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Un nuovo studio condotto dall'Università di Bologna ha dimostrato come l'interazione tra bambini e animali può migliorare significativamente la salute del microbioma intestinale. Dieci bambini, residenti in aree urbane, hanno trascorso quindici giorni a interagire con i cavalli ospitati in una fattoria didattica, nell'ambito di un progetto di ricerca europeo chiamato Circles, e i risultati, pubblicati sulla rivista One Health, mostrano un aumento della diversità microbica e la comparsa di nuovi probiotici con effetti antinfiammatori.
Il microbioma intestinale, ovvero l'insieme di miliardi di microrganismi che abitano nel nostro intestino, svolge un ruolo cruciale per la salute umana. Tuttavia, le persone che vivono in città tendono ad avere una minore diversità microbica rispetto a quelle che abitano in campagna o nelle zone rurali, un fenomeno noto come "modernizzazione del microbioma". Questo squilibrio è inoltre collegato all'aumento di malattie come allergie, obesità e diabete di tipo 2, soprattutto nei bambini.
Per approfondire e affrontare questo problema, i ricercatori dell'Alma Mater hanno applicato un concetto chiamato "rewilding del microbioma intestinale", cercando di riportare i bambini che vivono in città di nuovo a contatto più diretto con la natura. L'esperimento ha coinvolto dieci bambini di età compresa tra i 9 e i 14 anni, che hanno interagito quotidianamente con alcuni cavalli che vivono all'interno di una fattoria didattica per circa dieci ore al giorno.
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«Dopo l'intervento abbiamo osservato un aumento significativo della diversità del microbioma intestinale dei bambini», ha spiegato Daniel Scicchitano, primo autore dello studio. «In particolare, abbiamo rilevato un incremento di batteri benefici e una maggiore produzione di butirrato, un acido grasso con proprietà antinfiammatorie». Questi risultati evidenzia l'importanza per la salute umana di un maggior contatto diretto con la natura e, di conseguenza, con la biodiversità e gli animali.
«L'interazione con ecosistemi naturali è fondamentale per la nostra salute», ha affermato invece Marco Candela, coordinatore dello studio. «Questa ricerca rafforza la necessità di proteggere e ripristinare gli ecosistemi, promuovendo una salute integrata che coinvolga uomo, animali e ambiente». Restano però ancora da chiarire quali siano i meccanismi esatti che permettono questo scambio di microbioma tra bambini e animali, ma i ricercatori guardano già a un orizzonte ampio, che considera più in generale l'interazione tra persone e natura nel suo complesso.
«Sono ora in corso studi per confermare questi risultati in un contesto più ampio», ha aggiunto infatti Simone Rampelli, altro autore dello studio. «Per farlo andremo ad esplorare diversi ambiti di interazione con ecosistemi naturali in maniera sistematica e in collaborazione con associazioni ed enti del territorio regionale». Il contatto con la natura e gli animali fanno bene sia alla mente che al corpo. In un certo senso lo abbiamo sempre saputo, ma ora abbiamo anche nuove e più concrete evidenze scientifiche.
