rotta dall'uragano Lee, arrivando in massa in Regno Unito e Irlanda come mai accaduto prima d'ora. Alcuni di questi non erano mai stati osservati prima e stanno attirando centinaia di ornitologi e birdwatcher armati di binocolo.

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Dendroica delle magnolie (Setophaga magnolia)

Un numero record di uccelli nordamericani estremamente rari è arrivato in Regno Unito e Irlanda la settimana scorsa, spinti in Europa attraverso l'Atlantico dalla potenza dell'uragano Lee che ha colpito la costa orientale del Nord America. Sono almeno 15 le specie che causa delle tempeste e dei forti venti sono state costrette a deviare dalle loro consuete rotte migratorie, a volare sull'oceano e a rifugiarsi infine tra le isole britanniche, un'irruzione inattesa e senza precedenti che ha inevitabilmente attirato orde di ornitologi e birdwatcher armati di binocoli e macchine fotografiche.

Come riporta il portale BirdGuides, è stata infatti definita da molti come la più grandiosa settimana della storia del birdwatching in Regno Unito e Irlanda, poiché si tratta del più massiccio arrivo in massa di uccelli rari e accidentali mai registrato in Regno Unito fino a oggi. Come spesso accade in questi casi, centinaia di appassionati si stanno quindi organizzando per cercare di avvistare il maggior numero di specie possibili, segnalando avvistamenti, resoconti e spostamenti sui social e i sui siti di settore come Rare Bird Alert e eBird.

Negli ultimi anni l'hobby del birdwatching è cresciuto molto, diventato sempre più diffuso e popolare in tutto il mondo, anche qui in Italia. Ma è soprattutto nei paesi anglosassoni che storicamente l'osservazione degli uccelli coinvolge il maggior numero di persone. Fotografi, ornitologi o semplici appassionati, viaggiano anche per centinaia di chilometri per riuscire a osservare o fotografare uccelli rari o mai visti primi.

Talvolta persino un singolo individuo può attirare migliaia di persone, come è successo recentemente in Nord America con una rara aquila di mare di Steller che in poche settimane ha fatto spendere agli appassionati oltre mezzo milioni di dollari pur di riuscire a vederla. Figuriamoci ora che i birder sono riusciti a osservare circa una cinquantina di individui appartenenti ad almeno 15 specie nordamericane che solitamente sono rarissime in Europa o vengono avvistate a distanza di decenni.

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La parula canadese (Cardellina canadensis) non era mai stata osservata prima d’ora in Regno Unito

Alcune di queste, come la dendroica delle magnolie (Setophaga magnolia) o la dendroica pettocastano (Setophaga castanea) erano state osservate in precedenza al massimo due o tre volte, mentre per la parula canadese (Cardellina canadensis) si tratta addirittura della prima osservazione in assoluto in territorio anglosassone. L'eccezionalità del fenomeno sta però destando anche molta preoccupazione tra gli ornitologi, che se da un lato sono entusiasti di poter osservare e aggiungere alle proprie liste uccelli mai visti prima, dall'altro sono anche piuttosto allarmati per le cause che hanno portato a questa invasione.

Per ogni individuo che riuscito ad attraversare l'Atlantico e ad arrivare sano e salvo sulla terraferma, significa inevitabilmente che ce ne sono centinaia se non migliaia che invece non ce l'hanno fatta e che purtroppo sono morti annegati in mare a causa delle tempeste. Per di più, per i pochi sopravvissuti arrivati stremati in Europa le possibilità di sopravvivenza nel lungo periodo sono, purtroppo, decisamente basse.

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Per la dendroica pettocastano (Setophaga castanea) si tratta invece della terza osservazione in assoluto

Tutti questi uccelli si trovano infatti molto lontani dai territori e dalle regioni d'origine. È perciò piuttosto improbabile, secondo gli esperti, che riusciranno a riattraversare l'Atlantico e a tornare a casa sani e salvi. Alcuni probabilmente riusciranno a cavarsela e a trovare da mangiare ancora per un po' ed possibile che continueranno a spostarsi a Sud verso l'Europa meridionale per cercare regioni ancora più calde e ospitali, ma la maggior parte di loro, purtroppo, difficilmente sopravvivrà.

Le forti tempeste autunnali e gli eventi climatici estremi sono da sempre tra i fenomeni naturali che influenzano maggiormente la migrazione degli uccelli. Piogge forti, uragani e venti contrari, possono obbligare i migratori che viaggiano verso Sud a cambiare completamente i piani, spingendo gli stormi fuori rotta e in regioni sconosciute. Solitamente, però, i salti oceanici o intercontinentali come questo non sono molto frequenti, e infatti era da oltre 30 anni che non si registravano così tanti avvistamenti di uccelli americani in UK.

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Numerosi anche gli avvistamenti di rondine rupestre americana
(Petrochelidon pyrrhonota)

Sfortunatamente però, i modelli climatici attuali prevedono che la frequenza e l'intensità delle forti tempeste nell'Atlantico aumenteranno di pari passo con l'aumento delle temperature globali e tutto questo potrebbe avere un impatto negativi molto forte sulle popolazioni di uccelli che nidificano in Nord America, già in declino come buona parte dell'avifauna del Pianeta. Ed è anche grazie al birdwatching e agli appassionati che girano in lungo e in largo "solamente" per osservare gli uccelli in natura, se oggi abbiamo raggiunto una maggiore consapevolezza sul comportamento, la migrazione e lo stato di salute degli uccelli in tutto di tutto il mondo.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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