È tornato nella sua Palermo a causa della pandemia di coronavirus, come molti altri che si sono spostati al Nord per studio e lavoro, ma ha deciso di sfruttare il rientro per analizzare un fenomeno che sta assumendo dimensioni molto preoccupanti, quello dei fuochi d’artificio, e di sfruttare le sue competenze e soprattutto i social per sensibilizzare le persone sui gravi danni che provocano a persone, ambiente e animali.
Un argomento di cui abbiamo parlato spesso su Kodami, realizzando anche un video che mostra gli effetti dei botti sugli animali attraverso gli occhi dei bambini e che è in questi giorni potete votare perché é in finale all'undicesima edizione dei "Lovie Awards".
Lui si chiama Dario Bonomonte, ha 31 anni ed è ingegnere ambientale. Da Milano, come detto, con la pandemia è tornato a Palermo per lavorare in smart working. In un anno di permanenza ha potuto vedere da vicino come il fenomeno dei botti, che è ormai accertato provochino grande sofferenza e nei casi più estremi morte agli animali, sia ormai fuori controllo, come ha confermato lui stesso a Kodami.
Che cosa l’ha spinta a mettere mano a studi e numeri per parlare dei danni causati dai fuochi d’artificio?
In tutta Italia e in particolare al Sud se ne fa un uso spropositato. Nella mia città natale ormai si sentono esplosioni ogni giorno e a qualunque ora. Per motivi di lavoro mi sono trasferito a Milano già da qualche anno ma, complice l’emergenza sanitaria, ho avuto la possibilità di trascorrere un anno intero lavorando da remoto a Palermo. Durante questo periodo più che mai mi sono reso conto che la situazione sta davvero sfuggendo di mano e per tale motivo mi sono documentato, cercando articoli e studi sull’effetto dei fuochi d’artificio sull’ambiente, la salute umana e quella degli animali. Ho cercato di riassumere le informazioni e i dati che ho trovato in alcune storie che ho condiviso inizialmente con i miei amici su Facebook e Instagram, utilizzando un’applicazione web per aiutarmi a rendere il contenuto un po’ più accattivante.
Nelle slide che ha condiviso sui social ha parlato di danni sia agli animali sia all’ambiente…
Per motivi di spazio e di format, nelle slide che ho condiviso ho riportato solo alcuni dati e informazioni che mi sembravano di rilievo e che invito a rivedere. C’erano tante altre cose che si potevano dire. Ho trovato molto interessante il materiale dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali, ndr) e dell’Enpa che conferma come i fuochi d’artificio siano altamente dannosi per la salute degli animali, selvatici e domestici, e anche lo studio condotto dall’equipe scientifica di Teresa Moreno, dell’Istituto di valutazione ambientale e ricerche acquatiche di Girona, in Spagna, e pubblicata sulla rivista Journal of Hazardous Materials.
Che cosa riportava in particolare?
Gli studiosi hanno monitorato le aree interessate dagli spettacoli pirotecnici in occasione delle manifestazioni nazionali spagnole, e a spettacolo concluso l’equipe ha registrato la presenza di almeno trenta sostanze chimiche nocive per i nostri polmoni che, peraltro, sono già martoriati da smog automobilistico, gas di scarico delle zone industrializzate dalle micro-plastiche presenti nell’aria, tutte minacce impercettibili e inevitabili. Un altro studio fatto sulle celebrazioni del 4 luglio negli Usa e pubblicato da Atmospheric Environment ha dimostrato che il livello di particolato sottile (PM 2.5) in atmosfera aumenta in media in tutto il territorio americano del 42%. Ciò risulta di fondamentale importanza alla luce dei sempre più frequenti studi scientifici che mettono in correlazione l’inquinamento atmosferico con problemi alla salute umana e a morti premature. Tali stime sono di grande impatto soprattutto nei luoghi maggiormente inquinati. Rimanendo nei nostri confini, non possiamo dimenticare che la Pianura Padana è prima in Europa per numero di morti. In un contesto di grave inquinamento atmosferico, specie nelle grandi città, l’esplosione dei fuochi d’artificio esacerba una situazione già critica.
I fuochi d’artificio sono un must per Capodanno e spesso si parla soltanto dei danni causati alle persone nello spararli, ma poco di quelli causati ad animali e ambiente. Eppure ogni anno moltissime persone chiedono che non vengano utilizzati e leggi ad hoc. A Palermo c’è un regolamento specifico in proposito?
A Palermo negli ultimi due anni il sindaco Leoluca Orlando ha firmato un’ordinanza di divieto di esplosione di fuochi d’artificio e petardi, ordinanza che non vengono mai rispettate ed è come se non esistessero, come dimostrano numerosi video circolati sui social e in rete. La mia speranza però, con i miei studi, è quella di raggiungere una platea più vasta, perché mi sarebbe piaciuto sollevare il tema a livello di comunità, creare discussione e, se possibile, attivare i cittadini per contrastare questo fenomeno. Palermo è una città bellissima me piena di problemi e purtroppo i cittadini subiscono, spesso passivamente, decisioni sbagliate e mala amministrazione. È tempo di cambiare il paradigma della società.
Che cosa si aspetta dopo avere condiviso le sue osservazioni?
Ho voluto trattare questo tema non perché sia il più importante o il più urgente, al contrario, perché spesso troppo snobbato e perché è una dimostrazione di mancanza di legalità (in molti casi), mancanza di rispetto e di sensibilità da parte di chi ne abusa e/o ne fa un uso scorretto. Mi piacerebbe aprire finalmente un dibattito civile e che l’attuale situazione, palesemente insostenibile, possa finalmente cambiare.