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16 Agosto 2023
12:25

L’inquinamento luminoso è un serio problema per gli uccelli, migratori e non

Un nuovo studio ha dimostrato che l'inquinamento luminoso ha effetti negativi non solo sugli uccelli migratori, ma anche su quelli che appartengono a specie che non migrano.

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Uccello gatto capinero (Dumetella carolinensis)

L'inquinamento luminoso è un fenomeno per il quale, a causa delle attività umane, si verifica un'eccessiva illuminazione artificiale dell'ambiente notturno che può danneggiare molti animali. È noto, infatti, per essere un pericolo mortale per diverse specie di uccelli migratori i quali perdono il senso dell'orientamento e spesso finiscono per scontarsi con gli edifici. Un nuovo studio ha dimostrato però che la luce artificiale danneggia anche le specie non migratrici che vivono tutto l'anno intorno a Washington DC. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Urban Ecology.

«Questo studio si è concentrato su specie di uccelli più generaliste che sono più abbondanti nelle aree metropolitane rispetto ad altre», ha affermato Lauren Pharr, una studentessa laureata nel programma Fisheries, Wildlife and Conservation Biology della NC State, nonché autrice principale dello studio. Per realizzarlo sono stati analizzanti ben 20 anni di dati raccolti grazie all'utilizzo delle reti volte alla cattura degli uccelli per l'inanellamento.

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Scricciolo delle Antille (Troglodytes martinicensis), specie molto simile al nostro scricciolo comune

Sono stati campionati 242 siti, principalmente nei cortili di case private nelle aree urbane e rurali della grande area di Washington DC, dove gli esemplari catturati venivano etichettati con anellini colorati identificabili in modo univoco. Grazie agli avvistamenti dei cittadini e dei volontari durante il corso dei vari anni, è stato possibile capire quali individui, e quindi quali specie, riuscivano a prosperare e quali no.

Per comprendere l'identità dei fattori legati alla sopravvivenza degli uccelli, i ricercatori hanno combinato i dati raccolti nello studio è li hanno confrontati con le mappe dell'inquinamento luminoso, dell'inquinamento acustico e della superficie pavimentata. Dalle analisi dei dati è emerso che vi è per esempio una minor sopravvivenza dell'uccello gatto capinero (Dumetella carolinensis) e dello scricciolo delle Antille (Troglodytes martinicensis), proprio a causa dell'inquinamento luminoso notturno.

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Tordo migratore americano (Turdus migratorius)

Tuttavia, vi è sempre un'eccezione alla regola, infatti il tordo migratore americano (Turdus migratorius) sembra giovarne, tant'è che le sua qualità di vita è migliorata notevolmente. «Sono stati compiuti altri studi che hanno riportato che i tordi migratori usano la luce a loro vantaggio per trovare cibo», ha spiegato Pharr. «Per quanto riguarda gli uccelli gatto capinero, alcune prove hanno permesso di scoprire che sono più vulnerabili alle collisioni. In ogni caso, questi risultati stanno aumentando la consapevolezza sul nostro uso della luce e suggeriscono che dovremmo metterci all'opera per garantire la sopravvivenza degli uccelli e aiutarli a prosperare».

«Questa è una scoperta importante in quanto dimostra che l'inquinamento luminoso potrebbe avere effetti sub-letali sugli uccelli », ha affermato il coautore dello studio Caren Cooper, professore di scienze pubbliche presso NC State. È bene specificare che in città vi sono molteplici fattori che influenzano la sopravvivenza dei diversi organismi, uccelli compresi, e sono tutti interconnessi tra loro. Ecco perché è così importate riuscire a comprendere quelli che sono direttamente collegati con la luce artificiale. «Siamo fortunati a poter giovare della presenza e della compagnia degli uccelli urbani. Dunque, se vi sono fattori ambientali e non che potrebbero influenzare la loro sopravvivenza, prima riusciamo a capirlo e meglio è», concludono i ricercatori.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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