Due navi cariche di vitelli sono ferme nel Mediterraneo: una è davanti al porto di Cagliari, l’altra è al largo di Cipro. Partite dalla Spagna, sarebbero dovute approdare in Libia. Lì, però, le autorità portuali hanno detto "no": gli animali sono colpiti dalla malattia della lingua blu e, dunque, non hanno potuto toccare la terraferma.
La situazione a bordo delle navi
La prima nave è la Elbeik: partita da Tarragona a dicembre è arrivata a Tripoli il 10 gennaio con a bordo 1.776 vitelli. Proprio per il focolaio di Blue Tongue è dovuta ripartire il 25 gennaio. Prima è stata avvistata a Lampedusa e poi, la mattina del primo febbraio, si è presentata ad Alessandria d’Egitto. Ma anche qui le è stato negato l'attracco a causa della malattia che ha colpito i vitelli. Così, la nave è ripartita ed è rimasta ancorata al largo della città egiziana fino al 10 febbraio. Ora è vicina alle coste di Cipro.
La seconda nave è la Karim Allah, partita sempre dalla Spagna (da Cartagena), lo scorso 18 dicembre, con a bordo 895 vitelli. Doveva essere diretta a Iskenderun, in Turchia, ma poi ha cambiato rotta e si è diretta a Tripoli. Alla Karim Allah è toccato lo stesso destino della Elbeik: sul bestiame ci sono sospetti di malattia della lingua blu e quindi la nave non ha potuto scaricare. Così, è ripartita. L'equipaggio ha prima chiesto di attraccare in Tunisia, a Bizerte e in altri porti ma ovunque è stata negata l’autorizzazione. La nave poi è andata in direzione dell’Italia: ad Augusta è arrivata il 28 gennaio e poi si è fermata al largo di Cagliari, dove ora è in rada nel porto. La nave avrebbe dichiarato alle autorità sarde di trasportare solo mangimi, quando solo pochi giorni primi aveva dichiarato alle autorità portuali di Augusta di trasportare animali vivi.
La denuncia delle associazioni animaliste
A denunciare le condizioni in cui stanno vivendo i vitelli sono Animal Welfare Foundation, Animal Equality ed Enpa, che hanno chiesto l’aiuto dell’avvocato Manuela Giacomini per procedere contro una delle due navi, la Karim Allah, segnalando la situazione al Ministero della Salute, alla Procura della Repubblica di Cagliari e alla Capitaneria di Porto di Cagliari e chiedendo un intervento urgente della Capitaneria e di un veterinario per poter accertare le reali condizioni dei bovini.
Ad ora, spiegano da Animal Equality, «abbiamo avuto un riscontro: il Ministero della Salute sta predisponendo le misure opportune per fronteggiare al meglio la situazione». «Si sono mossi per verificare – aggiungono – e hanno notato una serie di problematiche che vanno approfondite. Questo richiederà qualche giorno».